Il Noma "torna" a vincere The World's 50 Best Restaurants 2021. Sorprende il Lido84, miglior italiano in gara.
Annunciati - finalmente - tutti i vincitori di The World's 50 Best Restaurants 2021. L'attesissima classifica, che nel 2020 aveva scelto di non pronunciarsi (ah, no! aveva usato i voti della lista 2019), è stata elencata durante l'evento ad Anversa, Belgio, proprio oggi.
Un podio che vede protagonisti i danesi con il Noma 2.0 di Renè Redzepi che torna a svettare, seguito dal Geranium e da Asador Etxerbarri.
* * *Ecco la reazione in diretta dal Noma, Copenaghen!
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The World’s 50 Best Restaurants 2021: la classifica
1- Noma – Copenaghen, Danimarca
2- Geranium – Copenaghen, Danimarca
3- Asador Etxerbarri – Atxondo, Spagna
4- Central – Lima, Perù
5- Disfrutar – Barcellona, Spagna
6- Frantzèn – Stoccolma, Svezia
7- Maido – Lima, Perù
8- Odette – Singapore
9- Pujol – Messico City, Messico
10- The Chairman – Hong Kong, Cina
11- Den – Tokyo, Giappone
12- Steirereck – Vienna, Austria
13- Don Julio – Bueons Aires, Argentina
14- Mugaritz – San Sebastian, Spagna
15- Lido 84 – Gardone Riviera (Brescia), Italia (Highest New Entry Award 2021)
16- Elkano – Getaria, Spagna
17- A casa do Porco – San Paolo, Brasile
18- Piazza Duomo – Alba (Cuneo), Italia
19- Narisawa – Tokyo, Giappone
20- Diverxo – Madrid, Spagna
21- Hisa Franko – Kobarid, Slovenia
22- Cosme – New York City, New York
23- Arpége – Parigi, Francia
24- Septime – Parigi, Francia
25- White Rabbit – Mosca, Russia
26- Le Calandre – Rubano (Padova), Italia
27- Quintonil – Mexico City, Messico
28- Benu – San Francisco, California 29- Reale – Castel di Sangro (L'Aquila), Italia 30- Twins Garden – Mosca, Russia 31- Restaurant Tim Raue – Berlino, Germania
32- The Clove Club – Londra, Inghilterra
33- Lyle’s – Londra, Inghilterra
34- Burnt Ends – Singapore
35- Ultraviolet by Paul Pairet – Shanghai, Cina
36- Hof Van Cleve – Kruishoutem, Belgio
37- Singlethread – Healdsburg, Usa
38- Boragò – Santiago, Cile (premio sostenibilità)
39- Florilége – Tokyo, Giappone
40- Suhring – Bangkok, Tailandia
41- Alléno Paris Au Pavillon Ledoyen – Parigi, Francia
42- Belcanto – Lisbona, Portogallo
43- Atomix – New York City, New York (Usa)
44- Le Bernardin – New York City, New York (Usa)
45- Nobelhart & Schmutzig – Berlino, Germania (new entry)
46- Leo – Bogotà, Colombia
47- Maaemo – Oslo, Norvegia
48- Atelier Crenn – San Francisco, California (Usa)
49- Azurmendi – Larrabetzu, Spagna
50- Wolfgat – Paternoster, South Africa (new entry)
L'Italia
in The World's 50 Best Restaurants 2021
Cero che questo 2021 non smette di farci sorprese e non ci stanca sentire il nostro patriottismo sgambettare - e banchettare - sulle note di Mameli.
Riccardo Camanini
Nelle posizioni 51-100 (già uscite qualche giorno fa) avevamo visto tra gli italiani il Ristorante Uliassi a Senigallia e il St. Hubertus di Norbert Niederkofler a San Cassiano conquistarsi rispettivamente la 52esima e la 54esima posizione.
Oggi scopriamo che Riccardo Camanini del Lido 84 (Gardone Riviera) entra direttamente alla 15esima posizione - dalla 78esima del 2019 - aggiudicandosi il premio “Highest New Entry Award 2021”;
Lido 84 - sala
intanto Niko Romito balza dal 51esimo posto del 2019 al 29esimo di quest’anno (sarà servita la polemica dello scorso anno?); Massimiliano Alajmo sale di cinque posizioni, dalla 31esima alla 26esima; infine Piazza Duomo di Enrico Crippa sale dalla 29esima alla 18esima posizione.
Gli Individual Awards
One to Watch, il ristorante da tenere d’occhio, è Ikoyi (Regno Unito).
- Best pastry chef: è Will Goldfarb di Room4dessert, Indonesia
- Highest New Entry Award 2021 per Lido 84 Gardone Riviera, Brescia - Italia) che si piazza al 15esimo posto dal 78esimo del 2019.
- Premio sostenibilità al cileno Boragò
- Migliore chef donna la peruviana Pìa León, che guida da tre anni il Kjolle a Lima.
- Chef’s choice award per Victor Arguinzoniz, di Asador Etxebarri.
- Art of Hospitality assegnato a Steirereck, Vienna (Austria)
- Icon award: Dominique Crenn, Atelier Crenn a San Francisco
- Highest climber: The Chairman, Hong Kong (Cina)
- Odette (8) è il primo asiatico, Wolfgat il miglior africano (e new entry al 50), Pujol (9) il migliore in nordamerica, mentre il migliore del sudamerica è Central (4).
- Champions of Change, assegnato dai 50 Best a tre chef internazionali che hanno guidato un cambiamento positivo all’interno del mondo della ristorazione (e non solo) negli ultimi 18 mesi. Tra loro, la chef italiana Viviana Varese, impegnata ad abbattere le barriere nei confronti della comunità LGBTQ+ e a favorire l’inclusione sociale nei suoi ristoranti – Viva a Milano e il nuovo W Villadorata Country Restaurant in Sicilia. Gli altri chef premiati sono lo statunitense Kurt Evans, che mette a disposizione il proprio talento per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di porre fine all’incarcerazione di massa, e l’indiano Deepanker Khosla che durante l’emergenza sanitaria ha trasformato il suo ristorante «Haoma» a Bangkok in mensa per le persone in difficoltà e ha assicurato il posto di lavoro a tutto il suo personale, formato da immigrati.
Curiosità e controversie
- Durante l'apertura della cerimonia sono stati nominati i ristoranti chiusi, ma che sarebbero stati premiati nel 2020: Relae. Tickets, Emigma, Gaggan, e Blue Hill at Stonebarns (che riaprirà proprio questa settimana).
- L'evento è stato introdotto da un dietro le quinte con Massimo Bottura: lo chef italiano dell’Osteria Francescana (vincitore nel 2018 e non in gara per regolamento in quanto nella Hall of fame, una sorta di senatore a vita insomma, o collegio di presidenti emeriti) ha infatti intervistato molti suoi colleghi.
Massimo Bottura e Mauro Colagreco, entrambi nella Hall of Fame con Osteria Francescana e Mirazur
- Nel 2019 Hélène Pietrini e William Drew, director e group editor dei World’s 50 Best diedero vita alla Hall of fame : sarebbe una lista in cui rientrano tutti i vincitori (numeri #1) delle passate edizioni. Una sorta di speciale elenco dei migliori chef al mondo, i quali non potranno più rientrare nella classifica generale dei The World’s 50 Best. L'idea nasceva al fine di evitare una assenza di dinamicità ai vertici e soprattutto per tenere la competizione (e la gara !) sempre viva.
- La Hall of Fame è composta da: el Bulli, The Fat Duck, The French Laundry, Osteria Francescana, El celler de Can Roca, Eleven Madison Park, Mirazur e... Noma (Original Location, però).
- Il Noma (anch'esso nella Hall of Fame) non avrebbe potuto essere preso in esame per le votazioni se non fosse che la sua "personale classifica" è stata azzerata grazie alla "nuova apertura" con il Noma 2.0. Viene da dire che "la misura dell'intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario", (Einstein).
- NEW ENTRY : sono tredici da 9 paesi.
- quattro dall’Asia: due sono giapponesi, entrambi a Tokyo e sono il Sazenka (75°) e l’Effervescence (99°); altri due sono in Thailandia, a Bangkok: Sorn (63°) e Le Du (72°).- Cinque in Europa: Alchemist (58°), a Copenaghen (danimarca), Willem Hiele a Koksijde (Belgio) (77°), in Francia Le Clarence a Parigi (84°); in Inghilterra sono due i ristoranti londinesi, il Brat (78°) e Ikoyi (87°), già vincitore del premio American Express One to Watch.- Sudamerica ve ne sono tre: la Colombia con El Chato a Bogotá (80°) e il Perù, con due ristoranti, entrambi con Pía Léon alla guida ovvero Mil a Cusco (90°) e Kjolle a Lima (95°). - Tra i nuovi arrivati c’è anche l’Africa, con il sudafricano Fyn a Cape Town (92°).
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