Joe Bastianich: "Il Covid-19 mi ha costretto a licenziare 1.500 persone"
Joe Bastianich: "Il Covid-19 mi ha costretto a licenziare 1.500 persone"
Joe Bastianich: “Per il Covid ho dovuto licenziare 1.500 persone. In futuro solo i ricchi potranno andare al ristorante. Cambierà tutto, aumenteranno le disuguaglianze. Ma chi vorrà potrà reinventarsi. In Usa e in Asia stava già succedendo"
Il ristoratore italo americano famoso in Italia per le sue apparizioni nei cooking show più seguiti, è prima di tutto un imprenditore: il suo business conta oltre 25 ristoranti stellati in tutta l’America, dal Connecticut alla California, di cui almeno dieci – non ricorda il numero esatto – solo a New York. Ora sono tutti chiusi. E il lockdown lo ha costretto a mandare a casa 1.500 persone, racconta a TPI. Per Bastianich la pandemia è e sarà un disastro per l’economia e per la società “di fronte al quale le conseguenze dell’11 settembre sono come chiacchiere al bar”.
Raggiunto al telefono da Marta Vigneri di TPI, ragiona sulle conseguenze che sta avendo il Covid-19 sulla società e soprattutto nel mondo della ristorazione. Riportiamo di seguito alcuni punti chiave dell'intervista:
Sarai costretto a chiudere dopo la fine della quarantena?
Ancora non sappiamo, intanto sono stato già costretto a licenziare 1.500 dipendenti nei miei ristoranti in Usa... Adesso iniziano a pensare alle prime regole di riapertura, ma per i ristoranti non sanno quante persone ci potranno stare, non si possono prendere decisioni, questo è il vero problema. Bastianich immagina una ristorazione nel futuro più pratica a cui gli italiani faranno fatica ad abituarsi: "Qui in America si chiama Quick Service Restaurant, e romperà tutti i parametri della ristorazione che conoscevamo prima, tutto quello che pensavamo fosse un ristorante andrà via, il cliente avrà un rapporto più diretto con chi fa il cibo. Sarà un self service ma sempre di altissima qualità, cambieranno tutte le regole e per chi sarà pronto ad affrontare il cambiamento sicuramente ci sono tantissime opportunità. Come in tutto il mondo si accentueranno le disuguaglianze, gli estremi. In Italia rimarrà solo il super lusso, e chi può permettersi un ristorante con pochi tavoli, poca gente e un conto molto alto potrà continuare a mangiare nella maniera tradizionale. È una cultura più classica, meno disposta a cambiamenti. Anche se pensi solo alle piccole cose, la consegna di cibo a domicilio, il take away, l’uso di Amazon, l’italiano giustamente si comporta in una maniera più classica, gli piace fare la spesa dal fruttivendolo, dal macellaio, e l’uso di siti di acquisto di cibo è molto meno diffuso rispetto ad altri Paesi. Ma in realtà è anche un pregio non è un difetto. E conclude dicendo: Il “positivo” di tutto questo? La società può cambiare, possiamo diventare una società più giusta per tutti. Se sarà così, almeno il costo di 100mila morti avrà avuto un senso.