2 iniziative che potrebbero consentire al vostro ristorante di ripartire subito. Anche da chiusi.
Ecco come i ristoranti americani stanno reagendo alla crisi
Due sono le iniziative che hanno attirato oggi la mia attenzione, una potrebbe essere applicata sin da subito e ha il nome di Dining Bond, la seconda purtroppo solo riapertura per chi attualmente è chiuso, prendendo spunto da come si stanno muovendo all'Alinea di Chicago di Grant Achatz.
Dining Bond
Gli Stati Uniti corrono in soccorso dei ristoranti e lanciano questi speciali bond, in pratica acquisti un pasto oggi per sostenere le finanze delle attività ristorative e lo riscuoti quando gli stessi riapriranno.
Come funziona il dining bond?
Il cliente acquista un ticket, un buono, insomma una sorta di carta regalo chiamata "Dining Bond" di vario taglio (50, 100, 200 Dollari) da poter spendere per intero nel ristorante che preferisce quando riaprirà i battenti.
Interessante vero? Sono convinto che potrebbe avere un grande successo anche dalle nostre parti. Molti hanno voglia di sostenere il proprio ristorante preferito e sono certo che questa disponibilità economica anticipata darebbe un po' di respiro e tranquillità ai ristoratori che in questo momento non hanno alcun modo di fare incassi.
Semplice, pratico e applicabile subito. Ci facciamo un pensiero?
L'altra iniziativa arriva da Chicago dall'Alinea di Grant Achatz, non può per forza di cose essere applicata subito, in Italia i ristoranti sono chiusi al pubblico e in Campania non possono nemmeno effettuare il delivery ma potrebbe essere un modo di agire alla riapertura per invogliare i clienti a tornare subito al ristorante e darsi uno sprint economico per recuperare il terreno perso.
All'Alinea fino a qualche settimana fa sarebbe stato impensabile vendere un menù a 35 dollari a persona ( più o meno 30 euro) , ma la chiusura dei ristoranti del gruppo ha comportato la necessità di fare qualcosa per avere un budget utile a sostenere il personale.
Come hanno reagito?
Hanno pensato a dei menù semplici da portare via ad un costo accessibile e in pochi giorni sono riusciti a vendere oltre 2.000 pasti, il che significa che saranno in grado di poter sostenere per intero le spese e pagare i propri dipendenti.
Il menù per la prima settimana prevedeva una Wellington Short Rib insieme a un puree di patate e una creme brulèe.
"Il nostro obiettivo è quello di realizzare profitti", ha il scritto su Twitter il co-proprietario di Alinea, "in modo da poterlo condividere con i membri del team, così facendo possiamo permetterci di far ruotare lo staff e dargli almeno un lavoro part-time, qualsiasi cifra oltre le spese generali sarà destinata sempre ai nostri dipendenti e non ai proprietari o agli investitori".
Avere un pasto firmato da un grande ristorante ad un prezzo accessibile e per tutti sarebbe sicuramente un modo per mettere il turbo alla riapertura e perché no, acquisire nuovi clienti.
Segnalateci le vostre idee, le vostre iniziative che state adottando o pensate di mettere in pratica in maniera da poterle condividere con il mondo gastronomico, ora è il momento di essere uniti e tenendoci insieme mano nella mano ne usciremo più forti che mai.
Antonio Lucifero [email protected]