C’est la vie, il wine resort tra le vigne di Ischia ed il fine dining di Emmanuel Scotti

Ischia, il wine resort C’est la vie con il ristorante finedining di Emmanuel Scotti

Tenuta C’est la vie - Ristorante Le Reve

Via Pietra Brox 51 - Forio Ischia (NA) Italy

Email: [email protected]

Resort: +39 338 3944341

Ristorante: +39 349 8875211

Ristorante chiuso il mercoledì.

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Siamo nella parte alta di Forio d’Ischia, in zona Panza, immersi tre le vigne e la natura silenziosa.

Risalendo i tornanti verso il Monte Epomeo dal porto di Forio, ci si lascia velocemente alle spalle il trambusto dei tanti turisti, per immergersi in un contesto di quiete, di macchia mediterranea, di casette di contadini, chiesette, muretti a secco in tufo verde - la materia unica di quest’isola che condivide lo spazio con orti, vigne e gli sbuffi sulfurei delle fumarole.

Sì, perché qui siamo su una terra vulcanica circondata dal mare, e proprio in questa zona ci sono le bocche di Tifeo, le fumarole che si possono raggiungere lungo i sentieri che attraversano la Tenuta C’est la vie, accompagnati dalla guida o in libertà.

Struttura di accoglienza che offre il privilegio di alloggiare nei piccoli rustici in pietra lavica, tutti indipendenti, un tempo casette dei vignaioli del luogo, nel mezzo dei vigneti che frontalmente hanno una piena vista sul mare, mentre alle spalle lo sguardo si inerpica sul Monte Epomeo.

Le Rêve - tavoli all'aperto

Nel silenzio si gode appieno dei suoni della natura: si ascoltano i grilli gioiosi, i tanti uccellini e, verso sera, i belati uniti al tintinnio inconfondibile dei campanacci delle capre che rientrano all’ovile, dopo una giornata in libertà tra i pascoli. Sì, questa è la libertà, è il lusso di udire e seguire i ritmi della natura dei quali abbiamo perso la memoria e quel legame capace di mantenerci in equilibrio, con noi stessi e con le peripezie della vita.

Tenuta C'est la vie - Camere tra le vigne

I quattro ettari di vigneto, dove si allevano le uve storiche biancolella, forastera e piedirosso,

ci ricordano il forte legame che gli abitanti dell’isola hanno sempre avuto con la vite. Una presenza antichissima che affonda le radici in quella Pithecusa fondata dai greci. Gli eubei che qui portarono la cultura delle vite allevata bassa ad alberello, prima che sbarcassero poi sulla costa napoletana per fondare la splendida Parthenope, divenuta poi Neapolis. La storia della viticultura campana, tutta, passa quindi proprio da qui.

C’est la vie, nel nome e nell’impostazione progettuale, è un inno alla vita,

alla sua capacità di sorprenderti con opportunità inattese e felici, se sai coglierle nel giusto verso. È questo il senso scelto dai padroni di casa, Lucia Moraschi e Giorgio Besenzoni, impegnati nel recupero dell’antica cantina e nell’apportare quella modernità necessaria per garantire massimo relax e una buona accoglienza.

Non poteva mancare il buon cibo in cotanta bellezza.

Proprio sulla terrazza panoramica posta davanti la cantina, ci sono i tavoli del nuovo progetto fine dining, Le Rêve e Emmanuel Scotti è lo chef resident. Di origine ischitana, classe 1989, si dedica con grande entusiasmo all’opportunità di potersi esprimere in casa propria, nella sua amatissima Ischia.

Emmanuel Scotti. lo chef

Forte degli insegnamenti del grande maestro Gaetano Trovato, affronta il lavoro in cucina, e con i suoi collaboratori, con pacatezza e armonia. I riferimenti al territorio ci sono, senza porre freni, piatto dopo piatto troviamo una certa libertà di pensiero consolidata dalla tecnica, mai prevalente.

I vini della Tenuta C'est la vie

I menu degustazione sono dedicati al regista Paolo Sorrentino, del quale è grande fan: Le Conseguenze dell’amore con 6 portate a 80 euro, La Grande bellezza con 7 portate a 90 euro, Una Notte al buio con 7 portate al buio a cura dello chef – disponibile comunque il menu à la carte. In sala c’è il giovane e pimpante Francesco Martino, maître e sommelier: i vini dell’azienda C’est la vie sono molto interessanti e piacevoli, troviamo una biancolella in purezza, un blend biancolella e forastera, un piedirosso e un ottimo passito bianco - è comunque possibile scegliere altre referenze dalla lista vini, anche se alquanto limitata.

Il Menu

• pesce limone con ricotta e frutto della passione
• ricciola marinata con amarena, kefir, rosmarino fritto e polvere di caffè
• scampo con carpaccio di anguria in osmosi di piedirosso, crema di cetriolo e sponge al basilico
• spaghettone al nero di seppia Felicetti mantecato con burro alle mandorle, salsa iodata di ostrica, polvere di mandorla e alga marina
• rombo in tempura con fonduta di provola, crema al basilico, maionese al pollo, pomodoro datterino
• guancia di vitello brasata e doppia consistenza di patate e dragoncello
• cioccolato e albicocca
• fico, cioccolato bianco, meringa e caramello salato

Photo credit Marina Alaimo

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