Con i DPI e separati da una lastra. Così hanno riaperto i ristoranti in Cina e in Corea del Sud
Le notizie di agenzia già lo hanno riportato nei giorni scorsi.
In Cina e in Corea la ripresa graduale dopo la fase più critica dell'epidemia da Coronavirus non ha impedito ai ristoranti, quelli più piccoli con servizio alla carta e quelli più grandi, di riaprire.
Ma con regole e precauzioni molto precise.
Noi abbiamo spulciato tra i servizi televisivi trasmessi, anche dal TG1, per catturare alcune immagini che ci fanno rendere conto della situazione reale così come è adesso.
All'ora di pranzo, ai clienti, che indossano mascherine, viene controllata la temperatura e si consente l'accesso in modo scaglionato e contingentato in rapporto agli spazi interni.
Vengono disinfettate le mani prima di entrare.
Nei piccoli locali ci si accomoda in tavoli separati e distanti. Cioè, a una coppia vengono assegnati due tavoli diversi.
Dispenser con detergenti per le mani prima di entrare
Nei ristoranti più grandi, come quelli posti all'interno dei centri commerciali o a servizio degli operatori della City, i dispenser vengono messi vicino alle postazioni da cui si ordina il pasto per disinfettare prima e dopo la comanda le mani.
Dispenser con detergenti per le mani vicino alle postazioni dove ordinare il pasto
E proprio qui, cioè in questi locali, la cui tipologia potrebbe essere in Italia quella di un McDonald's o di una grande pizzeria, tra un ospite e un altro si lascia un posto libero, mentre tra dirimpettai si è separati da una lastra di vetro.
I clienti si accomodano lasciando un posto libero tra loro
Una lastra di vetro separa i commensali
Una lastra di vetro separa i commensali
Il personale di servizio gira tra i tavoli con i DPI e sorveglia i clienti per far rispettare le regole di accesso e di permanenza.
Il personale di servizio gira tra i tavoli con i DPI
Ecco, sarà questo lo scenario previsto anche da noi alla ripresa?
Noi registriamo che nel mondo della ristorazione da una parte c'è la voglia di ripartire, dall'altra la paura di affrontare la fase 2 e la fase 3 della crisi determinata dal Covid19.
Ne è prova il dibattito che abbiamo avviato come Foodclub tra i gli operatori del settore.
E ne è prova, ancora di più, tutta la serie di commenti che leggiamo ogni qual volta sulla nostra pagina Facebook riportiamo questi interventi.
Anche su queste immagini ci aspettiamo di leggere le impressioni dei nostri lettori.