Materia e forma della cucina moderna. A cena da Caranchini a Cernobbio.

Gae Saccocciogio 9 mar 2023

MATERIA - Ristorante in Cernobbio

Via Cinque Giornate, 32 - Cernobbio 22012, Como Italy
Tel: 031.2075548
Email: info@ristorantemateria.it
Aperto da mercoledì a domenica per pranzo e cena. Chiuso lunedì e martedì.
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Menu e degustazioni
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“La modernità risiede nel pensiero” 

Davide Caranchini nella dedica sul menù.

Villa Bernasconi è una delle più significative realizzazioni italiane in stile liberty sul Lago di Como,

edificata tra il 1905 e il 1906 su progetto dell’architetto Alfredo Campanini (1873-1926). Un progetto architettonico che rifugge ogni simmetria e sperimenta forme morbide, libere, dinamiche. 

Il richiamo all’attività imprenditoriale del proprietario Davide Bernasconi, fondatore delle tessiture seriche Bernasconi, si riscontra nelle decorazioni esterne alla Villa, che ripropongono il ciclo vitale del baco da seta e i frutti della pianta del gelso, un unicum nell’architettura Art Nouveau italiana.

Inferriate e cancelli sono del maestro ferraio e decoratore Alessandro Mazzucotelli (1865-1938), massimo specialista del ferro battuto ai tempi. L’illuminazione notturna virata in rosso ruggine della Villa fa effetto a metà tra la psichedelia acida di Syd Barrett e l’horror sanguinolento alla Dario Argento prima maniera. 

Villa Bernasconi - dettaglio
Villa Bernasconi - dettaglio

È un edificio di una modernità avveniristica per il suo tempo e forse anche per il nostro.

Direi una modernità stratificata di passato-presente-futuro eppure così fuori dal tempo. E questa stravaganza temporale ci porta direttamente al menù di caccia da Materia: A walk in the wild side, una passeggiata nel lato selvaggio della ristorazione, ideato da Davide Caranchini nel suo ristorante/laboratorio proprio a Cernobbio a pochi passi da Villa Bernasconi dove il giovane cuoco mette a punto la sua stimolante e asimmetrica visione degli ingredienti. Niente di troppo morbido o freddamente cervellotico e menomale, ma tanta libertà creativa, dinamicità culinaria, plasticità del pensiero gastronomico.

Un menù degustazione che trasmette in chi lo prova la cifra territoriale della provincia di Como.

Un ciclo vitale alimentare e un retroterra di materia prima che non si esprimono solo attraverso il Lago ma sconfinano nei boschi, nelle valli e le montagne che concedono un patrimonio abbastanza primordiale di flora e fauna: dalla selvaggina ai funghi, dalla vegetazione ai tartufi. 

In abbinamento a questi piatti moderni eppure ancestrali in progressione esplosiva al palato, abbiamo pasteggiato con il nebbiolo Valtellina Superiore Riserva 2016 DOCG Grumello dei Dirupi. Vino rosso succulento intriso di luce estratta da un territorio tanto aspro, fitto com'è di terrazzamenti espropriati con lentezza secolare e fatica alla montagna grazie all’ostinazione contadina, al costante lavoro manuale dei vignaioli nel tempo. Opere, giorni e sudore dei vini di montagna.

La Degustazione

  • Tartare di cervo, pesto di alghe e bergamotto, ricci di mare;
  • Capriolo e cacao;
  • Colombaccio, cicoria e bagna cauda;
  • Insalata alla griglia e tartufo nero;
  •  Bottoni di selvaggina in brodo di bosco e rosmarino;
  • Linguine, burro, garum di agone e amchoor;
  • Cinghiale, barbabietola e rose;
  • Sedano rapa arrosto, topinambur, tartufo nero e fava Tonka;
  • Lepre, lampone, ginepro e i suoi contorni;
  • Tagliolini al fegato di seppia, finanziera di lepre e ostrica;
  • Insalata di betulla;
  • Porcini, frutto della passione e “sanguinaccio” vegetale di carciofi;
  • Mascarpone, lievito e frutti rossi.

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