È sempre tempo di buone maniere: arriva "Galatime", il vademecum di Carlo Cambi e Petra Carsetti
Galatime, il nuovo libro di Carlo Cambi e Petra Carsetti, Maretti Editore, con introduzione di Bruno Vespa
Venerdì 1 Ottobre, esce “Galatime - È sempre tempo di buone maniere”, Maretti Editore.
Carlo Cambi e Petra Carsetti, con l’introduzione di Bruno Vespa, sono pronti ad avvolgerci in una incalzante lettura -quasi da romanzo- in cui si susseguono curiosità, fatti storici, origini e cambiamenti.
Galatime
"Perché fare oggi un libro sulle buone maniere?" - si domanda Manfredi Nicolò Maretti - "La risposta è semplice: per rieducarci all’incontro prendendo il meglio dalla vita. Dopo mesi e mesi di relazioni interrotte a causa delle restrizioni alla socialità indotte dalla pandemia era tempo di restituire alla convivialità, all’appuntamento, all’amicizia, all’incontro il valore che hanno: quello di farci sentire vivi con gli altri e per gli altri ".
Nei vari capitoli si susseguono suggerimenti e norme su ogni dettaglio: dal dress code a come apparecchiare la tavola, dal giusto aperitivo al regalo opportuno, dal picnic alle parole da non usare fino al fumo ed a momenti come quello del tè o del dolce!
Il galateo del nuovo millennio per chi ama vivere bene e in armonia con gli altri; per chi è curioso di conoscere le origini delle “buone maniere”, per chi desidera socializzare con sicurezza di modi ed educazione di pensiero.
Come scrive lo stesso Vespa, “il modo di vestirsi, di ricevere, di apparecchiare una tavola e di sedervisi decentemente è stato travolto dall’ineducazione di massa che dal linguaggio è dilagata in ogni campo, creando in qualunque livello sociale un analfabetismo dei comportamenti che sta via via trasformandosi in analfabetismo generale di ritorno...”.
Egli stesso nota che quelli che stiamo vivendo ora “sono tempi in cui l’Italia guarda finalmente con maggiore ottimismo al suo futuro. E se fosse un futuro anche un po’ più educato?”.
Sì, siamo usciti dall’isolamento causa pandemia e torniamo a coltivare l’incontro e la socialità. Galatime aiuta a capire come si fa, è un antidoto ai tempi dell’isolamento da virus. È una sorta di invito al rinascimento dell’incontro. Ma è anche un saggio, che si legge quasi in forma di romanzo, sulla storia del costume, nonché un amico a cui chiedere consiglio per fare la cosa giusta al momento giusto. Perché al di là delle mode contano i modi. Per comprenderlo c’è Galatime, visto che è – e sarà – sempre tempo di buone maniere.
Petra Carsetti
Dopo gli studi medico-scientifici ha cambiato vita occupandosi di enogastronomia e lavorando a fianco di chef di notevole caratura. Prima donna a diventare Priore del Rosso Conero, è stata coautrice del Mangiarozzo in tutte le edizioni e della guida Alberghi e Ristoranti per alcuni anni. Ha scritto per “Panorama”, “Ville&Casali”, “Libero” e altre testate giornalistiche. Ha frequentato l’Accademia Italiana Galateo, i corsi dell’Ancep (Associazione Nazionale Cerimonialisti Enti Pubblici), fino ad arrivare a un traguardo di assoluto prestigio: ha vinto l’Etiquipedia International Place Setting Competition, una sorta di campionato mondiale dell’apparecchiatura della tavola.
Petra Carsetti
Lo scorso Luglio, proprio grazie a Petra Carsetti, l’Italia si è aggiudicata il titolo di campione del mondo anche del galateo, un’arte nata proprio nel Belpaese già nel Cinquecento. La scrittrice marchigiana ha trionfato negli States conquistando il primo premio nella prestigiosa “First Annual Etiquipedia International Place Setting Competition”, la competizione internazionale alla quale partecipano i maggiori conoscitori al mondo delle “buone maniere” a tavola. Esperta di enogastronomia e di galateo, la Carsetti ha incantato la giuria composta dalle massime autorità di etichetta, come Maura j. Graber e Elisabeth Soos, rispettivamente fondatrici delle prestigiose scuole Etiquipedia e Auersmont.
“Galatime” è stato scritto a quattro mani, in collaborazione con il marito Carlo Cambi con cui condivide la passione per tutto ciò che di buono è in tavola, dalle maniere alle pietanze ed insieme al quale, per anni, ha curato il best seller dell’enogastronomia il “Mangiarozzo più che una questione di etichetta è una questione di forchetta”.
Carlo Cambi
Carlo Cambi
Ogni capitolo apre con una ricerca storica a cura di Carlo Cambi sulle origini delle parole, dei modi e delle modalità comportamentali che andremo ad affrontare in quella parte del libro. Seguono l’etichetta, i consigli e le regole da mettere in pratica per un perfetto galateo dello stare oggi in società, codificati e scritti dall’esperta di buone maniere, Petra Carsetti.
Nel ’97 ha fondato “I Viaggi di Repubblica”, primo settimanale di turismo che ha avuto un notevole successo e lo ha diretto per otto anni. Ha scritto per “il Venerdì”, “Epoca”, “Affari e Finanza”, “la Repubblica”, “L’Espresso”. Considerato tra i più acuti conoscitori della storia dell’enogastronomia, del turismo e dell’economia dei territori, ha col Mangiarozzo mandato in libreria uno dei titoli cult dell’editoria per i ristoranti ed è stato uno dei volti più amati della trasmissione “La prova del cuoco”. Autore televisivo di “Linea Verde” per Rai 1, è oggi anche opinionista in diversi programmi del piccolo schermo.
Il Galateo e l'Italia
Il primo autore del galateo fu Clemente Alessandrino che nel suo Il pedagogo propose le regole per stare a tavola, vestirsi, come parlare correttamente fino anche all'uso dei profumi; poi l’umanista Erasmo da Rotterdam propose delle regole di buone maniere nella sua opera De la Civilité puérile (o De civilitate morum puerilium) e nel suo trattato sull'educazione precoce dei bambini nel 1530. Queste regole sono indirizzate a chiunque, qualsiasi sia la classe sociale di appartenenza: si tratta di regole innovative rispetto al passato che influenzarono le opere letterarie che seguirono.
Il termine deriva da Galeazzo Florimonte, vescovo della diocesi di Sessa Aurunca che ispirò a monsignor Giovanni Della Casa il celebre “Galateo overo de' costumi”, primo trattato specifico sull'argomento pubblicato nel 1558. Fu in Italia, infatti, che Giovanni Della Casa scrisse tra il 1551 e il 1555 un trattato (pubblicato postumo nel 1558) il cui titolo Galateo overo de' costumi divenne celebre a tal punto che in italiano la parola galateo significa l'insieme delle norme riferite alla buona educazione. Il titolo dell'opera, infatti, corrisponde alla forma latina del nome Galeazzo: Galatheus, appunto. Con galateo (identificato anche col sinonimo bon ton) si definisce l'insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione: è un codice che stabilisce le aspettative del comportamento sociale, la norma convenzionale.
Così ci si spiega come mai proprio l’Italia sia il paese simbolo di questa serie di buone norme che in tanti altri paesi viene identificato con termini che riportano all’italiano “etichetta”. Dunque, un legame a doppio nodo che ci lascia meglio intendere anche quanto Petra Corsetti ha detto di “Galatime: “è stato pensato come una sorta di vademecum per recuperare la socialità dopo i mesi bui del lockdown: è un incentivo a riscoprire il piacere di ricevere e dell’incontro con tantissime curiosità storiche”.
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