Cantine Tora: elogio alla Falanghina con Kissos Vintage Collection
Kissos falanghina Taburno Cantine Tora Torrecuso
Località Tora II, 18 - 82030 Torrecuso (BN)
Mail: [email protected]
Cell. 328 02 74 149
Tel. 0824872406
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Il beneventano è terra di vino, antica e fiera, con oltre 11 mila ettari vitati e più di 160 cantine rappresenta il territorio più vitato della Campania, e uno dei più estesi d’Italia per la sua continuità.
Aglianico e Falanghina sono i vitigni maggiormente diffusi, sulla cui produzione le cantine si stanno sempre più specializzando, favorendo la loro presenza tra i filari. La Falanghina è presente in misura inferiore rispetto all’Aglianico, il beneventano si conferma un areale rossista, anche se la Falanghina raccoglie sempre maggiori consensi. Pensiamo che solo agli inizi degli anni 90 viene vinificata in purezza, conquistando una sua identità. Vitigno di notevole pregio, capace di raccontare le diverse sfumature dei singoli cru e delle differenti interpretazioni che il produttore ha inteso perseguire.
I grandi numeri di bottiglie prodotte tra Beneventano e Taburno troppo spesso hanno puntato al buon rapporto qualità prezzo, diciamo pure alla vendita veloce e facile a basso costo. Un modo di fare che ha sminuito questo vitigno che invece offre grandi bevute se trattato come merita, e con un certo orgoglio di appartenenza al territorio.
È proprio questo l’intento del progetto Kissos Vintage Collection di Cantine Tora,
presentato dai fratelli e produttori Gianpiero e Francesco Rillo, presso Palazzo Petrucci a Napoli, con una degustazione verticale delle annate 2018, 17, 16, 15, 12.
Un percorso enologico iniziato nel 2007 con la consulenza dell’enologo Angelo Valentino nell’intento comune di portare avanti uno studio accurato sui suoli e sul vitigno, per riuscire a ottenere la massima espressione della Falanghina. Siamo a Torrecuso, qui Valentino e l’azienda hanno individuato le zone migliori per il vitigno a bacca bianca, ovvero il vigneto Kissos, ad un’altitudine tra i 350 e i 500 metri s.l.m. dove è possibile ricavare concentrazione e massima espressione dell’uva.
Filari soleggiati nella misura desiderata al compimento di una maturazione precisa delle uve e, soprattutto, dei vinaccioli. Si vuole raggiungere quel punto preciso di assottigliamento della buccia perché questa possa concedere il massimo scambio di aromi al mosto. La forte presenza di sabbia nei suoli regala finezza alla Falanghina Kissos, mentre l’argilla le dà struttura e profondità.
Valentino racconta il lavoro svolto per preservare e valorizzare al massimo il corredo aromatico della Falanghina, iniziando dalla vigna e proseguendo nel processo di fermentazione. Si parte pertanto da un’ottimale base aromatica dell’uva, raggiungibile solo con tempi lunghi di maturazione e di vendemmia, unitamente alla scelta del giusto portainnesto che riduce la vigoria della pianta e, di conseguenza, ne allunga la vita, rendendola stabile. Questo particolare permette alle viti di adattarsi in maniera ottimale al terroir, sviluppando naturali difese e grappoli di un peso tra i 120 e i 150 gr., a differenza dei più diffusi 300 gr e più, spargoli, non serrati, così che siano ben ventilati, scongiurando lo sviluppo di malattie.
Per Kissos l’enologo vuole concentrazione delle uve, ricche nel corredo aromatico e all’assaggio, insomma si vuole un vino molto espressivo e in piena forma per affrontare le lunghe evoluzioni. Tempi lunghi anche in fermentazione, grazie ai lieviti indigeni e alle basse temperature, tra gli 8° e i 9°.
La degustazione è stata guidata da Nicoletta Gargiulo, consigliere nazionale AIS.
La Falanghina del Sannio Kissos viene prodotta solo nelle migliori annate, la prima è la 2007.
Kissos 2018 – la lucentezza rimanda tutta la vitalità della Falanghina, dal timbro mediterraneo in questo millesimo, con sentori di erbe aromatiche, poi di nespola e cedro, delicatamente floreale nei toni della magnolia. L’assaggio è succoso e verticale nella freschezza molto piacevole, si allunga sui toni salini riportando sentori agrumati e floreali.
Kissos 2017 – vira sull’oro chiaro e luminoso. Con un anno in più ci racconta una Falanghina di grande spessore e piacevolezza, elegante e delicata nei profumi floreali in apertura, acacia e genziana, poi frutto di papaya e sbuffi di anice stellato. Elegante e dinamico il sorso, tra sensazioni ruvide e setose, sul leit motive di una freschezza bene assestata.
Kissos 2016 - rende tutto il merito al progetto che vuole una Falanghina di grande personalità e capace di coinvolgere. Sa mettere insieme ricchezza di profumi e del sorso con l’eleganza, e anche un certo effetto sorpresa che incuriosisce a riprovarla più volte, in momenti diversi. L’oro è intenso e luccicante, i profumi hanno le tonalità del giallo e del dorato, tra zafferano, genziana, miele, curcuma poi zenzero e pesca gialla. L’assaggio è ricco e profondo, notevole.
Kissos 2015 – da magnum. Accattivante per la varietà di profumi che cambiano più volte, minerale sulle prime note, poi torba, delicatamente balsamico, incenso e pepe bianco, miele di castagno. Il tempo ha dato piena ragione al vino che si mostra di grande carattere sia al naso che nel sorso, salino e fresco in pieno equilibrio.
Kissos 2012 – tanta roba! Seducente da subito al naso, con sentori di carrubo, fieno dorato, poi cenere, cannella, fico d’india. L’assaggio è ricco, morbido e di piena freschezza, sapido e lungo con ritorni di zafferano e mandorla amara.
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