APRUDIA (TE) – Forma e/è sostanza
Largo del Forno, 16, 64021 Giulianova TE
Tel: 085 201 1844
Email: aprudia@gmail.com
Menù degustazione da 47 € e da 60 €
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Aprudia - ingresso
Aprudia rappresenta il concept gastronomico dello chef Enzo di Pasquale,
talentuoso chef abruzzese con esperienze all’Antica Osteria del Ponte da Ezio Santin nonché in Florida e America del Sud. Poi, dopo il ritorno a casa e una parentesi al Bistrot 900 a Giulianova Lido, la coraggiosa apertura di un ristorante tutto suo subito dopo il lockdown.
Aprudia - dettaglio interni
Il piccolo ma accogliente locale si trova nella piazza di Giulianova, a pochi metri dallo splendido panorama che offre il Belvedere della centrale Piazza della Libertà.
Gli interni sono piacevoli, con pareti dai toni caldi e lampade sospese ad illuminare gli splendidi tavoli in legno e cemento. Durante la stagione estiva vi è la possibilità di cenare all’aperto, nella piccola veranda di fronte all’entrata. La cucina è completamente a vista.
Aprudia - dettaglio interni
La nostra scelta ricade sul menù percorso “Cuciniere”:
sette portate scelte direttamente dalla cucina in cui non vi sarà il pesce, scelta nel pieno rispetto dell’annuale periodo di fermo pesca.
Dapprima vengono presentati una serie di amuse-bouche: acqua di estrazione di pomodoro, cannolo di carota e polvere di caffè, gelatina al succo di anguria e polvere di pomodoro, finger di zucchine (zucchina disidratata e poi marinata con succo di lime e menta), pralina di grana con glassa alla nocciola.
Aprudia - amuse bouche
A seguire il loro pane fatto in casa (lievitazione pregevole), accompagnato dall’olio abruzzese dell’azienda agricola Marina Palusci (con una straordinaria nota amara e pungente).
Aprudia - Pane e Olio
Aprudia - Olio “L’UOMO DI FERRO” di Marina Palusci
Il percorso inizia con una vera e propria “bistecca” vegetale ossia il pomodoro cuore di bue, appassito al forno, profumato dall’aglio nero, zenzero marinato, fiori e olio al tagete.
Aprudia - pomodoro cuore di bue, aglio nero, zenzero e tagete
Il piatto è succulento, il gusto rotondo con grande soddisfazione al palato.
La seconda portata è l’Hachis di agnello crudo condita con salsa di pomodoro, velo di soffritto e fiori di begonia.
Visivamente straordinario, davvero piacevole l’accoppiata della carne cruda con i sapori del sedano, carota e cipolla.
A seguire, quello che forse è considerato il signature dish dello chef, sempre presente in carta: cappelletti anatra e bufala, con brodo di anguria, capesante e agnello.
Ottima la fattura della pasta, riconoscibili i molteplici ingredienti, perfetta l’armonia dei sapori che unisce terra e mare.
Il percorso continua con la cipolla rossa cotta al forno con un velo di lardo, panna acida, burro di arachidi e olio all’erba cipollina.
Un piatto che gioca con gli ingredienti e miscela sapientemente la nota dolce e acida.
Ancora un vegetale per la pietanza successiva: ecco la melanzana striata riempita con la sprisciocca (formaggio fresco abruzzese assimilabile alla parte iniziale della ricotta) e nocciola, passion fruit, olio alla menta e coriandolo.
È un piatto da condividere, colorato e conviviale; il coltello affonda con leggerezza, rivelando un cuore morbido di giuncata vaccina. In bocca il risultato è gaudente, grasso, ben smorzato dalla nota acidula del passion fruit e da quella leggermente piccante del coriandolo.
L’ultimo piatto salato è il diaframma di manzo, cotto a bassa temperatura: morbido boccone arricchito da una salsa di riduzione al caffè e cardamomo.
Sopra, a completare il piatto, zucchine julienne aromatizzate al limone.
La parte dolce del menù è suddivisa in un goloso pre-dessert e in un dolce-non dolce:
- Pan Brioche caldo con ripieno di gelato alla frutta e marmellata al limone;
- Gelato allo zabaione su crumble alla cicoria tostata, rucola, genziana, kefir e fave di cacao;
Davvero una celebrazione del gusto amaro in ossequio alla moderna tendenza che rifugge dalla stucchevolezza del fine pasto.
Piccola ma interessante la carta dei vini; è presente pure una selezione di birre artigianali abruzzesi.
Il rapporto qualità - prezzo è decisamente interessante (€ 60,00 il percorso Cuciniere di sette portate).
In conclusione,
si può tranquillamente affermare che la cucina di Enzo di Pasquale rappresenta innegabilmente tutto ciò che un amante del cibo 2.0 ricerca spasmodicamente nei piatti.
Aprudia - lo chef Enzo di Pasquale
Un menù che rimane identitario, valorizzando prodotti locali e stagionalità; diventa sostenibile per via del fermo pesca in Adriatico, privilegiando i vegetali; si proietta al domani grazie a un sapiente uso di contrasti e consistenze.
Passato e futuro in Abruzzo.
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