Mosaico per Procida sarà presentato al Vinitaly
Mosaico per Procida da sogno è diventato una visione condivisa ed il 29 marzo scorso, dopo la consegna della bottiglia ufficiale presso l’aula consiliare del comune dell’isola, si è trasformato in una realtà tangibile, esemplare e che ha portato con sé non pochi primati, come potrete vedere voi stessi qui dalla diretta.
Durante la manifestazione, moderata dall’assessore Leonardo Costagliola, sono intervenuti Roberto Cipresso, il famoso winemaker che ha dato la paternità a Mosaico per Procida, Eugenio Gervasio, presidente del MAVV-Wine Art Museum, Gaetano Cataldo ed Antonio Lucisano, esperto nella valorizzazione di produzioni di eccellenza, di cui riportiamo le parole:
“Al Sud è impossibile fare sistema. Non è vero, o almeno non è sempre vero, per fortuna.
Ieri è stato presentato Mosaico per Procida, una bottiglia realizzata per celebrare l’isola flegrea, Capitale Italiana della Cultura 2022, partendo da vini provenienti da ben 27 cantine di tutte e 5 le Province della Campania.
Detta così, può sembrare una iniziativa banale, dal valore puramente simbolico. E magari si può anche supporre che il risultato finale sia un prodotto mediocre, privo di quelle caratteristiche di tipicità che sono indispensabili per rendere unico e identitario il vino di uno specifico territorio.
Tutto sbagliato, perché grazie alla tenacia di Gaetano Cataldo di Identità Mediterranea e alla competenza di uno straordinario enologo come Roberto Cipresso, supportate dal MAVV Wine Art Museum e dalla passione di un assessore come Leonardo Costagliola, ne è venuto fuori un bianco strepitoso, che sintetizza in modo magistrale tutte quelle caratteristiche di freschezza, acidità, mineralità, profumo e persistenza che sono proprie dei vini campani.
Il tutto vestito da una bellissima etichetta disegnata dall’artista Carolina Albano, che descrive efficacemente, anche dal punto di vista grafico, la valenza del progetto.
Uno straordinario esempio di cosa si può ottenere quando si è capaci di integrare una filiera, sia orizzontalmente, facendo collaborare tanti produttori dello stesso prodotto, che verticalmente, sfruttando in modo intelligente le eccellenze enogastronomiche per valorizzare cultura e turismo”.
Si parlava appunto di primati e grazie al discorso di profondità del dott. Antonio Lucisano affiora quello del team work che mette in campo 26 cantine di pregio, 5 aziende che hanno concorso al packaging, 5 produttori di eccellenze agroalimentari e 16 ristoratori tra i migliori interpreti della gastronomia campana, per non parlare dei patrocini morali conferiti a Identità Mediterranea, tra enti come la Regione Campania e le principali associazione legate al vino in Italia. Insomma questo primato, come sostiene Gaetano Cataldo…
“Consiste in un atto di amore, creatività ed intelligenza imprenditoriale collettiva che ha finito col trasformare Mosaico per Procida in un vascello capace di veicolare il comparto vitivinicolo, produttivo e ristorativo in rappresentanza di una intera regione. Anche perché dove va Procida quest’anno andrà tutta la Campania”.
A sorpresa, dopo la consegna della bottiglia celebrativa consistente in una doppia magnum, la prima in assoluto ad essere certificata con la tecnologia blockchain e corredata tra l’altro dal francobollo dedicato alla capitale italiana della cultura 2022 ed il relativo annullo, Gaetano Cataldo ha mostrato al pubblico un’altra bottiglia celebrativa di Mosaico per Procida nella sua splendida teca: è il Mosaico per Procida che prenderà la cittadinanza isolana e sarà portata in dono a San Gennaro a nome dei procidani e di tutto il popolo campano.
Nella stessa giornata, sempre presso il comune di Procida, si è svolta la prima degustazione ufficiale della bottiglia celebrativa, magistralmente tenuta da Tommaso Mascolo, delegato AIS isola di Ischia e Procida, a sostegno del patrocinio morale accordato a questo grande progetto dall’Associazione Italiana Sommelier. Presenti in sala durante l’analisi sensoriale di Mosaico per Procida la giornalista Giovanna Agnello e Ciro Cenatiempo, Marco Starace, maestro nell’arte del fumo lento, il sommelier Andrea Moscariello e, in rappresentanza delle cantine, Salvatore Falato di Fontana delle Selve, Carlo e Nicola Numeroso de I Borboni, Ciro Verde de Il IV Miglio e, per Porto di Mola, Antonio Falvo e Annachiara Esposito. Tra i partner gastronomici e della ristorazione hanno partecipato Valeria Introno ed il cheese master Peppe Iaconelli, in rappresentanza di Ella di Bufala, Sabatino Cillo, stilista delle carni e maestro di Gambero Rosso, Salvatore Di Scala per Naples 15, Pierpaolo Iovinelli per La Cantina del Mare ed Antonio Della Notte per il ristorante Zì Teresa.
Naturalmente le tappe del Mosaico per Procida non sono finite qui e dopo l’attenzione dei media e del giornalismo di settore la redazione di Foodclub.it, che segue Mosaico per Procida sin dalla sua nascita, ha il piacere di annunciare in anteprima che Identità Mediterranea e la bottiglia celebrativa per la capitale italiana della cultura 2022 saranno presenti alla 54^ edizione del Vinitaly presso il padiglione Toscana, assieme a Roberto Cipresso, mentre le cantine del Mosaico faranno sfoggio della personalissima edizione magnum a loro intestata presso i relativi stand, così come le associazioni partner presso il loro corner.
Abbiamo chiesto a Gaetano Cataldo cosa la partecipazione ad una delle fiere internazionali del vino più rilevanti al mondo possa costituire per Mosaico per Procida. Queste le sue parole:
“Forse in tutti questi mesi nessuno di noi, impegnato com’era a far riuscire un progetto ambizioso come la creazione di una bottiglia celebrativa per una capitale della cultura ed intento a superare tutti gli ostacoli che ciò comporta, se ne è mai accorto ma stavamo e stiamo vivendo tutt’ora uno stato di grazia. Credo che il merito di tutto questo sia innanzitutto da attribuire a Roberto Cipresso, alla sua creatività ed alla carica che è stato capace di trasmettermi. Abbiamo fatto nostra questa visione, abbiamo descritto, spesso incompresi, un sogno, poi è stata tutta una valanga tra coordinamento, comunicazione, paziente attesa, selezione, porte chiuse in faccia, raggiri e tentati sabotaggi. Poi alla fine abbiamo cominciato a sognare tutti assieme e ciò che vedevamo già davanti ai nostri occhi prima che il tutto si concretizzasse è diventata una visione collettiva. Critiche non ne sono mancate, spiace che sovente arrivino proprio da chi sta a rigirarsi i pollici, e certo non ne mancheranno in futuro, però ce l’abbiamo fatta e vogliamo condividere questa carica, questo stato di grazia e questo modo di intendere il vino e di stare insieme a tutti coloro che avranno la pazienza di ascoltarci.
Abbiamo dimostrato che pochi con niente a disposizione, se non il vino, hanno fatto più di molti e con tanti mezzi, che una piccola associazione potesse riunire associazioni più importanti attorno a sé ed altrettanti patrocini. Abbiamo dimostrato che se non ci sono interessi o secondi fini si riescono a fare tante cose belle per favorire la nostra terra, si possono evitare genuflessioni presso le baronie del vino o di rivolgersi ad un certo tipo di stampa interessata, perché per compiere una buona azione non occorre chiedere il permesso a nessuno.
Poi sono arrivate le benedizioni e gli aiuti che ci hanno concesso di costruire la bottiglia attorno al vino: aziende del packaging come la DS Glass, la Re Legno, la Label Global Service di Michele Melzini e la Belbo Sugheri ci hanno dato un aiuto considerevole e straordinaria è stata la partecipazione di ristoranti provenienti da tutta la nostra regione.
Senza volerlo, grazie alla Blazon SJC, abbiamo creato la prima bottiglia celebrativa ad essere certificata in blockchain mentre creavamo il primo vino della cultura in una bottiglia totale, un contenitore fatto di grafica, tecnologia, narrativa, arte, sentimenti, generosità, impegno spontaneo e valori fondamentali.
Vinitaly è forse oggi l’occasione più imperdibile per narrare tutto ciò che Mosaico per Procida rappresenta e non parliamo certo di marketing, giacché la bottiglia viene data in dono o per libera donazione, ma di una dimensione nuova di vivere il vino: Roberto Cipresso ha infranto tutte le barriere e le ingessature di che impediscono alle persone di emozionarsi e questo perché conoscendolo so che si può andare oltre i confini materiali ed immateriali della viticultura. Il vino deve poter emozionare esattamente come lui ci insegna e deve poter essere universale e quadrimensionale. Dal canto mio posso dire semplicemente questo: abbiamo vissuto per fortuna il rinascimento del vino, adesso è tempo di professarne l’umanesimo. È questo ciò che vorrei poter raccontare e trasmettere a quanti vorranno sapere cosa sia Mosaico per Procida e cosa ci abbia spinti a farlo”.
Seguici su facebook foodclub.it
Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be #foodclubber