Il tempo è denaro, Pizzium ne è la prova!
È tempo di chiusure ma stavolta di conti! Arriva dicembre ed è tempo di tirare le somme e c'è poco da conteggiare quest'anno: è stato un anno drammatico per la ristorazione, tra dpcm con cambiamenti repentini, zone a colori, lockdown, ordinanze regionali e il tutto senza mai dimenticare la paura del contagio e il dolore per le perdite.
In questo totale buio, mentre ancora si discute su ristori e indennizzi e si battibecca su domande marzulliane tipo "il futuro è nel delivery o la delivery non ha futuro"... ecco comparire, nero su bianco e senza vociare, una notizia che forse rimette in ordine le priorità.
Pizzium, format di pizzerie napoletane, chiude il 2020 non solo con il bilancio in utile ma anche con le nuove aperture di Parma, Piacenza e Cesano Maderno e per di più mettendo in cantiere ulteriori sedi nel nord e centro Italia, con due aperture nel primo semestre del 2021 a Novara e a Roma. Parliamo di un format che già conta ben 20 locali:
- 13 sono in Lombardia (di cui 6 a Milano e poi a Brescia, Cesano Maderno, Busto Arsizio, Como, Gallarate, Seregno, Varese),
- 3 si trovano in Piemonte (2 a Torino e uno a Serravalle Scrivia),
- 3 in Emilia Romagna (Bologna, Piacenza, Parma),
- uno a Roma.
A queste si aggiungono Locanda Carmelina, una trattoria di cucina napoletana, e Gelsomina una pasticceria (entrambe sempre a Milano).
La tempistica è stata tutto in questo assurdo anno e Pizzium non ha mai perso tempo piuttosto i tempi ha sempre cercato di anticiparli. Il potenziamento del servizio delivery a tempo di record, che gli ha permesso di restare aperti già dal primo lockdown in primavera; l’attivazione del sistema di prenotazione online per l’asporto per ottimizzare i tempi; l’apertura, a novembre, della dark kitchen Nanni’s perchè "chi ha tempo non aspetti tempo"; le strategie per ridurre al minimo il ricorso alla cassa integrazione, garantendo continuità lavorativa ai propri dipendenti e un servizio adeguato alla clientela. Tutte queste cose hanno fatto sì che in Pizzium si potesse identificare la concretezza dell'agire che portato inevitabilmente al una chiusura di anno positiva!
Stefano Saturnino, CEO e founder di Pizzium, ci ha spiegato i segreti di una azienda che risulta essere vincente in un periodo in cui sembrava non esserci più tempo per la fiducia e la speranza.
Questo è stato un anno a dir poco complicato, non deve essere stato per niente facile portare avanti 20 attività ristorative dislocate su territori diversi. Qual é il segreto? Come si riesce a chiudere il bilancio in utile nonostante tutto abbia remato contro?
La velocità nell’analizzare i diversi scenari che si sono via via presentati e la rapidità delle azioni conseguenti, intraprese con grande serietà e competenza da tutti, ci hanno permesso di districarci nei tanti dpcm e cambi di direzione del governo.
Il prodotto pizza, che si presta particolarmente al delivery, e la scelta di affrontare i vari lockdown in esclusiva con Uber hanno sostenuto fatturato e ebitda
Questo ci ha permesso di portare avanti la strutturazione aziendale e i progetti già programmati, sia le nuove aperture che le varie attività pensate per rafforzare il brand. Penso ad esempio alla fidelity card in arrivo e al laboratorio che ci ha aiutato ad alzare la qualità dei prodotti che offriamo ai nostri clienti.
So che avete anche fatto un regalo ai vostri dipendenti.
Sì, a fine anno abbiamo deciso di dare un segnale di positività ai nostri collaboratori con un aiuto alla spesa importante per noi che aggiungeremo al regalo di Natale. Si tratta di un incentivo a cui teniamo molto perché è soprattutto grazie al nostro team che siamo riusciti ad affrontare le sfide complesse di questi mesi, con determinazione e coraggio, due dei valori fondamentali di Pizzium. Ecco, tra i fattori che ci hanno permesso di chiudere in utile c'è la cosa più importante nel nostro settore e che indubbiamente ha pesato positivamente, è la passione di tutti i nostri ragazzi che per primi credono nel progetto Pizzium! A loro va il più grande ringraziamento, mio e di Nanni, per i risultati raggiunti nel 2020! Sappiamo che anche il 2021 sarà bello tosto ma lo affronteremo con consapevolezza nei nostri mezzi e fiducia in un miglioramento della situazione generale.
Cosa vi spinge a essere così fiduciosi?
I risultati nel nostro settore sono realizzati dalle persone molto più che in ogni altro settore. Il capitale umano è tutto per noi e dobbiamo imparare a rivalutarlo tutti, come ci sta insegnando questa pandemia. Le macchine e i computer arrivano fino a un certo punto ma il guizzo giusto, l’intuizione e la passione sono prerogative delle persone. Noi da sempre crediamo in questo e ci puntiamo per perseguire gli obiettivi che ci siamo dati, che sono molto ambiziosi!
La risposta così veloce al mercato e agli eventi mi fa ipotizzare che nella tua mente ci siamo già programmati una serie di scenari anche per il 2021 che, come hai detto, sarà quasi sicuramente bello tosto. Cosa ti aspetti, Cosa hai mente e cosa ti auguri?
Il 2021 sarà, se possibile, più tosto del 2020 che ha giovato, nel bene e nel male, di quella pausa estiva di inconsapevolezza per quello che stava accadendo. Penso che si possa pensare a continui apri e chiudi durante tutto l’anno per arrivare verso la fine dell’anno, quando si spera si riuscirà a riprendere il controllo della situazione con una serie di vaccini/cure/tamponi veloci. Abbiamo affrontato bene il 2020 e faremo lo stesso per il 2021, approfittando anche della minor pressione nel lavoro di tutti i giorni dato dalla chiusura delle sale, per rinnovare i locali e mettere in cantiere nuovi progetti sia per Pizzium che per altri format che stiamo valutando, che saranno figli di questo momento. Crediamo fortemente che bisogna imparare da tutto quello che incontriamo sulla nostra strada e da quello cercare di migliorarci sempre. Sono inoltre convinto che Pizzium uscirà molto rafforzato da questo periodo.
Quanto è importante la collaborazione di tutto il mondo food per superare il momento?
Sarebbe molto importante perché si parla di 1,5mln di persone impiegate nel settore oltre tutto la filiera che sono altri milioni...per non parlare del PIL che da sempre in Italia questo settore produce. Tuttavia oggi non c’è molta collaborazione. Spero che si possa migliorare molto su questo tema.
Hai un consiglio, un suggerimento da dare ai tuoi colleghi imprenditori e ristoratori?
Il consiglio che posso dare è di stare vicino per quanto possibile ai propri dipendenti e di cercare di rendere sostenibile da un punto di vista economico la propria attività, per traghettarla fino al momento in cui si tornerà alla vecchia normalità, cercando di far tesoro di quello che si è imparato in questa difficile situazione.
Un'azienda sana mette i propri dipendenti -che sono la propria forza- in condizione di poter essere clienti; dipendenti felici impiegano il loro tempo in maniera più motivata e rendono l'azienda sana. Il loop c'è ma non si vede, tanto che il modo di dire "il tempo è denaro" pare non sia mai stato più vero!
Correlati:
Intervista a Nanni Arbellini, di Tommaso Esposito
Nanni Arbellini;Prepareremo le pizze da portare agli ospedali per sostenere medici e infermieri
Seguici su facebook foodclub.it
Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be #foodclubber