Netflix e Pepe in Grani: l'episodio di Chef's Table su Franco Pepe candidato alla American Society of Cinematographers

Francesca Brunzomer 11 gen 2023

Ancora un riconoscimento a coinvolgere Pepe in Grani ed il suo frontman, il caiatino e vincitore del premio The Best Pizza per The Best Chef Awards (per ben due volte consecutive) Franco Pepe.

L’episodio diChef s Table Pizza per Netflix su Franco Pepe è infatti stato candidato alla American Society of Cinematographers: il direttore della fotografia Adam Bricker, ha ricevuto la nomination della ACS la cui cerimonia si terrà a Los Angeles una settimana prima degli Oscar.

Queste furono le sensazioni che Franco ci aveva raccontato alla vigilia della messa in onda della puntata della docu-serie.

“È stato emozionante girare questo episodio, e non solo per il carico emotivo e l’enorme responsabilità; piuttosto e soprattutto per la sensazione che ho provato a ripercorrere questi 10 anni in cui mai siamo stati fermi, anni in cui tutti abbiamo affinato i meccanismi di pepe in grani.

Mi guardo indietro e penso a quanta strada abbiamo percorso, con la mia famiglia, ieri con i miei fratelli ed oggi con i miei figli.

È stato un vero onore poter prendere parte ad un lavoro così minuzioso dal carattere internazionale.”

L'episodio con Franco Pepe

Ben 40 minuti che riassumono la vita, con le sue gioie ed i suoi dolori, e le opere, con gli errori e le soddisfazioni, di un uomo prima che del pizzaiolo.

Sarà stato questo a far emozionare chi Franco lo conosce dai social tanto quanto chi lo conosce dal vivo. Ed a quanto pare l'emozione miscelata alle immagini meravigliose hanno dato il via ad un susseguirsi di eventi: dalla curiosità innegabilmente salita in picchiata nei confronti di Pepe in Grani e della sua pizza e di Caiazzo, fino ai numeri sulle visualizzazioni dell'episodio, e ancora - oggi - la notizia che la American Society of Cinematographers candida quella puntata ad esser premiata.

La pizza di Pepe in Grani

Dunque, aldilà di posizione geografica e territorialità, la pizza e con essa il pizzaiolo continuano nella loro evoluzione ricordandoci i due punti essenziali - raccontati da Tommaso Esposito - in questa nuova era moderna:

1. La “Pizza“ non è più identitaria napoletana e neppure italiana. Appartiene al mondo.

2. Dunque, il valore del primato di un pizzaiolo, ovunque sia, si basa sulla sua capacità di relazionarsi con il resto del mondo. E indicare una prospettiva credibile, riconosciuta, validata.

Qualche tempo fa, in seguito alla visione degli episodi riguardanti Pepe e Bonci, vi avevo proprio detto:

"La pizza è il mezzo, non è la causa né l’effetto bensì è il tramite affinché la spinta di uno (causa) sia la rivoluzione di tutti (effetto). Ma questo è un concetto ancora poco “lievitato”, è qualcosa di ancora troppo lontano dalla mentalità napoletanocentrica.

La pizza non è del popolo, la pizza è popolare. Che è ben diverso."

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