Mangiare di scammaro. Capelline caso e pepe

Tommaso Espositosab 20 feb 2021
Negli antichi conventi i monaci mangiavano ex camera, 'e scammaro.
Scammarijavano nel refettorio comune seguendo la regola: vitto leggero, vegetali e pesce. Quando si ammalavano, restavano isolati in camera. Cammarijavano con vitto di sostanza: carboidrati e carne. Dal che, mangiare di scammaro.
Per il tempo di Quaresima eccovi qualche ricetta raccolta nel mio libro "Il pesce e l'olio".

Mia nonna Mariuccella, classe 1895, adorava questo piatto.

Se lo riservava per quando aveva bisogno di recuperare energia.

Quando s’ammalava per l’influenza, ad esempio.

La rinvigoriva.

Diceva: <<E po’ ll’acqua d’e maccarune me fa bbene>>.

Tant’è che in finale un po’ di pane a zuppetta nella scodella non mancava.

Oggi c'è Covid19.

Difendiamoci.

Ingredienti:

  • Capellini g 350
  • Parmigiano grattugiato g 40
  • Pecorino romano grattugiato g 40
  • Una scorzetta di parmigiano tagliata a dadini
  • Pepe nero in grani e macinato, sale q.b.

Procedimento

Nell’acqua in bollore per la cottura della pasta versare la scorza di parmigiano tagliata a dadini e qualche grano di pepe nero intero. Aggiustare di sale. Qualche istante dopo calare i capellini. Levarli al dente e riporli in scodella con il brodo di cottura. Cospargere di cacio e pepe macinato. Un po’ di pane a zuppetta per finire.

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