Dimora Ulmo a Matera, il fascino di un'antica dimora nobiliare e la cucina di Michele Castelli e Virginia Caravita

Massimo Pennamer 2 feb 2022

Dimora Ulmo

Via Pennino, 28, 75100 Matera MT
Aperto tutti i giorni a pranzo e cena. Chiuso il mercoledi e il giovedi a pranzo.
Prenotazioni: dimoraulmo.it
Tel: 0835 165 0398
Email: info@dimoraulmo.it
Prezzo medio: 70/85€ escluso i vini

Matera è uno dei tanti tesori di cui è piena la nostra Italia,

una città dalle due facce: una turistica e paesaggistica con i suoi sassi; le sue grotte scavate nei secoli, le sue bellissime chiese rupestri, un borgo unico al mondo e poi l'altra faccia, vivace e piena di vita, fatta di locali, bar e bellissimi ristoranti, tra questi, in un antico palazzo storico del 700, la bellissima Dimora Ulmo.

Location

Palazzo Torraca, una prestigiosa dimora di proprietà di una antica e ricca famiglia aristocratica di Matera, la casata Ulmo. Oggi ristrutturato con gran gusto dalla attuale proprietà, una volta entrati in questo luogo sospeso nel tempo si resta affascinati dalle ampie sale, dagli alti soffitti e le belle ceramiche, un ambiente classico che ben si sposa con l’arredamento moderno e le scelte stilistiche frutto del gran gusto di Nico Andrisani che ha trasformato questi prestigiosi ambienti in una sorta di galleria d’arte moderna.

Fantastica la cantina, curata dal maître sommelier Francesco Russo: impressionante il numero di etichette e la profondità di annate.

D’estate poi si può mangiare anche in un bellissimo terrazzo con una spettacolare vista sul suggestivo Sasso Caveoso e la chiesa rupestre di Santa Maria di Idris che di sera al tramonto assume un atmosfera unica e suggestiva.

Visto che era mattina, ci accomodiamo nella saletta interna dove è possibile godere, anche dall'interno, della vista dei sassi di Matera.

Ero molto curioso di vedere l’evoluzione in questi anni della cucina di Michele Castelli e della compagna di vita e di cucine Virgina Caravita. Entrambi si sono formati per tanti anni nelle cucine di Massimo Bottura, prima in Franceschetta, poi in Osteria e poi infine a Istanbul.

Menù

Partiamo con un paio di bollicine e Francesco propone una doppietta Italia/Francia con un Franciacorta Nature di Enrico Gatti e un ottimo Champagne Extra Brut, Cuvée 744, di Jacquesson con il variegato benvenuto iniziale.

Prima della partenza del menù vero e proprio, Francesco ci intrattiene con la preparazione di un gin&tonic utilizzando un gin balsamico realizzato da Gianvito Nicoletti, giovane Bartender Materano, il “Millelire”, un gin dai sentori erbacei e profumati molto interessante.

Partiamo con un bellissimo piatto: una pellicola di mandarino ricopre del gambero rosso, bufala e caviale, fresco e delicato per una giusto inizio e un vino del Metapotino, Ovo di Elena 2019 di Masseria Cardillo.

Ci spostiamo in Francia con un Bourgogne Blanc, “Cuvée Vieilles Vignes”, 2018 dello Château du Chatelard per l’allievo con crema di aglio e mandorla amara, nero di seppia e passion fruit.

Portata piacevole come lo gnocco di crostacei e le sue salse, in abbinamento un Sauvignon “Tora”, 2019 di Cantina Giorni.

Francesco è davvero un valore aggiunto in sala, sempre presente con la sua verve e la sua competenza, ci propone a questo punto una particolarissima birra, “Birra Pagnotta” fatta con lievito di pane e l’utilizzo di pane di Altamura DOP in fase di bollitura, prodotto creato dall’ex calciatore del Sassuolo Ciccio Caputo.

Ottimo il baccalà in savor con brodo dashi e acqua di pomodoro.

Per il piatto successivo non poteva mancare un vino di una delle produttrici più quotate del panorama del vino italiano e tra le migliori interpreti del terroir del Vùlture, il nuovo “Titolo Pink Edition”, 2020 di Elena Fucci ad accompagnare uno splendido piatto, una battuta di podolica con gelatina di brodo di carne, chips di riso al profumo di porcini e tartufo, buonissimo!

Simpatico connubio tra Puglia e Giappone nel piatto successivo dove le tipiche bombette pugliesi vengono abbinate a katsuobushi, alga kombu e ketchup al crusco, abbinato ad una piccola chicca presentata da Francesco, “Impressioni”, 2018, Montepulciano d’Abbruzzo firmato Gianni Sinesi.

Per un piatto spettacolare, Francesco sceglie un grande classico, un prestigioso Sassicaia, annata 2018 per uno splendido risotto all'aglio nero, marasche, 'nduja e animelle.

Piccolo intermezzo con Francesco e un bicchiere di Vodka Roberto Cavalli, prima dell’arrivo di Virginia e Michele con degli strepitosi tortelli, quelli della tradizione tipica modenese, “del dito mignolo” in crema di parmigiano e una bella spolverata di tartufo bianco, assolutamente favolosi!

Di nuovo Elena Fucci e il suo meraviglioso Aglianico del Vulture “TITOLO by AMPHORA", annata 2017 per un godurioso cervo con crema di patate, cime di rapa, funghi cardoncelli e salsa all’aglianico.

Passiamo ai dolci con un doppio assaggio, un passito del Vulture, L'Autentica, 2018 di Cantine del Notaio e un Sauternes "Castelnau de Suduiraut" del 2010 e un bellissimo dessert, mille foglie di patata americana con cremoso di zucca, nocciola, mela verde e mandarino.

Terminiamo con la piccola pasticceria, Cognac Jean Fillioux, 1994 Millésimé, Grande Champagne e una grappa sempre di Elena Fucci ottenuta da vinaccia di uva Aglianico del Vulture Titolo 2020.

In conclusione

Dimora Ulmo è un Ristorante di grande fascino, bellissima location con una cucina elegante e piacevole. Michele predilige l'utilizzo di pochi ingredienti dai sapori molto ben definiti, ricette ed idee della tradizione che vengono reinterpretate in chiave moderna a volte ricorrendo anche a tecniche e influenze orientali.

Altro punto di forza è l’accoglienza grazie alla bravura e simpatia di Francesco Russo, una persona che in sala fa la differenza.

Insomma se si è a Matera e si vuol vivere una fantastica esperienza sensoriale non si può non passare da Dimora Ulmo, uno splendido ristorante di cui sentiremo sicuramente parlare a lungo.

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