Fisciano. Il Nobì, lo chef Michele De Martino dal mare all'entroterra

Andrea Bignardilun 25 lug 2022

Nobì - Ristorante interno Masseria Nobile

Contrada S. Lorenzo, 26
Pizzolano di Fisciano (SA) - 84084
Tel. 089910020
chiusura: mai

Quando l'afa diventa opprimente in un'estate calda sotto tutti i punti di vista,

può essere piacevole trovare un po' di frescura. Meglio ancora se questa prova a combinarsi anche con sapori dello stesso tenore.

Da Salerno una scelta può essere quella di salire verso i Picentini, o di addentrarsi nella Valle dell'Irno. Poche, a dire il vero, sono da queste parti le chances di trovare indirizzi contraddistinti da una cucina che sappia andare al di là del main-stream "agrituristico".

Una di queste è il "Nobì",

il locale della Masseria Nobile, un vero e proprio hub per svago ed eventi che si trova a Fisciano, a due passi dall'Università di Salerno.

A due passi dall'imponente sagoma delle strutture del Campus ecco una struttura dotata di una piscina, grandi sale per eventi (a dire il vero, dagli arredi essenziali, gradevoli e raffinati, senza mai cedere a tentazioni kitsch in zona parecchio diffuse), spazi esterni coreografici, un'azienda agricola che racchiude l'eredità dell'antica masseria, e perfino qualche camera per gli ospiti della struttura: tutto potrebbe far pensare, a prima vista, a una struttura in cui una cucina di buon imprinting qualitativo non possa trovare assolutamente spazio.

E invece, a smentire la prima impressione c'è lo chef Michele de Martino:

guida della brigata di Casamare della prima ora, ha scelto di approdare qui, facendo una vera e propria scommessa, dopo una parentesi estiva che ha dato valore aggiunto alla Crestarella di Vietri Sul Mare, la location balneare "basic" per eccellenza dell'alta borghesia salernitana.

A differenza di quel che possa sembrare a prima vista, davvero forte, in questo locale, è l'impronta tradizionale ed essenziale data alla proposta dei piatti, che ha il non facile compito di dover assecondare un pubblico che vuole provare qualcosa di diverso in una zona che non sempre lo offre.

La degustazione

E un buon esempio di questo percorso è l'entrèe: un piacevole panino al vapore con stracciatella di bufala, alici salate e datterino giallo, accompagnato da una fragrante pagnotta artigianale con farina di semola e multicereali.

Il percorso prosegue con un ben centrato polpo scottato alla luciana ed acqua di pomodoro nel suo ragù olive e capperi.

L'impronta tradizionale dello chef De Martino, quasi familiare, e legata particolarmente alle sue esperienze precedenti alla guida di brigate in locali a diretto contatto con il mare, emerge molto in questo piatto, che lascia spazio, però, ad un bis di primi leggermente più innovativo: pasta mista con tris di crostacei (scampi, gamberi cilentani e mazzancolle) cotti nella loro bisque, fiori di zucca e fonduta di parmigiano.

Elemento, quest'ultimo, che torna protagonista di un più corposo bottone ripieno di cacio e pepe, riduzione di riccio di mare ed astice.

Per secondo la scelta si orienta verso una linearissima gallinella di mare cotta a 52 gradi per 20 minuti, affumicata al finocchio, misticanza e gel agli agrumi.

Per l'abbinamento, la scelta può ricadere su etichette principalmente regionali: il consiglio può essere quello di optare per un buon Tintore Costa d'Amalfi.

Si chiude con una buona rivisitazione di una bavarese al limone: il tutto per un conto onesto, sui 55-70 euro, leggermente sopra la media della zona ma proporzionato al calibro di un locale che lo è altrettanto.

Seguici su facebook foodclub.it

Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be#foodclubber

Altri articoli