Antonio Danise: un campano porta il sole nelle nebbie del pavese
Via Cavalier Vittorio Necchi 4 – Fraz. Molino d'Isella
Gambolò (PV)
Email: info@villanecchi.it
Tel: 0381092601
Aperto per cena da mercoledì a sabato. A pranzo sia il sabato che la domenica.
Tre degustazione a 60, 75, 90 euro. Alla carta sui 65.
Villa Necchi alla Portalupa è una villa che risale alla fine dell’800. Una elegante tenuta che è stata una importante riserva di caccia, ha annesso un esteso parco, una serra e una chiesetta. Ora è una struttura alberghiera con ristorante sia gourmet, sia per eventi.
Villa Necchi alla Portalupa - la sala
Villa Necchi alla Portalupa - dettaglio sala
Villa Necchi alla Portalupa - tavolo
Qui Antonio Danise, un cuoco di origini campane, porta la solarità e la gustosità della cucina partenopea nelle nebbie della campagna del pavese. Una cucina di impostazione classica, elegante, ben eseguita, che fa convivere le sue origini con la materia prima del territorio del parco del Ticino.
Abbiamo optato per il menù degustazione più completo, con aggiunte di ulteriori piatti.
La partenza, importante di amuse bouche è, inizialmente, decisamente campano centrica.
Tarallo Napoletano "N'zogna e pepe"
Bella "mbriana" ai pistilli di Zafferano del Parco del Ticino
Pizzetta fritta con farina di riso e pomodoro lapillo del Vesuvio
A seguire :
Foglia al formaggio di Fossa, bagna cauda alle alghe e cicciolo d'oca
Crostatina al grano saraceno e confettura di cipolla di Breme
Crocchetta di Carnaroli Riserva San Massimo con balsamico di Modena stravecchio
Tacos con farina di mais, pomodoro semi-secco San Marzano e gel di olive
Souffle' di zucca , crema allo Zola Arioli e tartufo nero dell'Oltrepo'
Consomme' di croste di Grana Padano grigliate a chiudere in modo interessante.
Eccellente la parte dei lievitati.
Pagnotta al lievito madre, semi e cereali torrefatti , senza utilizzo di sale.
Pandorino salato con nocciole delle Langhe.
Focaccia lunga lievitazione , alta idratazione.
Gli antipasti giocano con equilibrio e controllo sulle acidità e sono decisamente freschi.
Controfiletto di bue di Carru' battuto al coltello, zucca alla scapece e salsa ponzu all'italiana.
Carpaccio di Capasanta, agrumi caramellati e insalata liquida .
Il polpo alla plancha , porcini , burrata e Saba è molto piacevole, con lo spunto particolare dello sciroppo, concentrato d’uva.
Concentrazione di gusto con gli agnolotti piemontesi ripieni di gambero viola di San Remo , harissa e bottarga , sono serviti con una forchetta con tartare di gambero, finger lime, oxalys e polvere di carapace.
Suggeriamo di avere più bocconi di tartare, uno per agnolotto, perché il gioco dei contrasti sia di consistenze sia di acidità è decisamente vincente, altrimenti l’harissa tende a prevalere.
Non può ovviamente mancare il Carnaroli, Riserva San Massimo, riso di eccellenza, coltivato a pochi chilometri di distanza, con quaglia. tartufo bianco e castagne.
Ottima la quaglia con il suo fondo, qualche riserva sulla esecuzione del risotto, tenuto abbastanza “ristretto”, così come lo chef dice sia apprezzato in zona.
La trota in due cotture, funghi Cardoncelli , Miso è il piatto che ci ha convinto meno
la pasta di riso che copre la trota al vapore è un elemento carino da un punto di vista estetico ma non funzionale alla riuscita del boccone, che risulta essere troppo asciutto.
Ottima la supreme di galletto, allevato a mais, cotta su carbonella, con un delizioso jus alla birra agricola del parco del Ticino, cardi, crocche' di patata ed un gustosissimo wafer di fegatini.
Sorbetto di lime e maggiorana come fresco e defaticante pre dessert.
Signature dish la deliziosa rivisitazione della pastiera napoletana con il riso al posto del grano e un ottimo gelato e crema al liquore Strega: i tradizionalisti sussulteranno ma questo dessert è davvero notevole.
A finire la piccola pasticceria che chiude con un importante rimando alla Campania.
Graffa Napoletana Zucchero e Cannella (ricetta della nonna dello chef).
Pasta di mandorle siciliana; croque en bouche con crema al caffe';tartelletta con grue' di cacao e glassa alla ciliegia; meringa con confettura di mele cotogne.
Ananas grigliato in osmosi di cocco e Malibù
In conclusione:
Un menù degustazione molto completo, una cucina decisamente "rotonda" , gusto-centrica e di grande piacevolezza. Alcuni aspetti, evidenziati, come potenziali aree di miglioramento, ma, indubbiamente, un posto dove si viene coccolati e si sta bene.
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