Il protocollo del ristorante sperimentale "Covid-Free" in Francia consentirebbe la riapertura in sicurezza.

Foodclub.Itsab 20 mar 2021

In Francia la situazione è ancora complicata, i ristoranti sono chiusi e non vi è una data definita in cui si pensa possano riaprire ma un gruppo di lavoro sta sperimentando con successo un protocollo e trovando soluzioni per poter riaprire in sicurezza nonostante la pandemia.

Il ristorante stellato La Maison des Têtes a Colmar è stato trasformato in un "laboratorio di innovazione". È diventato un mezzo per i ristoratori  per rispondere e testare le conclusioni del Consiglio Scientifico e dell'Istituto Pasteur, che come avvenuto anche qui in Italia, ha ritenuto i pasti, in generale e in particolare al ristorante, centrali nella diffusione del virus.

Come funziona il ristorante Zero-Covid?

Oltre i vari accorgimenti a cui siamo stati abituati come dispenser di disinfettante, bottiglina di gel individuale per clienti e menù usa e getta, torna di moda una barriera in plexiglas a dividere i commensali seduti allo stesso tavolo. Probabilmente la vera novità è la sensazione di sicurezza che si trasmetterebbe ai commensali e alle istituzioni, infatti in cucina sono presenti postazioni di lavoro individuali dotate di rubinetti con rilevamento automatico senza contatto, asciugamani usa e getta e distributore di sapone contactless, inoltre i vari contenitori possono essere aperti attraverso l'uso di un pedale.

Ma probabilmente la vera novità la ritroviamo nei rivestimenti auto-decontaminanti e nel tunnel di disinfezione a raggi ultra violetti che consentirebbero di trattare ogni singola portata prima di essere servita a tavola, un'esposizione di 5 secondi che non rovinerebbe la portata e debellerebbe, secondo gli studi del CNRS, la carica batterica.

Infine per garantire trasparenza, sicurezza e salute, sia per i clienti che per i lavoratori, il ristorante è stato dotato di una strumentazione per effettuare test rapidi con prelievo di saliva. "

"Potremmo offrire test regolari a tutto il personale su base volontaria, o anche informare i clienti di questa opzione prima di venire a gustare il ristorante. Il tutto in completa sicurezza, in attesa che il vaccino ci dia finalmente il ritorno alla normalità che tutti ci aspettiamo ", afferma lo chef Girardin.

Quest'ultimo, probabilmente tra le varie strumentazioni di cui è stato dotato il ristorante, è l'unica che avrebbe realmente senso. Secondo il mio modesto parere, come già detto in precedenza, sarebbero pochi i clienti a cui farebbe piacere vivere l'esperienza al ristorante come se fossero di passaggio in camera operatoria, soprattutto oggi che cominciamo a vedere, grazie al vaccino, la luce infondo al tunnel.

Certo queste sperimentazioni potrebbero sicuramente tornare utili nel caso in cui in un prossimo futuro si configurasse e riproponesse uno scenario del genere ma oggi con le casse a zero, e la possibilità entro qualche mese di poter riaprire e tornare alla normalità, siamo sicuri di poter proporre e chiedere ai ristoratori un investimento così importante?

fonte: Finedininglovers.com

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