Valle d'Aosta Torrette 2019 Grosjean
Ian D'Agata su New York Times consiglia Valle d'Aosta Torrette 2019 di Grosjean, un vino rosso dal Petit Rouge
In questi giorni ha avuto molta eco la classifica de "I migliori 20 vini al mondo sotto i 20 euro", scritta da Ian D’Agata per il New York Times. Nel leggerla si coglie la profonda conoscenza del mondo del vino italiano di Ian e con piacere scorgo tra i presenti il Valle d’Aosta Torrette 2019 di Grosjean , una grande famiglia del vino sia nel senso che è numerosa, sia perché porta avanti un lavoro straordinario.
Sono una appassionata dei vini valdostani, realtà che prendono vita ai piedi delle Alpi, in territori estremi, duri da lavorare, eppure così coinvolgenti e unici nella personalità.
La Vallée mantiene un numero alto di vitigni storici, esaltati da metodi di allevamento altamente specializzati e adattati alla montagna, così come alle avversità del clima rigido, alle forti pendenze del suolo che rende il tutto ulteriormente faticoso.
I consorzi hanno avuto un ruolo di notevole importanza in Valle d’Aosta, grazie al loro impegno sentito ed efficiente si è riusciti a riportare fiducia nei vignaioli che abbandonavano la viticoltura a causa delle difficoltà del territorio austero e impegnativo.
I vigneti dei Grosjean sono di una bellezza mozzafiato. Si trovano nella frazione Olligan di Quart, frequentatissimi dagli eno appassionati, specie nel periodo estivo durante il quale ha luogo l’iniziativa Tramonti in Vigna.
Al calar del sole si degustano i vini nella vigna di Rovettaz, particolarmente bella e panoramica.
Hervè fa parte della famiglia e dal 2015 è l’enologo dell’azienda che lavora in biologico certificato dallo stesso 2015, in un contesto dove la natura è predominante, dove il rapporto con la montagna è vitale per gli abitanti del luogo così come il silenzio e le creste perennemente innevate.
Il petit rouge è uno dei vitigni autoctoni più diffuso, molto amato dai vignaioli per la sua resistenza alla rigidità del clima e per la generosità della pianta piuttosto rustica e produttiva. Ha acini piccoli, caratteristica alla quale è dovuto il nome. Dà vini sottili e molto piacevoli, esaltati dalla buona acidità, con tannini discreti.
Nel Torrette di Grosjean è presente all’80%, per il resto troviamo piccoli vitigni come Vien de Nus, Fumin e Cornalin, coltivati nelle vigne tra Quart e Saint Christophe, dove l'esposizione ai venti di Fohn garantisce la loro integrità, tenendo lontani marciumi, funghi e parassiti.
Al naso è delicato con profumi di rosa canina, di ciliegia e piccoli frutti di sottobosco; poi accenti lievi di pepe.
Il sorso è sottile, non scarno nel corpo, fresco, leggermente tannico, chiude su una lieve nota di mandorla amara.
SitoWeb: grosjeanvins.it
E-shop: Enoteca online
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