Tradizioni cinesi: Demoni, soldi, cibo e superstizione

Ilaria Fiorantiven 18 dic 2020

Caro Lucifero ti scrivo..

Oggi ti parlo di cibo e di superstizione. Quando si inaugura un nuovo negozio o un nuovo appartamento i cinesi fanno in modo di non avere spiriti cattivi che interferiscano con la buona riuscita degli affari o con la serenità della famiglia. E come tener lontani questi demoni, se non con un bel po’ di rumore, in stile botti di capodanno?

Ed ecco che allora nelle ultime mattine la mia sveglia non è più la gentile suoneria del mio telefono, ma una scarica di petardi così forte da farsi sentire fino al ventiduesimo piano. Eh sì, perchè un giorno viene inaugurato il nuovo ingresso del complesso residenziale dove ho preso casa, un altro giorno si tratta di un ufficio al secondo piano, poi è la volta dei vari proprietari che, man mano che finiscono i lavori di allestimento del proprio appartamento e ci vanno a vivere festeggiano il più rumorosamente possibile.

Ma i petardi non bastano per tener lontani gli spiriti cattivi. Bisogna anche fare in modo che l’inaugurazione sia di buon auspicio per la serenità futura, che in Cina si traduce sempre in un modo: soldi! Sì, perchè ogni occasione è buona per attirare ricchezza.

Ti sposi? Devi avere una busta rossa gonfia di soldi e devi mangiare i cibi che per la loro assonanza con termini di abbondanza ti porteranno soldi. Idem sotto le feste e ovviamente vale anche quando apri una nuova attività o entri in un nuovo appartamento. Passeggiando per le strade delle città cinesi è facile capire quali sono i negozi appena inaugurati: sono agghindati a metà tra la festa di compleanno di un bambino (palloncini colorati all’ingresso a formare eterei e giganteschi archi variopinti) e un matrimonio gipsy (enormi mazzi di fiori, a volte anche abbastanza trash, con spighe di grano per richiamare appunto l’abbondanza del raccolto, disposti davanti all’ingresso come tanti soldati a difesa della nuova attività nascente).

E poi ci sono i veri e propri fuochi. Se infatti durante il capodanno si bruciano soldi falsi per attirare quelli veri, alle varie inaugurazioni di appartamenti e attività commerciali non possono mancare dei piccoli falò di paglia, da disporre all’interno di un cerchio e bruciare facendo scoppiettare rapide fiammelle.

Ma dicevamo dei cibi e del loro simbolismo. Stamattina, dopo la sveglia coi petardi, aprendo la porta di casa mi sono ritrovata davanti l’ayi (ovvero la domestica cinese tuttofare, spesso di una certa età e proveniente per lo più da remoti paesini di campagna, un po’ come nell’Italia del dopoguerra) dei vicini, sorridente, che mi porgeva una busta di plastica rossa. Avendo notato il giorno prima un notevole movimento di ospiti, ciascuno con la sua bustina di plastica rossa in mano, vociare festanti sull’uscio di casa dei vicini, ho capito immediatamente di che cosa si trattasse e ho ringraziato, prendendo il sacchetto stracolmo. Che cosa c’era dentro? Ti starai chiedendo. Frutta fresca e secca, un dolce, una bibita. Regalare frutta è di buon auspicio anche per chi la riceve e quindi guai a rifiutare un dono così prezioso, specialmente di questi tempi! Ora aspetterò l’occasione giusta per ricambiare (se replico troppo presto rischio di offenderli e non mi sembra il caso di partire col piede sbagliato, visto che condivideremo lo stesso pianerottolo per un po’), probabilmente sarà per Natale e stavo pensando di preparare un dolce in più appositamente per loro. Del resto è sempre stato così: i governanti litigano tra loro e decidono gli equilibri mondiali, ma poi nel quotidiano sono le persone che fanno la differenza e per quanto possibile decidono come e quanto aprirsi all’altro.

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