VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI I MIGLIORI ASSAGGI a I MAGNIFICI 16
Verdicchio dei Castelli di Jesi Marche Vivo Enoturismo
Viaggiare sul filo conduttore del vino è un modo straordinario per conoscere i territori italiani, intrisi di storia e di storie meravigliose da scoprire.
Su questo leitmotiv nasce il progetto I Magnifici 16, che riunisce 16 denominazioni del vino delle Marche, sotto la guida dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, di cui Michele Bernetti è il presidente. Andare per vigne e cantine, soffermandosi nei borghi storici, nei luoghi di interesse naturalistico, traccia percorsi di straordinaria bellezza, spesso lontani dal caos del turismo da grandi numeri.
Tra I Magnifici 16 spicca ovviamente l’interesse per l’areale del Verdicchio dei Castelli di Jesi,
sicuramente il più noto, meritatamente, e molto richiesto da chi ama l’enoturismo. Conosciamo questo vino per essere uno dei bianchi più apprezzati d’Italia, per il suo carattere riconducibile al territorio, dotato di un’esuberanza che nei tempi lunghi offre bevute folgoranti.
Piazza Federico II
L’intero territorio di produzione si articola tra 25 comuni, ogn’uno identificato da “Castelli”, piccoli borghi cintati e fortificati che prendono il nome da Jesi, città regia, titolo ricevuto dall’imperatore Federico II, e sua città natale. Impagabile è l’emozione di percorrere la piazza Federico II, dove sua madre Costanza d’Altavilla lo partorì pubblicamente in una tenda, per accreditare la sua maternità in età matura, era il 26 gennaio 1194.
I 25 Castelli di Jesi sono: Apiro, Arcevia, Barbara, Belvedere Ostrense, Castelbellino, Castelleone di Suasa, Castelplanio, Cingoli, Corinaldo, Cupramontana, Maiolati Spontini, Mergo, Monte Roberto, Montecarotto, Morro D’Alba, Ostra, Ostra Vetere, Poggio San Marcello, Rosora, San Marcello, San Paolo di Jesi, Senigallia, Serra dè Conti, Serra San Quirico, Staffolo.
Il territorio è delimitato a nord dal fiume Cesano, a sud dal fiume Musone, ad est dai versanti affacciati sull’Adriatico, ad ovest si spinge fino a 550 metri sopra il livello del mare, prossimi al pre-Appennino. La denominazione possiede una zona classica in cui il vitigno si è diffuso in origine, a destra del fiume Misa, fino al suo confine meridionale.
Il Verdicchio affonda le sue radici sui suoli a forte componente marnoso-argillosa e substrati di calcare delle alture pedemontane, per poi degradare verso colline di medio impasto con presenza di argilla e arenaria, sino ai declivi ventilati e arricchiti da presenza di sabbia, prossimi alla costa.
Tutti elementi che nell’insieme tracciano le caratteristiche del Verdicchio dei Castelli di Jesi, forgiandone la personalità e la grande energia con la quale affina lungamente negli anni.
In occasione del primo evento dedicato a I Magnifici 16, abbiamo incontrato tutti i produttori aderenti, ascoltato le loro storie, notando con grande piacere la presenza di molti giovani entusiasti del proprio lavoro.
Un altro aspetto molto interessante di questa denominazione sta nella versatilità del Verdicchio che assume sfumature e accenti differenti nei vari contesti geografici, dai suoli sabbiosi vicini al mare, alle colline con terreni argillosi e calcarei, alle valli vicine ai fiumi con sedimenti portati dai corsi d’acqua che qui sono numerosi, motivo per il quale noteremo una agricoltura fiorente e diffusa, diversificata, dai campi di grano e cereali, ai frutteti fino ai bellissimi vigneti.
I migliori assaggi di Verdicchio dei Castelli di Jesi:
- Misco Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Classico 2018 di Tenuta di Tavignano (a Cingoli)
- Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva 2018 di Mancini (a Maiolati)
- Ghiffa Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Superiore 2020 di Tenuta Musone (Colognola - Cingoli)
- Darini Novanta metodo classico 2014 di Tenuta Musone (Colognola)
- Vigna Il Cantico della Figura Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Riserva 2017 di Andrea Felici (Apiro)
- Fiore Verdicchio dei Castelli di Jesi Risera 2015 di Marco Finocchi (Staffolo)
- Metodo Classico Verdicchio dei Castelli di Jesi brut 2017 di Tenute Priori e Galdelli (Rosora)
- Mino Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico 2020 di Marasca Rossi (Monte Roberto)
- Il Villano Verdicchio dei Castelli di Jesi 2021 di Spallacci Giordano (Corinaldo)
- Ambrosia Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva 2020 di Vignamato (San Paolo di Jesi)
- Ambrosia Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva 2018 di Vignamato (San Paolo di Jesi)
- Simonetti Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Superiore 2021 di Simonetti (Staffolo)
- Selva di Sotto Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Riserva 2015 di Riccardo Bagli (Castellaretta – Staffolo)
Perché così tante riserva? Perché questo vino ha assolutamente bisogno di tempo!
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