“La diffidenza scompare quando il bar si affolla e parte la battaglia: lì si inizia a fare sul serio!” Ludovica Telese il lato Rosa dei cocktail bar.
Ludovica Telese St Marteen Diego winner Zacapa rum World Class challenge cocktail bars ILTT
Metti un cocktail, sommalo ad un barman, aggiungi una donna e l’equazione ti porta ad una data: 1903.
Sì perché bisogna fare un salto nei primi anni del ‘900 e più precisamente al Savoy Hotel di Londra quando dietro al bancone de l’American Bar, considerato il “tempio della miscelazione”, troviamo una figura “insolita”, d’eccezione per quel che fino ad allora era il mondo del bartendig: Ada Coleman.
La Coleman è stata la prima barlady e prima barmanager al timone del Savoy, consacrando ed aprendo la strada e cambiando la percezione di quello che fino ad allora era il “mondo dei cocktail bar”. All’epoca per le donne era difficile persino entrare nei bar come clienti, a meno che non accompagnate dal proprio uomo. Lei è riuscita ad affermarsi professionalmente, diventando un’icona ed una Leggenda di un’epoca maschilista, rompendo quei preconcetti che facevano della donna la sola madre dei propri figli sennonché figura fedele al proprio marito e continuando a farsi rispettare nel suo settore fino alla sua morte nel 1996, a 91 anni.
Negli anni del proibizionismo sono molti i clienti che non rinunciano al Savoy per godersi un buon cocktail miscelato da lei.
I suoi chlienti abituali?! Marlene Dietrich, Charlie Chaplin e Mark Twain, ma non mancano teste coronate europee e ovviamente la famiglia reale inglese. Poca roba insomma!!!
Nella sua lunga carriera, “Coley” è stata ideatrice di moltissimi cocktail e di unforgettables della mixology, come l’Hanky Panky.
L’origine del nome risalirebbe ad un’esclamazione di Sir Charles Hawtrey, attore e regista teatrale, che dopo averlo assaggiato esclamò:
“Per Giove! Ma questo è un vero hanky-panky!”.
Cosa significhi questo nome nemmeno la Coleman l’ha mai capito per davvero: in inglese significherebbe qualcosa di mistico, magico, ma allo stesso tempo potrebbe riferirsi ad un’effusione sessuale.
Che sia un doppio senso o meno, unito alla sua bontà, equilibrio e complessità lo rendono leggenda e simbolo di un’epoca che ha incoronato una donna in una categoria fino ad allora estranea, tanto da rientrare nel “the Savoy Cocktail Book”.
La Coleman muore esattamente agli albori della nuova era della miscelazione, quasi a passare il testimone alla nuova generazione di barladies che la rendono grande oggi.
E se parliamo di Donne, non posso che guardar oltre la mia siepe e scorgere Ludovica Telese che di questo mondo ne sa qualcosa.
Avete presente quegli scenari da film hollywoodiano: "molto tutto e cambio vita"? O "la persona giusta al momento giusto"?
Beh la storia di Ludovica ha un sapore del genere, un risuono da "dream story", un qualcosa di talmente inaspettato da rassomigliar ad una favola.
- Ciao Ludovica come stai e come stai vivendo questo periodo?
Ciao Alfredo, io sto benissimo.
Anche se questa quarantena è stata dura per tutti penso che il bilancio, nel mio caso, sia decisamente positivo. Questo periodo di stop forzato mi ha donato almeno quanto mi ha tolto: tempo per me stessa e per curare aspetti della mia vita professionale e privata ai quali altrimenti non sarebbe stato facile dedicarmi.
-Dall’Italia, o meglio Campania, a tutt’altra parte del mondo. Raccontaci la tua storia e come è iniziato il tutto.
Dalla Campania all’altra parte del mondo mi piace un sacco!
Tutto è iniziato dal fatto che non mi sento mai felice a restare ferma in un solo posto, ho sempre avuto quella irrefrenabile voglia di viaggiare il più possibile e di vedere tutto quello che potevo. Ho iniziato con un'agenzia di viaggi ma sono sempre stata affascinata dal mondo della notte; fin da adolescente quando mi intrufolavo in discoteca con mio cugino che aveva 30 anni mentre io ne avevo solo 15.
Poi ho iniziato la mia avventura da barlady nel 2015, ho girato un po' di posti e tra questi qualcuno che mi ha fatto innamorare perdutamente del mio lavoro.
Poi finalmente, una sera qualsiasi di un giorno qualsiasi, qualcuno mi nota: una coppia (lei metà olandese e metà spagnola, lui sudafricano) di proprietari di un ristorante a St Maarten che a fine serata mi lasciano un biglietto da visita e mi dicono : “ti vogliamo come bar manager del nostro ristorante che riaprirà tra qualche mese, dopo essere stato distrutto dall’uragano Irma”
E io ovviamente non me lo sono fatto ripetere due volte.
- Nonostante questo cambio radicale, seppur St Maarten non sia il centro del mondo, ho letto che hai saputo farti valere molto ma molto bene.
Come è stato per te questo cambiamento?
Questa isola non è il centro del mondo ma ci è molto vicina.
È molto piccola (seppur avessi avuto un’agenzia di viaggi ho dovuto cercare online dove fosse St Maarten ) ma è davvero un’isola cazzuta! È la più piccola isola del mondo a condividere due stati (metà francese, metà olandese ma con governo autonomo) e queste persone hanno una resilienza unica, mai visto un popolo così. Sopportano uragani con cadenza costante e il caldo asfissiante h24 7/7, ma la cultura del bere non è per nulla il loro forte e nonostante alcune strutture ricettive siano davvero molto all’avanguardia nessuno aveva fatto quello che il Palapa (il ristorante di cui sono la bar manager) ha fatto: investire di più sul bar che sulla cucina.
Così in un solo anno posso essere fiera di dire che sono diventata piuttosto popolare qui sull’Isola.
-Hai vinto una challenge indetta da Diageo proprio durante questo periodo di “pandemia”. Raccontaci l’esperienza ed il contest.
Poi il covid arriva e fa chiudere tutti noi ma siamo fortunati, dai: quarantenati in paradiso!
Ma a stare fermi ci si annoia, così la International Liquor and Tobacco (il distributore principale sull'Isola, ndr) crea questo contest con il supporto di Diageo: cinque video amatoriali per condividere con le persone costretti a casa le nostre ricette e permettergli di riprodurle.
Mi sono divertita un sacco a girare i video che scandivano una giornata tipo, abbinando un cocktail per ogni momento del giorno: colazione, pranzo, aperitivo, cena e dopocena.
Credo di aver vinto grazie al mio "Spirit of Venus", ispirato da Zacapa Rum, e ovviamente la gioia è indescrivibile.
Diageo e la ILTT mi hanno riempito di premi: 500$ cash, un Meet&Greet con Rafael Reyes (brand ambassador DIAGEO), un video dedicatomi dalla master blender di Zacapa, Lorenza Vasquez, e la partecipazione ad una delle più esclusive masterclass riservata solo ai vincitori World Class.
- Non so se anche lì da te la situazione è stata come in Italia, ma che impatto ha avuto il Covid sul Paese in cui attualmente vivi e sul tuo settore?
Il covid qui ha colpito profondamente tutta l’isola, come ho già detto prima noi qui lavoriamo per di più con il turismo, con gli americani, se gli aeroporti sono chiusi per noi è un vero dramma. Ma stringiamo i denti e speriamo tutto passi in fretta x partire con la nuova high season a novembre.
- Com’è “essere una donna” in un mondo prettamente consacrato da uomini?!?
Beh, sai che non sono sicura di saperlo?!
Di sicuro essere donna ha i suoi vantaggi.
Però sono sincera quando arrivo in un posto nuovo sembra di leggere negli occhi dei colleghi sempre un po' di diffidenza; diffidenza che scompare quando il bar si affolla e parte battaglia: lì inizio a fare sul serio!
Poi ci sono gli "animali da bancone", quelli che ci provano per il semplice fatto che a fargli da bere c'è una donna, ma sono cresciuta in una famiglia di uomini e so come tenerli a bada.
- Programmi per il futuro? Quando tornerai qui in Italia?
In Italia per il momento voglio tornarci solo in vacanza.
Mi manca la costiera amalfitana, mi manca andarci con Gerardo (il mio ragazzo) e andare a pranzo, di domenica, dalle nostre nonne.
Dai, sono sincera: mi mancano anche altre cose ma voglio ritornare solo per lavorare ad un progetto super-serio e anche se ci sono un po' di idee per ora niente spoiler.
- Il tuo drink preferito?
Sono "definitivamente" una whisky lover, per di più amo le cose dolci e aspre: una whiskey sour lover!
E a dire il vero, più per il ricordo che per il drink in sé. Quindi se stai per chiedermi cosa vorrei davvero fare alla fine di questa quarantena ti direi senz'altro: prendere un aereo e sedermi al banco del mio amico Danilo per farmi preparare il suo whiskey sour alla cannella, uno dei primi drink che mi ha fatto bere e che mi ha fatto innamorare di questo lavoro.
Cheers!
For English spoken friends:
Take a cocktail, add it to a barman, add a woman and the equation takes you to a date: 1903.
Yes, because you have to go in the early 1900s and more precisely to the Savoy Hotel in London when behind the counter of the American Bar, considered the "temple of mixing", we find an "unusual" figure, with the exception of that which until then was the world of bartendig: Ada Coleman.
Coleman was the first barlady and first barmanager at the helm of the Savoy, consecrating and opening the way and changing the perception of what until then was the "world of cocktail bars". At the time, it was difficult for women to even enter bars as customers, unless accompanied by their own man. She managed to assert herself professionally, becoming an icon and a legend of a male chauvinist era, breaking those preconceptions that made women the only mother of their children except as a loyal figure to their husband and continuing to be respected in his sector until his died in 1996 at 91 years old.
In the years of prohibition, many customers do not give up on Savoy to enjoy a good cocktail mixed by her.
Your regular customers ?! Marlene Dietrich, Charlie Chaplin and Mark Twain, but there is no shortage of European crowned heads and of course the English royal family. In short, little stuff !!!
In her long career, "Coley" has been the creator of many cocktails and unforgettables of mixology, such as the Hanky Panky.
The origin of the name dates back to an exclamation of Sir Charles Hawtrey, actor and theater director, who after tasting it exclaimed:
"oh God! But this is a real hanky-panky! ".
Even Coleman never really understood what this name means: in English it would mean something mystical, magical, but at the same time it could refer to a sexual outpouring.
Whether it is a double meaning or not, combined with its goodness, balance and complexity make it a legend and symbol of an era that crowned a woman in a category hitherto unknown enough to be included in the "the Savoy Cocktail Book".
Coleman dies exactly at the dawn of the new mixing era, as if to pass the baton to the new generation of barladies that make her great today.
And if we talk about Women, I can only look beyond my hedge and see Ludovica Telese who knows something about this world.
- Hi Ludovica how are you and how are you living this period?
Hi Alfredo, I'm fine.
Although this quarantine has been hard on everyone, I think the balance is definitely positive in my case. This period of forced stop has given me at least what it has taken away from me: time for myself and to take care of aspects of my professional and private life to which otherwise it would not have been easy to dedicate myself.
-From Italy, or rather Campania, to a completely different part of the world. Tell us your story and how it all started.
From Campania to the other part of the world I like it a lot!
It all started with the fact that I never feel happy to stay still in one place, I have always had that unstoppable desire to travel as much as possible and to see everything I could. I started with a travel agency but I have always been fascinated by the world of the night; since I was a teenager when I snuck into the disco with my cousin who was 30 years old while I was only 15.
Then I started my barlady adventure in 2015, I toured a few places and among them someone who made me fall head over heels in love with my job.
Then finally, on any evening of any day, someone notices me: a couple (she half Dutch and half Spanish, he South African) of owners of a restaurant in St Maarten who at the end of the evening leave me a business card and say: "We want you as bar manager of our restaurant which will reopen in a few months, after being destroyed by Hurricane Irma"
And I obviously didn't have it repeated twice.
- Despite this radical change, although St Maarten is not the center of the world, I read that you have been able to make yourself very, very well known.
How was this change for you?
This island is not the center of the world but it is very close to us.
It is very small (even if I had a travel agency I had to search online where St Maarten was) but it is really a badass island. It is the smallest island in the world to share two states (half French, half Dutch but with autonomous government) and these people have a unique resilience, never seen such a people. They endure hurricanes with constant cadence and the suffocating heat 24/7, but the culture of drinking is not at all their strong point and although some accommodation facilities are really very avant-garde nobody had done what the Palapa (the restaurant of which they are the ber manager, editor's note) did: invest more in the bar than in the kitchen.
So in just one year I can be proud to say that I have become quite popular here on the island.
-You have won a challenge called by Diageo during this period of "pandemic". Tell us about the experience and the contest.
Then the covid arrives and closes all of us but we are lucky, come on: quarantined in paradise.
But to stay still, you will be bored, so International Liquor and Tobacco (the main distributor on the island, ed.) Creates this contest with the support of Diageo: five amateur videos to share our recipes with the people forced home and allow them to play them.
I had a lot of fun shooting the videos that marked a typical day, combining a cocktail for every moment of the day: breakfast, lunch, aperitif, dinner and after dinner.
I think I won thanks to my "Spirit of Venus", inspired by Zacapa Rum, and obviously the joy is indescribable.
Diageo and ILTT filled me with prizes: $ 500 cash, a Meet & Greet with Rafael Reyes (DIAGEO brand ambassador), a video dedicated to me by Zacapa's master blender, Lorenza Vasquez, and participation in one of the most exclusive master classes reserved only for the winners World Class.
- I don't know if the situation there was like in Italy, but what impact has Covid had on the country in which you currently live and on your sector?
The covid here has deeply affected the whole island, as I said before, here we work more with tourism, with the Americans, if the airports are closed it is a real drama for us. But let's grit our teeth and hope everything goes quickly to start with the new high season in November.)
- How is it "being a woman" in a world purely consecrated by men?!?
Well, you know I'm not sure I know ?!
Certainly being a woman has its advantages.
But I am sincere when I arrive in a new place it seems to always read a little diffidence in the eyes of colleagues; mistrust that disappears when the bar is crowded and starts battle: there I start to get serious!
Then there are the "counter animals", those who try for the simple fact that there is a woman to give him a drink, but I grew up in a family of men and I know how to keep them at bay.
- How is it "being a woman" in a world purely consecrated by men?!?
Well, you know I'm not sure I know ?!
Certainly being a woman has its advantages.
But I am sincere when I arrive in a new place it seems to always read a little diffidence in the eyes of colleagues; mistrust that disappears when the bar is crowded and starts battle: there I start to get serious!
Then there are the "counter animals", those who try for the simple fact that there is a woman to give him a drink, but I grew up in a family of men and I know how to keep them at bay.
- Plans for the future? When will you come back to Italy?
For the moment I want to go back to Italy only on vacation.
I miss the Amalfi coast, I miss going with Gerardo (my boyfriend) and going to lunch on Sunday with our grandmothers.
Come on, I'm honest: I also miss other things but I want to come back just to work on a super-serious project and even if there are a few ideas for now no spoilers.
- Your favorite drink?
I am "definitively" a whiskey lover, moreover I love sweet and sour things: a whiskey sour lover!
And to tell the truth, more for the memory than for the drink itself. So if you are going to ask me what I would really like to do at the end of this quarantine I would certainly say: take a plane and sit at my friend Danilo's counter to make me prepare his cinnamon whiskey sour, one of the first drinks that made me drink and that made me fall in love with this job.
Cheers!