Angelo Gaja: questo è il momento di non fermarsi
Il patron dell'azienda vitivinicola omonima si impegna a non licenziare nessun dipendente
Nonostante i tempi difficili che stanno affrontando le aziende vitivinicole, soprattutto a causa dei blocchi dell'export, Angelo Gaja, patron dell'omonima azienda piemontese, artigiano del vino e fresco ottantenne, ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera, che si impegnerà a non licenziare nessun dipendente dalla sua attività.
"Un’azienda che si pone come modello di resistenza in questo periodo non facile, che guarda con preoccupazione anche alla sua esportazione di vini (l’85% del Barbaresco prodotto normalmente finisce all’estero), ma che vuole continuare a fare affidamento sulle persone. Soprattutto in questo momento complicato, inizialmente sottovalutato da tutti, compreso lui, Angelo Gaja, che si è accorto che la situazione era seria solo quando “per la prima volta nella mia vita, ho sentito Oscar Farinetti preoccupato. Io sono meno portato di lui all’entusiasmo”.
"Una situazione che ci porterà a cambiare radicalmente le nostre abitudini (a dare meno baci ad esempio, ma “se ne davano troppi”), e che metterà a dura prova i comparti turistici ed enogastronomici. Eppure lui, assicura, non licenzierà nessuno dei suoi 160 dipendenti. “È il momento di aspettare, non di correre."