In pochissimo tempo Adriano Cascella è riuscito a trovare la sua dimensione nonostante fino a poco tempo fa non sapesse nulla di pizza.

Foodclubbersgio 12 ago 2021

Le recensioni dei #foodclubbers:

(ogni settimana pubblichiamo i migliori racconti dei membri del gruppo facebook inviati alla redazione)

Genny Ucciero ci racconta la sua esperienza alle Officine della Pizza 380°

380° Officine della Pizza
Corso Europa, 420, 80010 Villaricca NA
+390813041800

Gli Esterni

Se un vostro amico venisse a visitare Napoli per un solo giorno e vi chiedesse “Portami a mangiare la miglior pizza non tradizionale di Napoli e dintorni”, dove lo portereste?

Durante una calda domenica pomeriggio di agosto, io e la mia ragazza ci siamo interrogati proprio su questo, poiché effettivamente è una domanda, per chi come noi gira tanti posti, che mette in difficoltà, si ha sulle spalle la responsabilità di migliorare o peggiorare esponenzialmente la giornata di una persona che si affida a voi per la scelta dell’unica pizza che mangerà in Campania per molto tempo.

Rispondere a questo tipo di domanda è davvero complicato perché rimanere oggettivi è difficile: c’è chi preferisce la pizza canotto, chi quella più sottile, chi quella più condita. Ognuno di noi, ovviamente, ha un gusto soggettivo che influenza (in maniera più o meno pesante) la scelta del posto dove mangiare.

Sono ormai 20 anni che mangio pizza e ne ho assaggiate di tantissimi tipi, dalle peggiori alle più rinomate, ed effettivamente ci sono stati davvero pochi posti che mi hanno rapito e che mi hanno sempre fatto venire voglia di tornare in quel luogo, escludendo ovviamente pizzerie tradizionali napoletane e quelle più da comfort food, cioè dove non badi troppo alle calorie e alla qualità dei topping che ti ritrovi perché vuoi solo farti male in allegria. Diciamocelo, per quelli che vivono nell’entroterra napoletano, chi si aspetterebbe di trovare una pizza che possa rivaleggiare a testa alta con i nomi più blasonati?

Tutta questa introduzione serve per far capire che, a volte, non è necessario andare in pizzerie (o ristoranti) famosissimi e costosissimi per avere una cena di qualità o andare in posti troppo lontani. Questo perché, spesso, le cose più buone sono sotto al nostro naso e neanche ce ne accorgiamo.

C’è una frase del famoso film Pixar “Ratatouille” che, secondo me, esprime benissimo questo concetto: “Non tutti possono diventare dei grandi artisti, ma un grande artista può celarsi in chiunque”.

L’artista di cui voglio raccontarvi oggi è Adriano Cascella, pizzaiolo e proprietario di “380° officine della pizza” sita sul famoso doppio senso tra Villaricca e Giugliano. Anche se un po’ sfortunati all’inizio poiché l’apertura fu poco prima del lockdown causa COVID, a livello qualitativo non hanno nulla da invidiare a nessuno, anzi forse anche i grandi nomi avrebbero qualcosa da imparare: l’appetitosità dell’impasto. Molto spesso succede che i pizzaioli si concentrino molto più sulla qualità dei topping che mettono sulla pizza, dimenticandosi poi che a fare da cornice di questi c’è sempre la pasta. A questo consegue che il cliente assapora per bene il topping ma per vari motivi lascia nel piatto tutto, o buona parte, del cornicione, il che è davvero un peccato per chi passa molto tempo a studiare il perfetto equilibrio della pasta.

Ecco, da 380° officine della pizza questo non mi è mai successo. Ogni volta che ci sono andato, o ho ordinato a domicilio, non sono mai riuscito a lasciare un granello di cornicione nel piatto, questo perché la loro pasta si lascia mangiare con così tanto gusto che ne vorresti sempre un pezzetto. E questo succede anche con quelle pizze che possono sembrare pesanti, volete un esempio? La Sunday.

La Sunday

La Sunday è una delle pizze più particolari del menù dove troviamo: ragù napoletano a lunga cottura, provola, carne sfilacciata (selezione alta qualità della Macelleria d’Orta), stracciata di bufala, gocce di pesto al basilico e olio EVO. Se dovessi riassumere questa pizza con due parole sarebbe “Perfettamente nostalgica” poiché quello che arriva è un sapore lontano nella memoria, che riporta a quelle domeniche passate in famiglia quando tutto andava bene. Ogni morso è pieno di sapore e perfettamente equilibrato tra tutti i vari ingredienti, la carne al ragù sfilacciata è di ottima qualità ma quello che più soddisfa e fa viaggiare nel tempo è il sapore (e l’odore) del ragù unito al pesto di basilico e alla stracciata, che aiutano a portarvi nel viale dei ricordi tenendovi per mano e facendovi rivivere quei bei momenti spesi con tutta la famiglia a tavola. Un equilibrio perfetto a cui dovete sommare la pasta di pizza di cui vi ho raccontato prima, che è perfetta per fare la scarpetta in questo sugo nel caso vi perdeste dei pezzi per strada. Saporita, gustosa, morbida e leggera; non saprei come altro definirla, fa davvero venir voglia di mangiarla anche da sola. E vi dirò di più,

Adriano crede così tanto nella sua pasta di pizza e nella qualità del suo cornicione che recentemente ha ideato la prima pizza con solo cornicione, la “Corona”, accompagnata con vari ingredienti che saranno direttamente nel piatto.

Ho iniziato questo pezzo con una domanda perché effettivamente è un interrogativo interessante che può mettere in difficoltà chi deve rispondere e, fino a qualche tempo fa, anche io non avrei saputo cosa dire.

Ora, però, penso di aver trovato la mia risposta.

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