Non c'è cibo a sufficienza in Afghanistan: il numero di bambini che non mangia aumenta di 3,3 milioni in 4 mesi
Crisi alimentare in Afghanistan: quasi 23 milioni di persone malnutrite, carenza di cibo per il 98% popolazione
Secondo la Fao quasi 23 milioni di persone non riescono a nutrirsi, è la situazione in Afghanistan: carestia, fame e povertà. Ed in questo contesto di disperazione, donne e bambini stanno diventano la merce di scambio per il cibo. Famiglie costrette a vendere i propri figli e le proprie figlie.
L'Unione Europea ha promesso un miliardo di euro in aiuti umanitari e assistenza ai Paesi vicini che accolgono coloro che fuggono dai talebani. “Siamo al conto alla rovescia di una catastrofe e se non interveniamo adesso, si prospetta un disastro totale” ha affermato David Beasley, Direttore Esecutivo del Direttore Esecutivo della World Food Programme.
NON POSSIAMO FAR FINTA DI NON VEDERE, NON I FOODCLUBBERS!
Abbiamo pensato di suggerirvi il metodo per donare subito a Save the Children per fare sì che arrivino quanti più aiuti possibili.
Siamo così presi dal combattere guerre fredde digitali che poi ci ritroviamo freddati davvero da notizie che ci scompongono lo stomaco e il petto e l'unica cosa da fare è portare un po' di calore e non che sia per metterci a posto con la coscienza ma almeno per metterci in pari con la civiltà che decantiamo.
Come? Con un regalo che fa felice chi lo fa, chi lo riceve e chi può avere un futuro migliore grazie al tuo gesto: i Regali Solidali di Save the Children. Tra i doni salva-vita per fare i migliori auguri per il nuovo anno si può scegliere tra gli antibiotici per curare tanti bambini malati di polmonite, il cibo terapeutico per un bimbo malnutrito o i buoni spesa per una famiglia in difficoltà in Italia.
Inoltre si può sempre scegliere di fare una libera donazione solidale, anche un solo euro può cambiare la vita di un bambino e questo vale più di qualsiasi altra cosa al mondo. A maggior ragione nello spirito di un anno che sia davvero "nuovo".
In Afghanistan non c’è cibo a sufficienza
L’Afghanistan sta affrontando una delle peggiori crisi alimentari di sempre. Il numero di bambini che non mangia conta un aumento di 3,3 milioni in soli 4 mesi. Il sistema sanitario del Paese dipende dagli aiuti umanitari e attualmente è al collasso, questo vuol dire che i bambini malnutriti non riescono ad accedere alle cure salvavita di cui avrebbero bisogno. Quelli che invece riuscivano a ricevere i trattamenti di cui avevano bisogno, hanno dovuto interromperli a causa della crisi.
La crisi alimentare in Afghanistan
Secondo i dati del WFP già alla fine di novembre la quasi totalità della popolazione non aveva cibo a sufficienza. Parliamo del 98% della popolazione, un incremento allarmante rispetto all’81% registrato prima del 15 agosto. Con l’inverno questa situazione sta peggiorando e i livelli di fame diventeranno letali. Sempre secondo il WFP, più della metà della popolazione è costretta a ricorrere a misure drastiche per sfamare le proprie famiglie, cinque volte in più rispetto a prima che le autorità de-facto assumessero il controllo il 15 agosto.
La crisi in Afghanistan arriva in un momento in cui il mondo sta affrontando la più grande crisi alimentare del 21° secolo, con circa 5,7 milioni di bambini sotto i cinque anni sull’orlo della fame in tutto il mondo e altri 13 milioni di minori che soffrono un’estrema carenza di cibo. La combinazione letale di Covid-19, conflitti e cambiamenti climatici ha portato la fame e la malnutrizione a livelli mai raggiunti prima. Senza un'azione urgente, decine di migliaia di bambini potrebbero morire di fame, invertendo decenni di progressi.
Save the Children c'è!
Save the Children sta distribuendo cibo e coperte per affrontare l'inverno, ma serve aiuto per aiutare tanti bambini in situazioni di emergenza. Inoltre sta fornendo cibo alle famiglie, consulenze nutrizionali e per l'allattamento, kit igienici, coperte e vestiti caldi per aiutarle a superare il rigido inverno.
“Stiamo assistendo a una delle peggiori crisi umanitarie di sempre. Genitori disperati vengono nelle nostre cliniche con bambini gravemente malnutriti e magri. Uno dei nostri medici ha curato una donna incinta di nove mesi con il rischio che dovesse essere costretta a rinunciare al suo bambino perché non poteva permettersi di sfamarlo” ha dichiarato Nora Hassanien, direttrice di Save the Children in Afghanistan. “Questa situazione, straziante e ingiusta, è peggiorata a causa delle sanzioni e delle politiche antiterrorismo, che interrompono e ritardano la consegna di aiuti salvavita. Le organizzazioni umanitarie devono poter agire anche sotto tali restrizioni per poter aiutare i bambini prima che l’inverno diventi ancora più rigido”.
Le donazioni
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