Ristoranti, 3000 imprese fantasma escluse dai ristori: "é una vergogna!"
I decreti ristoro penalizzano aziende con fatturato nullo anche se nel solo aprile 2019
Mentre si attendono novità in contenuti ed ufficialità del prossimo Decreto Ristori, ormai conosciuto come Decreto Sostegno, non si può che far luce su una mancanza: ben 3000 aziende sono state escluse completamente degli scorsi 4 decreti ristoro.
"La notizia non può passare sottotraccia, perché riguarda decine di migliaia di famiglie italiane. Ebbene, ci sono oltre 3mila imprese del comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca), cioè ristoranti, bar, cocktail bar, pub, pizzerie, che sono state escluse dai primi quattro decreti Ristori. Chiediamo con forza che nel decreto Sostegno, atteso per la prossima settimana, questa situazione venga sanata". Lo ha reso noto Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia (Movimento Imprese Ospitalità).
Il mese fissato come parametro per il fatturato dai quattro Ristori è aprile 2019, per cui le oltre 3mila aziende escluse sono quelle che durante quel mese si trovavano sfortunatamente chiuse per svariati motivi: dal rinnovo dei locali alla ristrutturazione alle ferie o alla malattia. Cosa succede? Che non avendo fatturato, seppur solo in quel limitato periodo di riferimento, non ha accesso praticamente a nulla, diventa una impresa fantasma per lo Stato, non risultando calcolate per i risarcimenti.
Eppure non è certo la prima pecca dei decreti ristoro!
Nel decreto di ottobre a supporto delle aziende, infatti - nel comparto della ristorazione - non erano presenti tutte le imprese che svolgono l’attività senza somministrazione, dalle pizzerie a taglio alle gastronomie, passando per le piadinerie. Nonostante i loro cali di fatturato, provocati dalle restrizioni innescate dal covid-19, per il momento queste attività della ristorazione che non servono sul posto non riceveranno nulla. Finanche i loro codici Ateco non furono inseriti nelle tabelle! L'assurda discriminazione che non si spiegava il perché della gelateria sì ma la rosticceria no.
Paolo Bianchini ha concluso. "Si tratta di una emergenza economica e sociale di cui il governo Draghi deve assolutamente tenere conto. Queste aziende si trovano ora sull’orlo del fallimento e chiuderanno definitivamente se non saranno inserite fra i soggetti a cui spetteranno i risarcimenti nel decreto Sostegno atteso per la prossima settimana."
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