Mangiare di scammaro. Capelline caso e pepe
Negli antichi conventi i monaci mangiavano ex camera, 'e scammaro.
Scammarijavano nel refettorio comune seguendo la regola: vitto leggero, vegetali e pesce. Quando si ammalavano, restavano isolati in camera. Cammarijavano con vitto di sostanza: carboidrati e carne. Dal che, mangiare di scammaro.
Per il tempo di Quaresima eccovi qualche ricetta raccolta nel mio libro "Il pesce e l'olio".
Mia nonna Mariuccella, classe 1895, adorava questo piatto.
Se lo riservava per quando aveva bisogno di recuperare energia.
Quando s’ammalava per l’influenza, ad esempio.
La rinvigoriva.
Diceva: <<E po’ ll’acqua d’e maccarune me fa bbene>>.
Tant’è che in finale un po’ di pane a zuppetta nella scodella non mancava.
Oggi c'è Covid19.
Difendiamoci.
Ingredienti:
- Capellini g 350
- Parmigiano grattugiato g 40
- Pecorino romano grattugiato g 40
- Una scorzetta di parmigiano tagliata a dadini
- Pepe nero in grani e macinato, sale q.b.
Procedimento
Nell’acqua in bollore per la cottura della pasta versare la scorza di parmigiano tagliata a dadini e qualche grano di pepe nero intero. Aggiustare di sale. Qualche istante dopo calare i capellini. Levarli al dente e riporli in scodella con il brodo di cottura. Cospargere di cacio e pepe macinato. Un po’ di pane a zuppetta per finire.
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