Le piattaforme Delivery costano troppo: Falso! se sai fare due conti. Dichiarando "indipendenza" potrebbe costarvi meno e creare un sistema etico anche per i riders.
Le piattaforme di Delivery costano troppo.
Ovvio che se sei abituato a fattorino sdentato, con targa disegnata a penna, plastica rotta sul free lato sinistro e specchietto rigato a destra, che campa solo di mancia, allora si, costano decisamente troppo.
Ma per chi invece ha abilità finanziarie e sa mettere nero su bianco due numeri, sa che usufruire di una piattaforma di delivery fa risparmiare.
Facciamo due conti
Volendo assumere con regolare contratto full time un fattorino vi costerebbe circa 20.000 euro lordi annui (circa 1.100 netti al mese) più i costi del mezzo (assicurazione, manutenzione, etc etc 300 euro al mese), e si arrivebbe a una cifra media mensile di circa 2.000 euro. Considerando che lo scontrino medio per un ordine si attesta sui 25 euro, per farvelo costare meno del tanto incriminato 30% (dal 22% al 35%) delle piattaforme, dovreste ricevere un totale ordini per un importo mensile superiore ai 6000 euro (circa 240 ordinazioni), numeri a cui arrivano in pochissimi.
Organizzandovi potrebbe costarvi la metà.
L'idea di un delivery locale la lanciai "gratuitamente" ai ristoratori a inizio pandemia e con il senno di poi, avreste risparmiato (automaticamente guadagnato) diversi milioni di euro, ma non fu capita. A quel tempo pochi si erano resi conto a cosa stavamo andando incontro, ma oggi dovrebbe essere diverso. E' chiaro a tutti che non si tornerà più indietro e che seppur fosse, sprecare un'opportunità di guadagno (dato che i ristoranti sono attività commerciali) sarebbe un vero peccato.
Che fare?
Ve la ripropongo, anche se molto probabilmente risponderete che è troppo tardi, oramai le multinazionali ci hanno invaso, hanno diffuso il covid di proposito per rinchiuderci tutti in casa e favorire il cibo a domicilio e che la tecnologia del 5g sia stata sviluppata e messa sul mercato in questi tempi bui per favorire l'acquisto on-line.
Per quanto si possa parlare di fare sistema, di essere uniti e di affrontare le difficoltà insieme, come tipico di noi italiani, risultiamo molto più capaci nel lamentarci del nemico comune facendo vittimismo, senza far niente invece che agire per i nostri interessi realizzando magicamente, che il vero nemico ce lo abbiamo in testa.
Argomento assai discusso in queste settimane, sono i costi insostenibili che i ristoratori sostengono per usufruire del servizio di delivery (dal 22 al 35%), le penalità per il ritardo nelle consegne ad aggravarne la sostenibilità economica e lo sfruttamento dei riders "costretti" a sottostare a un punteggio infame e lavoro sottopagato.
Ora, chiaramente non sono un ristoratore e alcuni meccanismi mi sono sconosciuti, ma da imprenditore e commerciante mi viene abbastanza spontaneo fare delle riflessioni a riguardo che potrebbero ottimizzare il sistema e creare una piattaforma sostenibile sia per ristoratori che per i riders.
Come? Stando insieme, perché nessun sistema è sano se non quello in cui ogni singola parte è responsabile del risultato e ne ottiene benefici.
Forse il mio ragionamento potrà sembrare fin troppo semplice, ma se c'è qualcosa che ho imparato nella mia vita è che non sempre la soluzione più articolata è la migliore quindi ecco cosa farei se fossi nelle vostre condizioni:
Esclusi dal conteggio quei pochi che superano le 3000 consegne mensili (circa 100 al giorno come McDonald's) potrebbe anche essere economicamente conveniente crearsi una propria flotta, ma come ben sapete, non tutti raggiungono questi volumi e per la maggioranza, di chi sa fare i conti, risulta molto più economico appoggiarsi a una piattaforma esistente pagando una media variabile dal 22 al 35% sull'importo totale che assumere un proprio dipendente e avere un costo fisso di 2000 euro al mese.
Quindi per quanto criticate, le piattaforme di delivery hanno successo perché vi costano meno e "aiutano" la maggior parte delle aziende ristorative a non avere i costi fissi di un dipendente inquadrato regolarmente.
Tornando ai forti, quelli che superano di gran lunga le 50 consegne giornaliere e potrebbero pensare di acquistare un proprio mezzo e avere il proprio fattorino per abbassare i costi, anche per loro non è conveniente isolarsi e uscire dalle piattaforme in quanto la visibilità che offrono e l'offerta che mostrano ai clienti farà pendere sempre il favore di questi ultimi verso un app completa che metta d'accordo tutta la famiglia e fornisca una maggiore possibilità di scelta.
Per molti quanto sto dicendo risulterà essere più che scontato, ma tengo a chiudere l'argomento una volta per tutte. A prescindere che facciate poche o molte consegne, affiliarsi a una piattaforma di delivery conviene. I piccoli risparmiano e i grandi non sono cosi fessi da isolarsi e tagliarsi fuori dal mercato.
Come possiamo rendere le condizioni migliori per ristoratori e fattorini?
"Think globally, act locally".
Bisognerebbe che i riders (anziché fare battaglie sindacali e aspettare che qualcuno dall'alto li aiuti) e i ristoratori (che si lamentano ingiustificatamente dei costi insostenibili), si coalizzassero in cooperative locali in maniera da coprire singoli comuni e intere città prendendo di fatto il mercato in mano. (Esempio Delivery Napoli, Delivery Roma, Delivery Torino etc etc).
Cari ristoratori, anziché del 35% su un importo medio di 30 euro che fa costare le vostre consegne 11 euro, vi piacerebbe pagare un contributo fisso di 4.00 euro a prescindere dall'importo? (Su 30 euro sarebbe l'12% conveniente anche per chi ha un ottimo contratto al 20%).
Amatissimi Riders, che ne direste di un mensile netto di 1100 euro al mese per 8 ore di lavoro giornaliere? Potrebbe andare?
Ecco la soluzione:
Attualmente sul territorio della sola città di Napoli abbiamo circa 2000 riders iscritti alle piattaforme, di cui 700 operativi ogni giorno che di media fanno 8 consegne, da questo è facile arrivare al numero di consegne medio mensile su Napoli che si attesterebbe su circa 168.000 (700*8*3)
Come primo passo, volendo riconoscere uno stipendio dignitoso ai riders bisognerebbe professionalizzarne il lavoro e ridurne il numero.
Attualmente per poter garantire uno stipendio di oltre 1500 euro al mese lordi (1100 netti) più le spese di circa 300 euro (tra assicurazione, leasing e manutenzione mezzo) ai 2000 riders napoletani una consegna dovrebbe costare 21 euro circa (cari ristoratori con Uber etc al 30% su uno scontrino medio di 30 euro ne pagate 9, state risparmiando).
Da questo dato è chiaro che le battaglie sindacali dei riders non potranno portare ad alcun risultato, il lavoro disponibile non è sufficiente a garantire a tutti una paga onesta, in base al mercato attuale, non è sostenibile. Chi può permettersi di pagare 20 euro per la consegna su uno scontrino di 30?
In base alle informazione raccolte da riders siamo arrivati alla conclusione che in 8 ore di lavoro possono fare 21 consegne senza intoppi. Quindi per fare questo lavoro, in cui attualmente sono coinvolte oltre 2000 persone, basterebbero a copertura dell'intera città di Napoli 320 riders a rotazione per 25 giorni al mese.
Con la professionalizzazione e l'organizzazione dei riders in una cooperativa locale, in cui sarebbero tutelati sotto il profilo lavorativo e assicurativo, a copertura di una città e l'affiliazione della ristorazione al progetto potrebbero ottenere tutti dei vantaggi:
Ipotizzando un costo fisso di 4 euro a prescindere dello scontrino, convenientissimo per la maggioranza dei ristoratori a consegna, ci sarebbero da spartire mensilmente circa 672.000 euro pari a 2000 euro per i 320 fattorini e le 15 persone che curerebbero il lato amministrativo. Niente male vero?
Cosa ne sarà degl'altri riders? Purtroppo in un paese non possiamo essere tutti medici, dove c'è abbondanza di offerta c'è carenza di domanda, è una legge del mercato.
Ristoratori e riders felici, non vi pare?
Ipotizziamo che domani per incanto tutte le pizzerie, i pub, i ristoranti di Napoli di comune accordo abbandonino le app multinazionali per vendere le loro pizze su NAPOLI PIZZA DELIVERY e di esportare questo format in tutte le città italiane:
Non pensate che questo "costringerebbe" chiunque voglia una pizza a scaricare quell'app e a ordinare da quella piattaforma risolvendo una volta per tutte il problema dei costi per ristoratori e le battaglie per i diritti dei riders?
Cari riders, conoscete ogni angolo del territorio e potreste diventare padroni del vostro destino, ottenere diritti e uno stipendio equo al vostro lavoro.
Cari ristoratori, perché pagare di più? E mi rivolgo soprattutto a quelli che, avendo dei buoni contratti al 20% e controllano il mercato, non riscontrano alcun interesse in quest'argomento: Vero è che su 20 euro non risparmiereste nulla, ma io vi sto dicendo che potreste pagare, unendovi, 4 euro a prescindere dall'importo e voi che siete illuminati in finanza, sapete molto bene che in un anno questi sono moltissimi soldi. E soprattutto, non vi farebbe stare molto meglio pensare di aver garantito, grazie a una vostra preferenza, un lavoro dignitoso ai fattorini?
Il futuro non aspetta nessuno, a voi la scelta.
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