Wine Not: La Magnolia ed il suo Cabernet Sauvignon
Cresciuti all’ombra della Magnolia
L’azienda prende il nome dall’omonima Magnolia ultradecennale e si presenta a conduzione familiare dove le donne giocano un ruolo chiave ed operativo.
Cristina Cozzarolo guida l’azienda di famiglia seguendo con rispetto e devozione ciò che dal padre ha imparato sin dai primi passi, quando lo affiancava in vigna e si accingeva ad apprendere il rispetto per la stessa ed il saper lavorare in cantina.
La memoria di papà Claudio vive in quello che è considerato il vino di punta dell’azienda “Ubi Es” un rosso da invecchiamento di grande struttura che richiama al naso un inconfondibile profumo di ribes nero, more con richiami speziati di cannella e caffè. Un vino dai tannini decisi ma non spigolosi.
Non mi dilungherò molto su Ubi Es in quanto l’idea di dedicare un articolo a quest’azienda non è nata degustando il vino medesimo. Prima barbatella impiantata negli anni ’60.Con circa 25 ettari l’azienda è proiettata verso un’identità ed ideologia basate sulla semplicità, zero fronzoli e lavorazioni che prevedono affinamenti lunghi ed uso spropositato di barrique.
Per dirla in breve vini semplici, ma semplice non vuol dire banali ed è proprio qui il punto di forza dell’azienda…questi vini hanno CARATTERE ! Il carattere proprio dell’azienda lo si ritrova sia nei vini da vitigni autoctoni sia dagli internazionali, ed è proprio il loro Cabernet Sauvignon ad essermi rimasto impresso.
Un Cabernet Sauvignon in purezza.
Cabernet Sauvignon Magnolia: All'assaggio.
Spessa di Cividale ospita i vigneti, ci troviamo nella DOC Friuli Colli Orientali
Il Cabernet Sauvignon Magnolia si presenta color rubino profondo bello pieno con riflessi violacei vivi, il suo carattere distintivo è sicuramente la sua verticalità, si inizia a riconoscere un profumo deciso di more mature che pian piano lasciano il posto alle classiche note speziate di pepe nero che svanendo, lasciano entrare con forza ed eleganza una componente balsamica decisa ed interessante. In chiusura note di vaniglia e con mio grande stupore un sentore delicatissimo di caramello quasi a voler lasciare una rotondità nasale non invadente. Il tannino è delicato non invasivo né fastidioso in termini di astringenza, il vino è rotondo ed equilibrato.
Degustato con un piatto di orecchiette ai friarielli su cui ho passato a crudo un filo d'olio ai peperoncini cruschi, il tannino se pur delicato riusciva perfettamente nella sua funzione "pulendo" la bocca dall'untuosità, mentre la sua morbidezza ha fatto leva sulla tendenza amarognola dei friarielli.
Si adatta bene alle carni rosse, carni alla griglia e formaggi dal buon invecchiamento.
Possibili abbinamenti; coniglio al forno con adeguata marinatura e speziatura, adatto anche in abbinamento con un bel petto d'anatra o in alternativa un carrè d'agnello con timo, cumino e scalogno.