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WineClub: Ribolla Gialla 2016 Damijan Podversic

Degustazione WineClub, Ribolla Gialla 2016 di Damiajn Podversic

WineClub: Ribolla Gialla 2016 Damijan Podversic

Annusare e sorseggiare questo vino è una esperienza unica, profonda e anche sorprendente per alcuni versi. La sorpresa sta nel fatto che ho stappato la Ribolla Gialla 2016 di Damiajn Podversic alla cena della Vigilia di Natale, a casa, dove proprio quest’anno mi sono molto dedicata alla scelta dei vini. Avevo una gran voglia di divertirmi. Interessante e piacevole, ma il meglio di sé il vino lo ha dato il giorno dopo. Lo avevo lasciato aperto non essendo riuscita a berlo tutto, e così me ne sono versata un bicchiere a pranzo. Uno spettacolo unico! Non sono mai stata in azienda e il desiderio di conoscerla è forte. Il territorio di Damjan è decisamente intrigante non solo per l’unicità dei suoli e dei vini, ma anche per la capacità dei vignaioli di saper osare con una certa fierezza. Oslavia è la terra della ribolla gialla sul Collio a nord di Gorizia, sulle Alpi Giulie, dove grazie a vignaioli come Podversic, lo stile di produzione legato alla storia di questi luoghi sta riscontrando grandi consensi in tutto il mondo.

La ribolla è vitigno esigente, precoce nella germogliazione e tradivo nel dare il frutto, con acini dalla buccia rustica e complicata da gestire in cantina. Da qui la scelta di produttori come Gravner in testa, il mentore di Damijan, di riprendere la tecnica di vinificazione in rosso delle uve bianche. Pratica ben conosciuta sul collio goriziano, legata alla difficile storia di questa terra di confine, solcata da episodi di guerra cruenti. Nell’immediato dopoguerra, per essere pratici, si lasciavano nei tini tutta la notte le uve pigiate di sera al rientro dalla vendemmia, e la mattina seguente ci si trovava da spillare un mosto arricchito dalla presenza delle bucce che avevano formato il cappello in affioramento. Il mercato poi negli anni del boom economico ha richiesto altro, e gli orange wine sono stati abbandonati. Oggi fanno tendenza, ma al di là del fatto che faccia figo averli in carta, quelli prodotti come fa Damijan ti fanno sentire in grande compagnia anche se sei da solo a berli. Le vigne sono sul monte Calvario, protette da un naturale anfiteatro pietroso e ricco di boschi, su terreno difficile da lavorare, fatto di marna di origine marina e arenaria a strati, la cosiddetta ponka. Le piante crescono poco vigorose sulla ponka, naturalmente mantengono bassa la produttività , concentrando i nutrimenti che donano mineralità e struttura al vino. Il mosto della ribolla di Podversic rimane a contatto sulle bucce per 60 – 90 giorni in tini troncoconici di rovere, viene affinato poi per tre anni in botti da 20 o 30 hl, e un altro anno in bottiglia. Il tempo è quindi un alleato di fondamentale importanza.

Descrivere questo vino non è proprio cosa facile. Va fatto di getto al momento, stando concentrati. Così ho preso appunti mentre gli altri mangiavano. Il colore è ramato e luminoso, al naso è un racconto continuo del vitigno e della sua terra e di tutta la cura dedicata dal produttore. Roccioso sulle prime, ma anche solare, sa di miele di castagno, incenso, lavanda, poi affiora delicatamente lo zafferano, l’ananas caramellato, cenere e pepe bianco. Il sorso è una vera e propria esperienza, materico e tannico. Riporta il carattere roccioso e il frutto caramellato, dinamico e di grande ritmo, lungo, infinito su una freschezza che aggiunge finezza al vino. Che meraviglia!

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