La cucina lisergica di Davide Caranchini

Fiorello Bianchimer 1 lug 2020
Materia
Via Cinque Giornate, 32
Cernobbio
Aperto da martedì a domenica per pranzo e cena.
Telefono 031.2075548
Prenotazioni: materia.dinesuperb.com
www.ristorantemateria.it
Menu degustazione: a 67/80/130 euro; alla carta sui 80 euro.

Davide Caranchini non ha ancora trenta anni ma ha già vinto tanti premi come giovane rivelazione per le più importanti guide gastronomiche, tre cappelli per la Guida dell'Espresso, 1 stella Michelin, inserito nella classifica dei 30 giovani più influenti di Forbes , invitato a Masterchef come ospite. Ha maturato esperienze importanti internazionali, fra cui, quella che sicuramente ha lasciato più il segno, al Noma, ristorante che è ancora al top delle sue preferenze e che va a visitare ogni anno. E' partito dritto con la sua idea di cucina, una cucina innovativa, che ha influenze sia nordiche che orientali, un utilizzo sapiente di erbe, coltivate nella propria serra e un forte attaccamento ai prodotti del lago di Como. E' una cucina che ha una fortissima identità personale, non è una cucina "comoda", è una cucina "lisergica" che gioca con grande maestria su registri palatali con tonalità di acido e amaro che creano grandi equilibri con le note più grasse e dolci.

Ecco il racconto della cena

Partenza con una interessante varietà di amuse bouche che già indicano la direttiva sulla quale ci si muoverà durante la cena.

Patè di trota e yuzu

Insalata di anguilla affumicata ed erba cipollina.

Tartelletta al mango e curry, uova di trota.

Storione sott’aceto, levistico e aglio orsino.

Creme caramel wasabi e soia

La prima portata è un piccolo capolavoro di intensità e profondità gustativa: minestra fredda di vegetali estivi.

Il salmerino marinato nel miso, salsa di asparagi bianchi fermentati e cozze, caviale e aglio orsino è deliziosamente godurioso, da scarpetta.

Uova di coregone, lievito, limone ed erba cipollina , un piatto notevole al quale la salsa di lievito aggiunge un super quid.

Un fuori menù: raviolo di gamberi di fiume al bbq, camomilla e lavanda, spiazzante.

Ditalini di farro, elicriso, assenzio, semi di sedano e olivello spinoso: si spinge sulle note amare sempre però in un contesto di grande gusto.

Il piccione cotto allo spiedo, in due servizi.I

l primo: petto con linfa di betulla fermentata e fiori di sambuco sott’aceto. Perfetto.

Il secondo: coscia, filetto, cuore e fegatini. Delicious.

Il pre dessert è una rivisitazione "dolce" di un suo signature dish: cavolo rosso sott’aceto, mandorla amara, gelato al midollo e caviale. Un altro piccolo capolavoro di equilibrio spinto sulle acidità.

La cheesecake punk: ricotta vaccina fresca fatta maturare per 1 mese e mezzo con il koji, mirtilli rossi , kombucha di rose e gelato alla vaniglia. Finale da stordimento palatale.

La piccola pasticceria.

Conclusioni

Una cena che è un acid trip dal quale non vorresti mai uscire, un delirio per le papille gustative, si esce tramortiti ma assolutamente felici.

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