Lilith (Vernole, LE), il laboratorio in masseria della famiglia Tramis
Lecce, nell’affascinante salento il Lilith: il laboratorio culinario della famiglia Tramis
Ristorante Lilith
Provinciale Strudà, 73029 - Vernole (LE)
Tel. 3939962150
Menù degustazione da 40 e 60€; alla carta sui 60 €
Chiuso il lunedì.
Facebook // Instagram
Ci troviamo nella affascinante campagna salentina,
fatta di piccole strade che si fanno spazio in mezzo a distese di terra. In estate sembrano alternarsi: a volte bruciate dal sole, a volte rigogliose. Bisogna viaggiare per queste vie per raggiungere Lilith, il ristorante gestito dalla famiglia Tramis; ma è piacevole ed è un po’ come guardare i titoli di testa di un film.
Intrigante anche l’ingresso,
dove un grosso portone antico nasconde tutto quello che c’è dietro. Bisogna bussare per entrare e scoprire il tipico e ampio cortile in pietra. Tutto il locale è ben rifinito, con un tocco elegante ma semplice e soprattutto accogliente, anche nel bel giardino esterno.
Lilith - Il cortile interno illuminato.
Lilith si autodefinisce come un “laboratorio in masseria”, perché allo scopo dichiarato di valorizzare la materia prima locale si affiancano anche piccole sperimentazioni e guizzi creativi.
Il benvenuto esprime perfettamente questo concetto:
il classico aperitivo di vino e olive è presentato con uno shot di succo di uva fermentato e delle olive ricostruite.
Lilith - Il benvenuto.
Lilith - Pane.
Molto bene sugli antipasti.
Che sia il delicato carpaccio di asino con menuceddhra (il particolare cetriolo della zona) e maionese al sesamo, o il sorprendente primo sale con fagiolini e olio affumicato. Menù ben costruito con piatti tra loro diversi, ma tutti ben bilanciati e saporiti.
Lilith - Asino, menuceddhra e sesamo.
Lilith - Primo sale, fagiolini e olio affumicato
Lilith - Terrina di maiale, zafferano, nocciole.
Lilith - Terrina di maiale, dettaglio.
Lilith - Uovo, friggitelli, alici e salsa olandese.
Tra i primi, non convincono i conchiglioni ricotta e zucchine, davvero senza struttura e sapore rispetto alle altre portate.
Lilith - Conchiglioni, ricotta, zucchine e fiori.
Ma che sia un discorso legato al singolo piatto e non a tutti i primi è dubbio risolto.
La cucina esaudisce la richiesta di dividere un ulteriore primo in 4 mini porzioni (cosa non scontata) e abbiamo così modo di provare un buonissimo spaghetto con coniglio e alloro. E allora si riprende la marcia all’insegna del gusto e del carattere, che viene confermata anche dall’agnello in rollè con millefoglie di patate.
Lilith - Spaghetti, coniglio, alloro.
Lilith - Agnello, patate, erbe.
Lilith - Agnello, dettaglio.
In chiusura, i dolci di Martina Tramis e Francesco Pellegrino.
Lilith - Cioccolato.
Lilith - Albicocca, sfoglia, vaniglia.
Conclusioni
Se si è in Salento e si ha desiderio di assaporare i gusti di questa terra, fermarsi da Lilith mi sembra quindi un’ottima idea. In un contesto in cui il patrimonio gastronomico della tradizione è affidato alle numerose trattorie dalle proposte simili, si fa decisamente apprezzare l’impegno della famiglia Tramis di presentarne una versione più moderna. La cucina guidata dallo chef Matteo Angelo Romano rispetta appieno la promessa di offrire un “laboratorio in masseria”, perché, senza snaturare i prodotti del territorio, li valorizza nella loro semplicità grazie a una buona tecnica e a buoni accoppiamenti. La carta dei vini presenta referenze locali, con un ricarico davvero irrisorio. Costi invece un po’ sproporzionati per i dolci (12€), ma nel complesso il prezzo del pasto è giusto.
Seguici su facebook foodclub.it
Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be#foodclubber