Mangiare di scammaro. E per dessert: Spaghetti aglio e olio.

Tommaso Espositosab 6 mar 2021
Negli antichi conventi i monaci mangiavano ex camera, 'e scammaro.
Scammarijavano nel refettorio comune seguendo la regola: vitto leggero, vegetali e pesce. Quando si ammalavano, restavano isolati in camera. Cammarijavano con vitto di sostanza: carboidrati e carne. Dal che, mangiare di scammaro.
Per il tempo di Quaresima eccovi qualche ricetta raccolta nel mio libro "Il pesce e l'olio".

A tutto c’è un limite.

A questo piatto no.

Si può fare e si può mangiare quando si vuole: di giorno e di notte.

Oltre Quarajesema.

D’estate e d’inverno.

A colazione e per... dessert!

Basta avere buon olio e ottima pasta.

Don Ippolito Cavalcanti ci mette qualche alicina.

Ma io oggi voglio la ricetta più antica.

Quella basic.

Questa.

Immortale.

E, lo dico alla facciaccia di chi dice il contrario, napoletana napoletana. Accussì: sciuliarella!

Ingredienti

  • Aglio uno spicchio
  • Prezzemolo, sale, pepe nero quanto si vuole
  • Spaghetti g 350

Procedimento

Intanto calare la pasta. In una padella aglio tritato finemente. Che indori e si faccia croccante. Si levino gli spaghetti al dente e vadano nell’olio. Pepe nero in grani macinato al momento si spolveri. O peperoncino a chi non piace il pepe. E poi il prezzemolo. Io sono rustico lo metto in foglia.

Quattro salti. E via nel piatto.

‘O masto piatto ‘e maccarune!

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