Tuona l’annuncio delle etichette anti cancro sul vino – Assoenologi a Napoli dichiara battaglia
Etichetta Vino Irlanda Assoenologi simposio 2023 Vino e salute
Mancano solo due mesi al via libera dell’Organizzazione Mondiale del Commercio per approvare la scritta che il vino nuocia alla salute sulle etichette delle bottiglie.
Come accade per i pacchetti di sigarette, si vuole attribuire anche al vino la responsabilità di procurare il cancro, marchiandolo di un pericolo molto grave agli occhi di tutti. Il via alla questione arriva dall’Irlanda che nel proprio territorio ha già messo in pratica questa normativa, nella totale indifferenza della Comunità Europea che ha mantenuto un silenzio assenso a riguardo. Eppure proprio la Comunità Europea nel 2010 ha dichiarato la Dieta Mediterranea Patrimonio Unesco, riconoscendola quale migliore stile di vita e di alimentazione per la salute umana: gli italiani sono il popolo più longevo e sano grazie a tali principi divenuti oggetto di studio di moltissimi paesi, e modello da emulare per garantire una migliore qualità di vita. Proprio nella Dieta Mediterranea sono previsti due bicchieri di vino al giorno, noi tutti ricordiamo da sempre sulle tavole dei nostri genitori, così come su quelle dei nonni, la bottiglia di vino, per lo più rosso, consumato con moderazione, un bicchiere per accompagnare il pasto. Le fotografie di famiglia celebrano spesso momenti di condivisione intorno al tavolo da pranzo, che sia una occasione di routine o un momento celebrativo, in mano gli adulti hanno il loro bicchiere di vino.
Proprio da questa osservazione parte l’intervento di Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, in occasione del simposio 2023 Assoenologi tenutosi a Napoli il 13 e 14 gennaio presso l’hotel Royal Continental, sul tema “vino e salute, tra alimentazione e benessere”. Con grande enfasi Cotarella ha annunciato guerra da parte di Assoenologi a questo provvedimento approvato dall’Irlanda, armati di dati scientifici affermati da centinaia di studi condotti in diversi paesi del mondo. Sono state contate almeno 230 mila ricerche scientifiche su vino e salute, dalle quali è emerso che un uso moderato della bevanda di Bacco, specie se rossa, abbassi l’incidenza delle malattie cardio vascolari in maniera sensibile.
Così sul grande palco del simposio sono stati invitati medici e scienziati di più paesi ad esporre gli studi a riguardo:
Luigi Moio presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV), Luc Djoussé, direttore del Dipartimento di Medicina della Harvard Medical School, Vincenzo Montemurro, cardiologo membro del Consiglio Direttivo della Società italiana di Cardiologia, Giorgio Calabrese, medico dietologo, presidente del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare del Ministero della salute, Rosario Iannacchero, neurologo e presidente Società Italiana Studio Stroke, Francesco Cognetti, presidente Confederazione Oncologi Cardiologi e Ematologi.
Ci viene da pensare, a questo punto, che si voglia colpire il settore vino per favorire il commercio di altre bevande, come la birra, e che quindi questa iniziativa sia meramente strumentale. L’Irlanda dovrebbe piuttosto interrogarsi su come affrontare la piaga dell’alcolismo tra i suoi abitanti, diffusissima e sempre più presente tra i giovanissimi. L’assenso dell’Europa a riguardo potrebbe estendere tale provvedimento ad altri paesi, un grande pericolo per l’Italia, principale produttore al mondo con oltre 50 milioni di ettolitri nel 2022, seguita dalla Francia con 44 milioni di ettolitri. Eppure nel paese del vino, la nostra Italia, dove questo non rappresenta unicamente un bene di consumo o prodotto da commercializzare, piuttosto un fattore culturale con radici antichissime, millenarie, il consumo annuo pro capite è basso, con 34,18 litri, in netto calo rispetto alle generazioni precedenti. Il principio legato al bere consapevole e moderato che Assoenologi, così come le associazioni di formazione culturale sul vino, divulgano da anni è la strada maestra da percorrere per ostacolare l’abuso di vino e di alcool in generale, l’unico grande pericolo da scongiurare.
Crediti foto: Marina Alaimo
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