Aἴσθησις - Percezioni: la mostra delle uova di Pasqua del 2021 di Walter Musco
Walter Musco, pasticceria Bompiani e la mostra di uova di pasqua del 2021 a Roma
«Ascoltare la forma, entrare nell’opera, diventare attivi in essa e vivere il suo pulsare con tutti i sensi»
Vassily Kandinskij, Punto, linea, superficie, 1926
La Pasqua del 2021 è per noi un dono. E’ un momento di creatività pura, una fase di urgenza volta a comunicare ciò che abbiamo vissuto e stiamo vivendo in questo periodo così fragile. La dinamica artistica da sempre raggiunge le sue vette in momenti complessi, rivoluzionari, di agitazione interiore e sociale. In momenti come questi la spinta creativa tende a narrare ciò che c’è di più profondo nei valori o disvalori umani, racconta la transizione, il disagio e la desolazione traducendola in gesto estetico. Ovvero nella rappresentazione più pura dell’essere.
La Pasqua del 2021 è un momento di apertura, di introspezione e di evoluzione. E’ occasione per amplificare i nostri sensi e convertirli in spunti, scatti artistici, percezioni. Soprattutto oggi in cui il distanziamento sociale ha aumentato la percezione di isolamento in ognuno di noi, i sensi devono tornare al centro del nostro essere, vividi ed intensi. Anche in una mostra - forzatamente - senza pubblico.
«I suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi»
Charles Baudelaire, I Fiori del Male, 1857
La mostra delle Uova di Pasqua del 2021 è dunque dedicata al percepire, al “sentire”, al rendere proprio, all’interiorizzazione estetica.
“Aἴσθησις - Percezioni” è un modo di ripercorrere tutte le nostre esperienze, fragilità ed influenze degli ultimi dieci anni e rappresentarli con la sensibilità di oggi. Il tempo infatti per noi non è solo un fattore naturale ma anche una risorsa filosofica: le cose, pur sempre identiche, non saranno mai uguali con il passare del tempo. Un modo per noi di riprendere il passato aggiornandolo al nostro spirito odierno, più maturo, più consapevole e più sensibile a recepire ciò che avviene nel nostro contesto. Il tempo ci ha indicato come i sensi, non 5 ma 10 come in molti sostengono, siano amplificati nel ricordo, nella circostanza in cui ripercorriamo con la mente i fatti del passato. Questa variazione di percezione miscela i nostri sensi e collega suoni ad odori, tattilità a forme, colori a melodie. Il nostro obiettivo era creare interazione tra i sensi, sdoganando, una volta di più il “dolce” dai banali cliché dei ricordi infantili, della dolcezza a tutti i costi, del catalogabile esteticamente.
E’ per questo che abbiamo Uova che utilizzano l’espediente dell’interferenza sensoriale per amplificare la percezione degli stessi. Avremo quindi uova da ascoltare, da odorare e da toccare, mettendo in secondo piano sia il gusto che la vista, i due sensi “canonici” più legati al mangiare. Una piccola evoluzione che ci ha portato ad un altro importante passo.
«Come succede per la maggior parte degli artisti, anche per me la bellezza si trova nel grottesco»
Omaggio ad Alexander McQueen
Omaggio a @jean.michel.basquiat
«La parola ispira le mie immagini, ma poi ne cancello le lettere»
Omaggio agli Einstürzende Neubauten
neubauten.org
Omaggio a Yayoi Kusama
«Qualche volta ero persino indecisa su cosa diventare, se artista o scrittrice. Credo infatti che le due forme espressive si fondino sul medesimo principio, ovvero l’anelito alla scoperta di nuovi territori dell’anima»
«Quando sono ubriaco, sulla scena eseguo senza precisione dei movimenti che solo la precisione giustifica e cado nell’errore più penoso che un clown possa fare: rido delle mie stesse trovate»
Omaggio a Heinrich Böll
«Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto,
l’anima il pianoforte dalle molte corde»
Vassily Kandinski, Lo spirituale nell’arte, 1912
Una crescita lunga dieci anni, un percorso che ci ha portato a comprendere in modo sempre più approfondito il nostro lavoro di pasticceri con i suoi obblighi metodici e la sua magia, la nostra indole artistica da sempre contenuta a stento ed il modo con cui amiamo realizzare le nostre preparazioni.
Dieci anni in cui la Pasticceria Bompiani, sotto la guida di Walter Musco, è cresciuta molto, si è ampliata, ha conquistato un pubblico fedele.
Pasticceria Bompiani, per come la conoscevate, non esiste più.
Dal 20 marzo 2021 il nome sarà Pasticceria Walter Musco, una personificazione del brand nato dalla necessità di spingersi ancora oltre con forme e concetti. Un ulteriore passo in avanti lungo la nostra strada.
Al momento della sua genesi, Pasticceria Bompiani è stato un laboratorio creativo che, con fervore, ha proposto per tanti anni prodotti concettuali dettati da un senso di urgenza artistica. Oggi il pragmatismo, l’ermetismo e il brutalismo, che inizialmente erano solo piccole sfumature dell’operato di Walter, sono divenuti concetti centrali: coerenza tra idea, filosofia ed ingredienti, uniti ad un minimalismo concettuale utile rendere più intenso il significato di ciò che realizziamo.
E’ quindi nel nostro decimo anno che rinnoviamo la nostra forma: il triangolo (decagono convesso) è la raffigurazione geometrica del numero dieci. La costruzione del Tetraktys, cioè il triangolo “perfetto”, è la rappresentazione grafica della perfezione e dalla sequenza numerica della somme dei primi 4 numeri (1+2+3+4=10). Un modo di indicare come una prima generazione della nostra professionalità sia conclusa, nella sua passata imperfezione ormai compiuta.
Pasticceria Walter Musco sarà una vera è propria “persona” in senso drammaturgico: una maschera (pèr-sonàr) in grado di amplificare le idee, un laboratorio che tradurrà i concetti artistici ed estetici in forma “dolce”. Una maschera che serve a suscitare emozioni e sensazioni ancora più forti e coinvolgenti. Anche il nuovo logo manifesta chiaramente un cambio di marcia: la spirale, nel suo movimento continuo, ha lasciato spazio a forme nette e rigorose, come quella dei triangoli, figure solide geometriche, misteriose ma finite e perfette. Il caos implicito nella spirale e nel suo movimento perenne lascia il posto all’ordine, al minimalismo della forma triangolare.
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