2021, Week14: TopFive! de L'Inclemente!
Top Five! Cinque notizie imperdibili, lette e commentate per voi
Il formaggio vegano è solida realtà: ma il mondo è in grado di accettarlo? Questo è quello che si chiede Eater, gettando benzina sul fuoco riguardo un argomento a noi già noto. Quanto è giusto chiamare “formaggio” qualcosa ottenuto da sostanza sintetica e che ben poco ha da dividere con il prodotto ottenuto dal latte? Ecco, nel porsi la domanda, cerca di narrarne una storia oggettiva.
Secondo recenti ricerche di mercato, il valore del “formaggio vegano” si aggira intorno al miliardo di dollari: mica pochi, con una crescita prevista del 13% nel giro dei prossimi sette anni. Vi invito a leggere l’intero articolo di Eater che, sebbene molto lungo, spiega molto dettagliatamente i processi produttivi del “formaggio vegano”. Così, giusto per farvi un’idea.
Torna Dario De Marco con un tema dibattuto: i numeri dicono che tutti, o quasi tutti, mangiano pizza surgelata. Ma nessuno sembra ammetterlo. Dario, per Dissapore, tira un po’ di somme riguardo l’anno appena trascorso: la pizza surgelata ha sbancato, letteralmente; i picchi ovvi durante i lockdown dello scorso anno. Ma queste tante pizze, alla fine, vengono fatte sempre dagli stessi player. Da leggere senza pregiudizi di sorta.
Avete presente le zuppe pronte? Quelle nelle bustine, disidratate ai vari gusti (tipo “aroma funghi”, “aroma asparago”, cui aggiungere solo acqua? Bene, pare si stia assistendo ad un lento declino. Su Le Monde troviamo la notizia della chiusura di uno stabilimento Knorr in Alsazia. Come ben sappiamo, un sussulto dall’altra parte del mondo può ben avere conseguenze anche dalle nostre parti. E le zuppe pronte – con il loro consumo reiterato – certo non fanno un gran bene: tra conservanti e Sali, è difficile vederle come una alternativa sana e sempre sostituibile. Nel frattempo, però, i sindacati insorgono: che fine faranno i posti di lavoro? Uniliever, multinazionale proprietaria di Knorr, ancora non ha saputo fornire risposta. La riflessione che ne scaturisce è banalmente: sarà l’inizio della fine delle zuppe pronte?
Ah, che bei tempi quando tutto si faceva artigianalmente, vero? Ma voi lo sapete che anche la Nutella ha la sua storia artigianale? O pensiamo che sia nata direttamente in scala industriale? Bello l’amarcord riportato da La Stampa, edizione Cuneo. Quando a fare la Nutella erano i contadini: dalle campagne, con la corriera, presso i primi laboratori. La trovo una lettura bellissima, perché narra di un pezzo d’Italia replicato per tanti altri prodotti che ci ritroviamo quotidianamente sugli scaffali.
Adam Gopnik, per The New Yorker, ha tirato fuori un grande articolo (come suo solito, d’altronde): ha iniziato a ragionare e a prendere spunti in giro per come sarà realmente la ristorazione all’aperto post-Covid, tra gazebi, tavoli all’aperto ed altro. Quello che mi fa sardonicamente sorridere è che qui in Italia si è ragionato di plexiglass e finanche di spiagge bloccate, o di padiglioni a forma di fiore per i vaccini. E il mondo, va avanti. Bella lettura, magari qualcuno può prenderne spunto.
L’assaggio
E cosa dovrei consigliarvi di assaggiare il giorno di Pasqua? Questa settimana vi abbiamo consigliato come fare e dove acquistare praticamente qualunque cosa: dalle colombe (le 20 tradizionali e la selezione speciale gluten free), alle uova di Pasqua, a come fare casatiello perfetto e come fare la pastiera napoletana. Quindi, nessun assaggio: divorate tutto ciò che avete autoprodotto o comprato dai vostri ristoratori di fiducia; poi, con santa pacienza, ci rivediamo insieme a Dionisio Margherita per il piano detox. No, dài. Io a Dionisio non lo seguo e vi consiglierò qualcosa in linea con la primavera, l’estate. Qualche bevuta magari.
E io per Pasqua, cosa assaggio? La pastiera di pasta.
Fonti
Vegan cheese: story, history and process – Eater
Quanto ci piace la pizza surgelata, alla faccia del lievito madre - Dissapore
En Alsace, Knorr ferme son usine de soupes et de sauces – Le Monde
Amarcord di provincia – quando a fare la Nutella erano i contadini – La Stampa, edizione di Cuneo
A brief anatomy of outdoor dining – The New Yorker
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