Abbruzzino: una bella storia di ristorazione familiare.

Fiorello Bianchimar 28 set 2021

Abbruzzino

Via Fiume Savuto , Catanzaro
Tel: 0961.799008
Prenotazioni: abbruzzino.it
info@abbruzzino.it
Menu degustazione: 75, 90 e 110 euro, alla carta sui 90 euro.
Chiusi lunedì e martedì, aperto per cena da mercoledì a venerdì, sia a pranzo sia cena il sabato, domenica solo pranzo.
Facebook // Instagram

La Calabria

negli ultimi anni è diventata la regione del Sud assolutamente più prolifica in termini di giovani validi talenti che sono riusciti a valorizzare il loro territorio e anche l'attività imprenditoriale della famiglia.

Luca Abbruzzino,

inizialmente, non era particolarmente interessato al mondo della ristorazione, gestivano il padre, in cucina, e la madre, in sala. Era infatti iscritto al primo anno d’università quando, per dare una mano ai genitori, ha iniziato a entrare in un mondo che, fortunatamente per noi, clienti gourmet, lo ha appassionato a tal punto da abbandonare gli studi. Parte poi per fare esperienza da vari mostri sacri, Esposito, Crippa, Uliassi e Parini. Torna nel ristorante di famiglia e il padre gli lascia in mano la cucina, a ragion veduta, tanto che dopo poco tempo arriva la stella Michelin.

Da pochi anni c'è stato anche un restyling della sala, moderno, minimalista ed elegante, che rispecchia la cucina di Luca.

Foto ambiente interno.

Resta e si percepisce in modo forte il senso di accoglienza familiare da parte dei genitori di Luca, in sala, insieme alla sorella e al cognato di Luca, per una esperienza di Family Fine Dining di alto livello.

Sono rimasto particolarmente colpito dall'uso raffinato e peculiare delle note di dolcezza come contrappunto di esaltazione della componente sapida e per la persistenza palatale finale. Un raffinato gioco di equilibri con anche soluzioni di continuità, con piatti con derive interessanti sull'amaro o su sapidità più marcate.

Belli e particolari gli amuse bouche che giocano molto sulla temperatura fredda, particolarmente indicata per la stagione estiva e sulle diverse consistenze. Vegetale, pesce e accompagnamenti con salse orientali.

In sequenza:

Cetriolo, yogurt di bufala e caviale.

Tartelletta, tartare di sgombro e gelato di peperoni e fragola (interessante accostamento).

Cannolo di alga nori, salsa guacamole e tartare di dentice.

Tacos di nero di seppia, crema di basilico e alici marinate.

Frollino al pistacchio, emulsione di miso al pistacchio e zucchine.

Tuile al sesamo, mousse di tonno e salsa ponzu.

Pensato nel pomeriggio, come fuori carta, l'ostrica con melone daikon, dragoncello e semi di zucca, piacevolmente fresco ed intenso.

Bellissima la composizione con gambero, merendella (frutto tipico), cetriolo e segale.

Un signature dish il risotto con sugo di triglia, nduja, curcuma e arancia, un delicato equilibrio e una bella persistenza finale dell'agrume.

Lo spaghetto tiepido con melanzana affumicata e ricci di mare è un'altra portata interessante per, ancora una volta, l'equilibrio, raggiunto grazie anche alla bassa temperatura.

I bottoni "poveri ma ricchi" sono una bellissima rivisitazione di un piatto gustoso e povero, con pane raffermo ed alici, nobilitato dal caviale.

Il gamberone con insalata, zenzero e cedro gioca sui contrasti dolcezza e acidità, con lo zenzero a pulire. È accompagnato da una cialda con tartare sempre di gamberi e le succose teste.

La cernia, con pomodoro, pesca e salsa alle cozze è il piatto meno forte di tutto il percorso, buono ma non memorabile.

L'anatra è servita in tre parti, che giocano su tre elementi: l'anatra, la ciliegia e la nocciola, entrambi gustosi e piacevoli.

Come pre-dessert c'è la rivisitazione di un piatto che ricorda a tutti l'estate: la pesca con il vino rosso.

Evocativo il dessert vero e proprio, anche qui con una rivisitazione, deliziosa, della merenda dei piccoli, pane, burro e marmellata.

La piccola pasticceria prevede dei macarons all'arachide, salata.

Bacio di dama al cioccolato e pepe Timut.

Frollino al rosmarino, crema al limone e croccante al caffè. Tuile alle fave di cacao e cremoso alla nocciola.

In conclusione

Una cena davvero piacevole, in cui ci si sente coccolati, in una dimensione davvero familiare. Si apprezza una cucina di un giovane che rappresenta egregiamente la sua regione di appartenenza, valorizzandone l'eccellente materia prima, con il coraggio di uscire dalla tradizione con grande inventiva e classe.

Seguici su facebook foodclub.it

Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be #foodclubber

Altri articoli