La tradizione culinaria partenopea "contemporanea" da Mimì alla Ferrovia.
Mimì alla ferrovia
Via Alfonso D’Aragona, 19-21
80139 – Napoli
Telefono: +39 081 553 8525
Mail: info@mimiallaferrovia.it
Menù à la carte: 40/50 euro
Napoli, città ricca d'arte e di storia, mamma di degni figli che hanno segnato il suo passato, tanto che, ancora oggi possiamo sentire l'eco delle loro voci camminando tra i suoi vicoli.
E' una città molto legata alle proprie radici e alle tradizioni e tra quelle più importanti c'è quella culinaria.
'O ragù, 'a genuvese, 'o spaghetto 'a vongole, 'a pasta e patane...
Viene la voglia di mangiarli solo al sentirli nominare.
Uno dei ristoranti iconici di Napoli indubbiamente è Mimì alla ferrovia, nato nel 1944 e gestito da Emilio Giugliano, il cosiddetto Mimì, e sua moglie.
La trattoria all'origine è frequentata dalla media borghesia partenopea e dagli artisti più importanti della città come Totò, i De Filippo e tanti altri.
Oggi la trattoria è gestita da Michele Giugliano detto "Don Mimì", suo cugino Michele e la nuova generazione, il locale rinnovato comunque presenta una sala informale e accogliente, calda e verace, che lascia intendere che la tradizione è ancora di casa.
La cucina è affidata nelle mani di Salvatore Giugliano, chef di appena 29 anni, ha preso le redini in mano del ristorante con grande polso, ha un grande carisma e quel sorriso che fa sempre piacere vedere e trasmette serenità ai commensali.
Salvatore, alla cucina tradizionale ed ai grandi classici, aggiunge anche un pizzico di innovazione, ma con grande intelligenza riesce a non far storcere il naso anche ai diffidenti paladini della cucina della nonna.
THE EXPERIENCE
Quando vado in un posto a me nuovo, per avere un'idea a 360° della cucina, quasi sempre, pronuncio la formula magica "FAI TU"
ANTIPASTI EVERGREEN
La partenza è già bella ricca col "puparuolo 'mbuttunato" che già da un'idea su quale potrebbe essere l'andazzo ma in sequenza vi è la ricotta di fruscella con la confettura di pomodoro, che ha quel tocco di delicatezza che non ti aspetti.
Puparuolo 'mbuttunato.
Ricotta di fruscella con confettura di pomodoro.
Si prosegue con la "Passeggiata Napoletana" che racchiude la veracità di Partenope, ricorda quei sapori antichi e i pranzi domenicali dalle mamme e delle nonne, ed è qui che Salvatore a tutto ciò inizia ad abbinare un pizzico di suo per renderlo più moderno.
PASSEGGIATA NAPOLETANA - Alici fritte con ripieno di provola e zucchine alla scapece.
PASSEGGIATA NAPOLETANA - Crocchè e crema di zucchine.
Delizioso il bao ripieno di genovese, gemellaggio speciale tra Napoli e Tokyo.
PASSEGGIATA NAPOLETANA - Bao ripieno di genovese , salsa al basilico e riduzione di provola.
I CRUDI
Un'altra parte dell'antipasto è dedicato ai crudi, da marcare la freschezza assoluta della materia prima.
- Tartare di tonno, pomodorini confit e misticanza
- Tartare di gambero, maionese allo yogurt e limone
Carpaccio di lampuga.
I CLASSICI
Questi sono dei piatti che non possono mai mancare quando si va in una vera trattoria napoletana...
Perché sono "Napule dint'a 'nu muorzo"
Triglie fritte.
Ma il sauté?
AMAZING
Vabbè sarà lecito da parte di qualcuno dire: un sauté può essere mai sorprendente?
E allora io vi pongo una domanda: ma credete sia così semplice fare un sauté da leccarsi i baffi?
C'è da riflettere...
Soutè di vongole.
I PRIMI PIATTI
La pasta è cotta alla perfezione, in tutti i quattro assaggi, spicca il tubettone con i peperoncini verdi, pomodori e riduzione di provola, un piacevole connubio tra dolce e amaro, gli altri tre classici sono impeccabili ed eseguiti alla perfezione, non hanno bisogno di ulteriori aggettivi.
Tubettone ai peperoncini verdi, pomodorini e riduzione di provola.
Candele di Gragnano con salsa alla genovese.
Pasta e patate.
Pasta e ceci.
IL DOLCE
Emblema di Napoli e della napoletanità, la pastiera, dolce delle festività.
Pastiera napoletana.
Ovviamente nel menù sono presenti anche i secondi, dove si prediligono ingredienti provenienti dal mare, baccalà, il pescato del giorno, moscardini, ma non mancano anche scelte di carne.
La carta vini è ben assortita, considerando che si parla di una trattoria, buona scelta di vini bianchi, rossi (prevalentemente campani) e addirittura si trova qualche champagne in carta.
CONCLUSIONI
Mimì alla ferrovia è un icona di Napoli, racchiude quel sapore e il piacere di una vera trattoria, anche il servizio lo ricorda coi suoi camerieri "old style" che fanno la loro figura per cordialità ed educazione.
Non c'è bisogno di fare molteplici giri di parole, la cucina è diretta, spontanea, tradizionale, di sostanza e senza fronzoli. Salvatore Giugliano, con la sua verve, riesce a dare quella marcia in più che eleva la tradizione e la contemporaneizza senza stravolgerla, facendo uscire alla grande la trattoria dallo stereotipo di trascuratezza a cui ultimamente ci hanno abituati vendendoci abbandono per classico. Non qui, non stavolta. Consigliatissimo.