Le Trabe: il Cilento tra mare e terra

Luca Scognamigliolun 19 ago 2024

Le Trabe

Via Capo di Fiume, 4 - 84047 Capaccio (SA)
Tel: (+39) 0828 724165
Email: info@letrabe.it
Aperto: dal Martedì al Venerdì solo cena; Sabato a pranzo e cena; Domenica a pranzo.
Chiuso Lunedì.
Prenotazioni
Menù degustazione: Caput Aquae (90 Euro) e Zerottantuno (120 Euro)
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Le Trabe si trova all’interno della tenuta Capodifiume,

una vecchia centrale idroelettrica convertita in tenuta ed oasi naturalistica esattamente ai piedi della famosa chiesa del Getsemani. Uno scorcio bucolico fatto di ruscelli, laghi e tanta pace.

Il cuore pulsante della tenuta è l’ormai decennale ristornate Le Trabe (1 stella Michelin e stella verde, per quello che possono valere i riconoscimenti) le cui cucine sono guidate da chef Marco Rispo.

Il Cilento è una terra magnifica e complessa, incastrata tra il mare e le sue montagne, una terra di pescatori ed allevatori di bufale con una storia millenaria e custode di una delle valli dei templi meglio preservate e più conosciute al mondo.

Quella de Le Trabe è innegabilmente una proposta territoriale, figlia di una territorialità lontana dal patinato delle riviste di settore che ormai la impongono quasi come un mantra; piuttosto qui si parla di

una necessità e di una indole intrinseca verso il territorio.

Non sarebbe possibile cucinare in Cilento e cucinare il Cilento senza sposare la bufala con la triglia piuttosto che la zucchina con il baccalà. È la stessa natura del luogo in cui insiste ed esiste il locale a pervadere le scelte di chef Rispo e qui si deve notare la grande intelligenza di uno chef che ha saputo plasmarsi sul territorio che racconta senza far prevalere l’ego.

Il calamaro con diaframma di bufala e lamponi e la triglia con zucchine alla scapece chiariscono subito come il territorio sia davvero il protagonista della cena.

Le Trabe - Calamaro con diaframma di bufala
Le Trabe - Triglia con zucchine alla scapece

Il risotto ai peperoncini di fiume, peperone corno e baccalà continua questo filone,

accentuando le note verdi e lasciando al baccalá giusto il compito di contrappunto ai due peperoni che si battono agli estremi del piatto tra la nota dolce del puparulillo e quella più amaricante del peperone corno.

Le Trabe - Risotto

Bufala bufala bufala. Un piatto di pasta che sa di mozzarella di bufala, imperdibile.

Ovvero uno spaghetto cotto nel siero di bufala e poi nappato con una salsa di ricotta affumicata di bufala e pepe: golosissimo, dal profumo intenso di bufala.

Le Trabe - Bufala bufala bufala


Ottimo anche il servizio del pollo croccante con giardiniera e rocher di interiora, molto ben lavorato.

Le Trabe - Pollo croccante

Forse un passo indietro gli altri piatti il pescato del giorno (ricciola) con fondo di pomodorini confit e cipollotto.

Le Trabe - Pescato del giorno

Menzione particolare per i dolci,

una flan parisienne davvero favolosa ma sopratutto la piccola pasticceria finalmente con una dignità: non quattro dolcetti buttati lì ma due servizi assolutamente degni di essere portata. Un soffice con uvetta ad accompagnare un gelato di nocciola ed un dolce tipico Cilentano - il bocconotto - con un bloody mary analcolico a simulare il ragù nel quale tradizionalmente verrebbe cotto.

Carta dei vini molto profonda, richiede tempo e studio.

Insomma, Le Trabe è un ristorante che soprattutto nelle sere di fine estate, ove è possibile mangiare al fresco sotto le stelle, merita assolutamente la visita.

Un posto in cui ci si riappacifica con i tanti termini abusati dalla ristorazione moderna e che qui trovano la loro lettura più genuina e diretta: territorio, stagionalità e prodotto qui sono il fulcro dell’esperienza.

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