Paola Mencarelli racconta la sua Venice Cocktail Week
La regina della mixology fiorentina, italiana, internazionale. Questo, e molto altro ancora, è Paola Mencarelli, astemia pentita che dalla sua Firenze ha sviluppato un vero e proprio movimento socioculturale legato all'arte del bere bene. Una sfida nata quasi per gioco nel 2016, che al fianco di Paola oggi vede però un team di oltre 10 professionisti, appena sbarcati a Venezia per la prima edizione della Venice Cocktail Week e recentemente protagonisti del libro edito da Giunti ‘I Signature Cocktail di Florence Cocktail Week. 5 anni in 143 drink’. Per FoodClub, proprio a margine della VCW 2021 (13-19 dicembre), abbiamo avuto il piacere di intervistarla e farci raccontare la sua storia.
Paola, partiamo dalle basi: come e quando hai avuto modo di approcciarti per la prima volta al mondo del bar?
"Vi confesso che all'inizio non avevo la più pallida idea di cosa fosse una Cocktail Week e le mie conoscenze sul tema erano perlopiù legate al mondo della ristorazione e dell'enogastronomia. È stata proprio la mia prima grande passione, la cucina, a portarmi infatti dalle campagne senesi fino a Roma, passando ovviamente da Firenze, per frequentare il Master in Comunicazione Enogastronomica di Gambero Rosso. Nella mia vita ho sempre viaggiato e frequentato tanti hotel, così ho conosciuto i grandi bar d'albergo... Dico sempre che ho iniziato a bere per sete di conoscenza. Poi, a gennaio 2016, è arrivata la chiamata che ha cambiato tutto: fu il mio amico di vecchia data e imprenditore delle notti fiorentine Lorenzo Nigro - che ringrazierò sempre anche se ora non collaboriamo più - a propormi di creare una Cocktail Week a Firenze".
Anno dopo anno, il progetto si è evoluto fino a diventare un movimento culturale e sociale. Cosa rappresenta oggi il marchio FCW?
"Questi 5 anni di crescita continua, avvalorata dal Patrocinio del Comune di Firenze, hanno permesso alla nostra manifestazione di essere riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale come la prima e più importante Cocktail Week italiana. Ci siamo adoperati per far sì che la scena della miscelazione fiorentina, e negli ultimi anni anche toscana, riuscisse ad avere maggiore visibilità, cercando di dare linfa vitale a un movimento fino a quel momento in parte esistente ma non abbastanza valorizzato. Il momento storico che viviamo oggi non è facile, ma vi assicuro che ce la stiamo mettendo tutta per regalare alla bar industry italiana una sferzata di energia positiva".
Da Firenze a Venezia, con quale obiettivo è nata Venice Cocktail Week?
"Nel nostro piccolo vogliamo mandare un segnale di ripresa. In quest’anno così particolare non ci siamo arresi e abbiamo deciso di raddoppiare portando il nostro format Cocktail Week anche a Venezia, una piazza con una lunga storia legata alla cultura della miscelazione. È una bella sfida per me, per tutti noi, e per il movimento bar più in generale. Si tratta un’edizione insolita per questo tipo di manifestazione che predilige la bella stagione, ma sono convinta che riusciremo fino alla fine a riscaldare anche questa splendida città d’arte e di cultura a suon di shaker e di cocktail!”.
"Qualità", la parola d'ordine resta sempre la solita.
"Il principio di base è sempre stato questo: nella miscelazione, nel servizio, nell'ospitalità. È interessante vedere come sta reagendo un pubblico molto diverso da quello fiorentino, con una proposta bar che da anni soddisfa una clientela soprattutto internazionale e di altissimo livello, ma che proprio con questa manifestazione vogliamo provare ad avvicinare anche ai local. Così come Firenze è diventata una delle capitali internazionali del bere miscelato, anche la Venice Cocktail Week è una bella opportunità di crescita professionale. Per tutti coloro che sono coinvolti, noi in primis".
Come siete stati accolti a Venezia?
"Siamo molto contenti. Dopo sei edizioni di Florence Cocktail Week, anche i primi feedback sulla Venice sono tutti positivi. Abbiamo trovato una città meravigliosa e al contempo molto ospitale, col prezioso supporto delle istituzioni e di tante realtà cittadine. Vi assicuro che da qui a domenica, ultimo giorno di questa prima edizione della VCW, ne vedremo ancora delle belle fra masterclass, degustazioni, anteprime, guest, night shift e tanti altri appuntamenti!".
Intervista di Giacomo Iacobellis (giacoiaco)