Amalfi, Il Ristorante dei Cappuccini: eleganza, buon gusto e vista mozzafiato

In costiera amalfitana, il sorprendente percorso degustativo di Claudio Lanuto

Ristorante dei Cappuccini all'interno del Grand Hotel Convento di Amalfi

Via Annunziatella 46, 84011, Amalfi

Tel: +39 089 873 6711

Fax: +39 089 873 67 04

E-mail: [email protected]

Ci sono luoghi che non hanno bisogno di presentazioni e in cui perfino le parole, ricercate affannosamente per descriverli, sembrano essere superflue.

Si tratta di posti indubbiamente più unici che rari nella loro peculiarità, da apprezzare per il loro paesaggio incontaminato ed una vista mozzafiato come davvero poche altre il mondo sa offrire. Una di queste è quella che si può godere dal Grand Hotel Convento di Amalfi, completamente ristrutturato all'incirca dieci anni fa e gestito con sapienza dal direttore Giacomo Sarnataro.

Nel monastero medioevale a picco sul mare dell'antica repubblica marinara non c'è soltanto una struttura ricettiva di primissimo livello, ma anche una cucina assolutamente competitiva per la città di Amalfi, considerando che siamo all'interno di un albergo.

È una piacevole sorpresa, infatti, il percorso degustativo che viene servito al Ristorante dei Cappuccini : portate di territorio in chiave rivisitata, senza troppi fronzoli e orpelli ma al tempo stesso con quel tocco di modernità e sobria innovazione che non guasta, vengono servite d'estate, all'ombra di uno dei pergolati più affascinanti del mondo, e d'inverno, in un'ampia sala dagli arredi minimalisti scavata direttamente nella roccia su cui sorge il meraviglioso cinque stelle amalfitano.

Claudio Lanuto, giovane e promettente chef che - dote davvero rara in questi anni - non ama essere eccessivamente sotto i riflettori, guida una giovane e coraggiosa brigata che mette in campo senza esibizionismi una proposta culinaria interessante e davvero soddisfacente, che segue rigorosamente la stagionalità e non si lascia andare mai ad eccessi; da un lato per la sua storia, dall'altro per la necessaria scelta stilistica di dover accontentare una clientela davvero variegata e multietnica: l'impressione che si ha è quella di un efficace "quadretto", quasi un "cadeaux" amalfitano da offrire a turisti di livello, consapevoli dell'esperienza che stanno vivendo, e adatta al tono istituzionale di un luogo che ha fatto la storia della cucina campana. Infatti leggenda vuole che proprio qui, nel 1924, furono preparati per la prima volta i "cannelloni", uno dei piatti più iconici della cucina italiana nel mondo.

E tutto questo lo si nota dall'entrèe: un fagottino di pesce spada, crema di melanzane e parmigiano.

A seguire, un antipasto semplice e d'impatto: calamaro scottato, con zucca e nocciole, in un piacevole equilibrio di cotture e consistenze.

Il primo è forse la portata meglio riuscita, nella sua semplicità e nella sua capacità di rappresentare un territorio: linguine di Gragnano con gamberi rossi e limone.

Il secondo piatto esprime essenzialità e stagionalità: scottata di tonno con sedano e porcini.

Infine, un dessert corposo: lingotto di cioccolato 72%, con nocciole di Giffoni e cremoso al cioccolato al latte, un gioco di dolcezze smorzato dalla meringa al sale Maldon, a chiudere una piacevole, sobria e lineare esperienza di gusto tutta amalfitana, senza dubbio da provare.

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