LAVINUM WINE RESORT, MONTE DI PROCIDA – Accoglienza e cultura viti-vinicola nei Campi Flegrei
Via Torregaveta, 137 bis - 80070 Monte di Procida NA
WhatsApp: 081 4619439
Cell. 353 398 11 70
Email: info@lavinum.it
Ristorante aperto a pranzo la domenica ed a cena tutti i giorni.
Giorno della visita: domenica
Menu
Facebook // Instagram
Ambizioso e composito il progetto della famiglia Scotto Lavina, armatori del luogo, capace di coniugare valorizzazione eno-gastronomica e promozione territoriale.
LA STORIA
Lavinum è un vero fortilizio del gusto, ma anche uno straordinario esempio di insediamento geografico e retaggio culturale.
I Campi Flegrei sono un territorio dalla straordinaria vocazione turistica, e paradossalmente per certi versi ancora inesplorato. Parte integrante di tale luogo è rappresentato dalle masserie, tutt’ora caratterizzate da una intensa vita agricola e rurale, ad onta della vicina ed incombente presenza del mare – e dei numerosi laghi - che caratterizzano la morfologia del territorio.
Emblema di comunità ed aggregazione, Lavinum rappresenta un esempio paradigmatico di tale categoria, incastonato nel tufo giallo sopra l’alto costone prospiciente la spiaggia di Torregaveta, sino al progressivo oblio degli anni successivi al dopoguerra, ora riportato a nuova vita.
E’ merito della famiglia Scotto Lavina aver provveduto alla rinascita di questo luogo pregno di atavica cultura,
dopo essersi innamorati delle vibrazioni che solo un magico incontro fra terra, mare e cielo sa offrire, abbracciando un’idea d’accoglienza tout court, aperto tutto l’anno.
All’attualità Lavinum rappresenta un eco-wine-resort dal potenziale pressoché illimitato, con una piccola ma significativa produzione da vitigni autoctoni, cinque anni fa, infatti, sono partiti i lavori di recupero dei terrazzamenti che accolgono i vigneti, come dire agli albori della viticoltura eroica.
IL LOCALE E GLI SPAZI
Quattro camere panoramiche volte al pernottamento degli ospiti – con tanto di piscina – mare e vigneti a delimitare i confini dell’orizzonte, tutte arredate in stile mediterraneo, con una sobria eleganza a costituirne minimo comune denominatore.
Nel grande cellaio dell’antica casa colonica ci sono attualmente le due sale del ristorante, i lavori di ripristino hanno preservato il nucleo originario degli ambienti, con le pareti in roccia vulcanica rimaste indenni a circoscriverne la volta.
Bella la cantina, piccola ma evocativa, con qualche bottiglia delle prime annate a fare bella mostra, e la nuovissima bottaia, affascinante la possibilità di poter degustare all’interno della vigna panoramica, con tanto di sedute panoramiche.
Notabile, infine, il versante gastronomico, con tanto di orto e ristorante, devoluto al talento dell’executive chef Christian Guida,
classe 1990, capace di riuscire a coniugare, con la sua tecnica, le influenze delle vestigia romane di Cuma, la raffinata Baia- centro termale ma anche rinomata per la coltivazione dei frutti di mare - ed infine le influenze della cucina di terra di Bacoli, con i suoi cortili per gli animali da allevamento, pensiamo ad esempio al coniglio.
Lavinium Wine Resort - aperitivo in vigna
Peculiare la collezione di strumenti da lavoro ed il lavoro di restauro del vecchio torchio ubicato nel centro della sala, a rimarcare il fascino d’antan degli interni, la corte esterna – ove d’estate è possibile desinare - ha vista panoramica privilegiata sull’intera costa di Monte di Procida, sui laghi vulcanici del Fusaro e di Lucrino.
LA PROPOSTA ENO-GASTRONOMICA CON DEGUSTAZIONE
Iniziando dal versante enologico, l’azienda si avvale dell’apporto operativo dell’enologo Gianluca Tommaselli, profondo conoscitore del terroir flegreo, e lavora su uve Falanghina, Biancolella, Piedirosso e Primitivo, a favore di quattro referenze – ora in restyling le etichette – iniziando dalla mineralità del bianco, con appena qualche nota salmastra, passando allo spumante da Falanghina da metodo Charmat.
Interessanti i due rossi, duttili ed equilibrati, da uve primitivo, con un Piedirosso in programmazione, di cui uno affinato in acciaio, e l’altro in legno.
Dicevamo della sospensione delle influenze dello chef Guida - dirimente l’esperienza al fianco della stellata Marianna Vitale di Sud - fra due mondi, vicini e giustapposti, terra e mare mai confliggenti, se è vero che, mutuando le sue parole, “il mio obiettivo è quello di innestare tecniche di preparazioni moderne, come ad esempio le fermentazioni, su ingredienti della tradizione, in modo tale da cercare di riscoprirne il valore primigenio”.
Nel corso della degustazione,
prettamente dedicata al mare in vista dell’imminente stagione, abbiamo iniziato dalla teoria di appetizer “croissant sfogliato al basilico con pomodoro, battuto di mazzancolle e stracciata di bufala”, “polpo cotto a bassa temperatura con patate alla curcuma e giardiniera di verdure lattofermentate”, “baccalà in tempura con friarelli e salsa all’aglio nero”.
Gustoso il bis di primi, “spaghetto alla chitarra in salsa aglio e olio, frutti di mare aneto e limone” “pasta mista con zucca del nostro orto, nduja e spigola”, culminando con il rigore del secondo: “filetto di ombrina con scarola ripassata” e dei dessert della tradizione, babà e sfogliata frolla in primis, il tutto sotto l’egida di un servizio di sala accorto e competente.
Seguici su facebook foodclub.it
Entra nel vivo della discussione sul nostro gruppo, un luogo libero dove professionisti della ristorazione, clienti e #foodlovers si confrontano sui temi del giorno: Join the #foodclubbers Be #foodclubber