Enoturismo a Badia Coltibuono nel Chianti Classico sorseggiando bellezza e storia
Badia a Coltibuono
Località Badia a Coltibuono - 53013 Gaiole In Chianti (SI)
0577 74481
La voglia di viaggiare, mouoversi alla ricerca di posti da scoprire e vivere in pienezza, è scoppiata come una frenesia. Dopo il lungo periodo di fermo, adesso abbiamo bisogno di spostarci e di incontri. Per chi come me ama associare il viaggio alla passione per il vino, il territorio del Chianti Classico offre molte opportunità essendo vario nel paesaggio, quanto nella qualità dei vini e nella vivacità delle cantine. Badia a Coltibuono è una meta ideale, l’abbazia benedettina è un luogo storico di grande bellezza, dove la famiglia Stucchi Prinetti ha saputo creare una formula efficientissima che mette insieme ospitalità con camere e appartamenti finemente arredati, l’ottima cucina toscana servita nei locali storici dell’abbazia, senza mai perdere di vista l’essenza del Chianti Classico, il fulcro intorno al quale orbita ogni attività. Coltibuono sta per per “ luogo del buon raccolto”, i frati benedettini praticavano il principio dell’ora et labora sin dalla costruzione di questo magnifico luogo di culto fortificato, fondato nel 1.100, nella parte più alta delle colline di Gaiole. Risalendo i tornanti, proprio dietro l’ultimo si arriva a Coltibuono: giungendo di sera è profondamente suggestivo trovare l’incanto dell’abbazia sul culmine di un percorso piacevolissimo, immerso nell’ armonioso compromesso stipulato da tempi antichi tra l’uomo, i boschi, le vigne e gli uliveti.
La sensazione arrivando è quella di vivere nella scena di un film - la memoria scorre tra i frame dell’inquietante Nome della Rosa, al serafico Per Grazia Ricevuta, di Nino Manfredi. Dopo l’esproprio imposto dal periodo napoleonico, questo luogo ha vissuto una serie di vicissitudini che hanno scritto pagine importanti di storia. Appartenuto anche alla famiglia dei Medici, Firenze è molto vicina, un passaggio storico che ha portato eleganza, raffinatezza, aspetti ripresi con felice intuito dalla famiglia Stucchi Prinetti. Oggi a condurre questa dimora storica, e la produzione del Chianti Classico, sono Emanuela e Roberto Stucchi Prinetti. Figli di Lorenza, nota come Lorenza de Medici, nome celebre che ha proiettato grande visibilità sulle attività turistiche di Coltibuono, fondando negli anni 80 la prima scuola di cucina per appassionati in Italia, che ha attirato molti turisti dagli Stati Uniti. C’è stato poi un boom mediatico che ha acceso una luce fortunatissima sulla bella abbazia: nel 1990 Lorenza è stata protagonista di ben 12 puntate sul canale televisivo pubblico statunitense P.B.S. Diventa così una celebrity che richiama tutt’oggi viaggiatori, appassionati di vino e di buona cucina, tra le antiche mura benedettine. Emanuela e Roberto hanno mantenuto una attenzione maniacale sulla produzione del Chianti Classico, con l’intento di preservarne l’identità e di offrire sempre una bevuta appagante, austera e profonda, com’è l’anima del sangiovese in questo areale. Alla fine degli anni Novanta hanno costruito la nuova cantina a Monti, dove sono i vigneti, uno strumento indispensabile per la qualità dei vini. Progettata dagli architetti Piero Sartogo e Nathalie Grenon, molto bella, ricorda una piccola fortezza.
Intorno si estendono i 52 ettari di vigneto bene inerbito, altri 12 sono a Castelnuovo Berardenga, gestiti in conduzione biologica. Il suolo biancheggia al sole per la presenza sassosa dell’alberese, chiaro in questa zona, che insieme alla sabbia soffice e all’argilla imprimono il carattere territoriale ai vini di Badia a Coltibuono. Nella vigna di Monte Bello si sono reimpiantati alcuni vitigni storici del Chianti, come il mammolo, il foglia tonda, pugnitello, san forte, malvasia nera.
Li ritroviamo nell’etichetta Montebello, vinificati singolarmente, nel rispetto dei tempi giusti di raccolta per ogni singola varietà. Particolarmente espressivo nell’annata 2015, profondo nei toni ematici in apertura, seguiti da accenti pepati e di rosmarino fino ad aprirsi con decisione sul frutto croccante della ciliegia. L’assaggio si mostra succoso e austero nel ritmo battuto dai tannini ben calibrati e la freschezza integra e precisa.
L’azienda produce diverse etichette, molto coinvolgente si è mostrato anche l’assaggio di Sangioveto 2015: 100% sangiovese dalle vigne vecchie di almeno 30 anni, fermentato in tini di legno dove segue una lunga macerazione. Molto espressivo e coinvolgente sia al naso che all’assaggio, si delinea su toni scuri di mora, carrubo, pepato, poi caffè e cioccolato amaro. All’assaggio sa coinvolgere, austero nell’anima tannica, dinamico, piacevolissimo nella freschezza che induce a sorseggiarlo a lungo.
Ci vorrebbero più pagine, una serie a capitoli per raccontare le diverse anime di Badia a Coltibuono, le emozioni e i pensieri che riesce a scavarti dentro, a imprimere tra i ricordi più vivi che ti fanno desiderare fortemente di tornarci. Per descrivere i progetti legati all’agricoltura e le singole etichette che ne colgono l’essenza, proiettando in un calice la coerenza al territorio, il rispetto di una storia imponente, cercando di darle leggerezza con l’immancabile sorriso dei padroni di casa e una competenza rinnovata con professionalità, cavalcando il mutare dei tempi, il cambiamento climatico che velocemente impone nuove scelte.
Si ama anche stare da soli in questo luogo incantato, il fermo immagine che porto dall’ultima visita è nella bellissima biblioteca, tre gradini sotto il piano delle camere, le antiche celle dei padri benedettini. Prima di andare a dormire mi ci sono fermata a lungo, ci ho impiegato più di un’ora per scegliere il mio libro. Anche questo scorrere tra testi antichi, e non, è un viaggio nel viaggio, capace di fermare e dilatare il tempo all’infinito, sorseggiando quel calice che non ero riuscita a terminare.
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