Coprifuoco, da Vissani a Colonna gli chef in rivolta: inutile posticiparlo se i locali restano chiusi
Gli chef giudicano inutile l'estensione del coprifuoco alle 23 senza che possano aprire i ristoranti di sera
Dal prossimo lunedì 24 maggio il coprifuoco sarà esteso (qui le nuove disposizioni) dalle ore 22 alle ore 23 per poi passare alle ore 24 il 7 giugno, Gianfranco Vissani e Antonello Colonna critici verso l'estensione del coprifuoco alle 23 senza la riapertura immediata delle sale interne dei ristoranti.
Antonello Colonna ha dichiarato all'Adnkronos:
"Se mi chiamasse Draghi e mi chiedesse di scegliere fra lo slittamento del coprifuoco e l'apertura interna dei ristoranti anche a cena, non avrei dubbi: mi auguro sia l'uno che l'altro. A che serve un coprifuoco alle 23 o anche più tardi se poi il ristorante è chiuso?". E aggiunge: "Se dobbiamo essere europeisti, non dobbiamo esserlo soltanto con i colori del semaforo attribuiti ai vari cibi del nostro agroalimentare. Ma dobbiamo esserlo a maggior ragione con le politiche per la ripresa economica. In Europa, ma anche in Gran Bretagna e negli Usa stanno riaprendo tutto, senza troppe limitazioni, perché non lo facciamo anche noi? E perché gli ultimi a essere presi in considerazione e quindi a essere penalizzati debbono essere sempre i ristoranti? Non mi spiego perché nel weekend abbiamo potuto assistere a scene di spiagge e stabilimenti pieni mentre nei ristoranti si va con il contagocce".
Per lo chef Colonna dovrebbe essere dato subito il via libera per l'apertura delle sale interne dei ristoranti oltre le 18 senza aspettare oltre per provare a limitare i danni di una stagione fin qui disastrosa.
Gli fa eco Gianfranco Vissani che non ha mai smesso di criticare le scelte dell'esecutivo per i vari provvedimenti "raffazzonati" e lo slittamento delle riaperture che non garantiscono una continuità lavorativa: "A Milano si mangia con il cappotto e io esco dal ristorante col mal di pancia".
"Lo slittamento del coprifuoco dalle 22 alle 23? Dovrebbero farlo partire perlomeno dalle 24 in poi e soprattutto consentire che si possa cenare all'interno dei locali. Il mio ristorante, ad esempio, è certificato 'Nasa' e ha un sistema di aerazione che crea una bolla attorno al cliente, il quale, se fosse positivo al Covid, non potrebbe trasmetterlo. Perché non posso restare aperto dato che offro anche questa garanzia?". Ha concluso lo chef.
E' evidente che vi sia malcontento, ed effettivamente se il distanziamento, il regolare gli spazi, sono le prime forme di prevenzione atte ad evitare il contagio, la diffusione del virus e assembramenti vari:
Cari tecnici del Governo, vi pare logico? Più spazio c'è a disposizione, meno ci si assembra. Riaprire al chiuso fino alle 18 con la gente che subito dopo si riverserà per le strade o in considerazione della bella stagione eviterà di consumare un pasto al chiuso e in orario ospedaliero, con il coprifuoco esteso, non è che rischiamo di avere po' troppa gente in giro per le strade a contendersi i pochi posti a disposizione? Non sarebbe stato meglio aprire tutto e diluire il flusso e aumentare la distanza?
Foto copertina Credits: IMAGOECONOMICA
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