Sciopero: I fattorini sono decisi a far valere i loro diritti
A Bologna i riders delle piattaforme di food delivery si sono uniti in sciopero contro precarietà e sfruttamento
Dispositivi di protezione, sicurezza sul lavoro, diritti, salari più alti e dignità. Questo è quello che chiedono i tanti riders delle app di delivery internazionali che lavorano sul territorio italiano. Ne avevamo discusso qui su foodclub.it con Antonio Prisco, portavoce della Union Rider di Napoli, in questa intervista.
A tal proposito, nei giorni scorsi a Bologna, c'è stato uno sciopero composto da una cinquantina di operatori delle consegne a domicilio, che quindi hanno spento i motori e interrotto i servizi, causando un vero e proprio "lockdown" delle consegne, contro precarietà e sfruttamento. "Lo sciopero è andato molto bene, è stato uno dei più partecipati. Inizialmente ci siamo dati appuntamento in piazza del Nettuno per distribuire Dpi ai colleghi e fare una 'critical mass' in centro, ma poi è prevalsa la decisione di non entrare in turno e di rifiutare gli ordini di consegna". Così commenta Maurilio Pirone, portavoce della Union Rider di Bologna, e aggiunge "l'idea è di puntare per ora su un regolamento regionale perché la Regione può spingere con le piattaforme di delivery sul tema della sicurezza. Chiederemo quindi un incontro e dopo valuteremo le prossime mosse".