La proposta dei Ristoratori Toscana: Stop all'apertura di nuovi ristoranti fino a dicembre 2021
I ristoratori toscani propongono stop all'apertura di nuovi ristoranti fino a dicembre 2021
E' stato dichiarato ammissibile l'emendamento al decreto Agosto a firma del senatore del Pd Dario Parrini che chiede la sospensione dell'efficacia della legge Bersani e quindi il blocco dell'apertura di nuove attività nel settore della ristorazione. Una proposta arrivata dall'associazione Ristoratori Toscana, che lo scorso 20 giugno ha scritto al senatore Parrini e ai parlamentari toscani di tutti gli schieramenti politici chiedendo la moratoria fino al 31 dicembre 2021. «L'emendamento sarà discusso in Senato nei prossimi giorni e, visto l'interesse che a parole esprimono tutte le forze politiche nei confronti della nostra categoria, ci aspettiamo che sia approvato all'unanimità», commenta Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana, l'associazione che conta 15mila iscritti nella regione. «La moratoria della legge Bersani è stata una delle nostre richieste fin dal 9 marzo. Apprendiamo quindi con grande soddisfazione che questa nostra proposta sia stata accolta e ci aspettiamo di raggiungere un grande risultato grazie alla nostra caparbietà e determinazione a tutela dei ristoratori».
L'associazione Ristoratori Toscana ha chiesto la sospensione della Bersani fino al 31 dicembre 2021 perché «l'apertura di nuove attività, oltre ad aumentare in maniera esponenziale la concorrenza in un momento storico delicato come quello che sta vivendo il nostro paese, potrebbe determinare – si legge nella lettera inviata alle forze politiche – una convenienza per i locatori a massimizzare la loro rendita tramite una 'gara al rialzo' sui canoni di locazione, innescando, pertanto, un aumento del rischio di sfratto per gli attuali conduttori già in situazione di flessione economica conseguente all’epidemia Covid 19. In altre parole, alcuni imprenditori potrebbero vedersi notificare sfratti per morosità nell’attesa di ricevere i fondi dagli istituti di credito per sanare tra le altre cose eventuali debiti relativi ai canoni di locazione, da proprietari 'forti' di accordi per riallocare il fondo stesso con (nuovi) altri commercianti».