Milano. Locanda Carmelina ed è subito Napoli. Quella vera
Locanda Carmelina
Milano Via Cadore 2
Tel. 02. 82871648
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Aperto sempre - Chiuso mai
Sui 35 euro
Un po' dappertutto mi è capitato, e anche a Milano, di sedermi a tavola in trattorie o ristoranti sedicenti napoletani.
Che poi si sono dimostrati dei pezzotti.
Dunque, perché Locanda Carmelina è, invece, veramente una trattoria napoletana?
Perché, innanzitutto, Carmelina esiste davvero.
È la mamma dell'artefice di questo posto, Nanni Arbellini, che, dopo Pizzium, l'ha pensato come luogo, avamposto metropolitano, in cui dare forma e sostanza alla cucina dei suoi ricordi.
Quelli che si è portato nel cuore quando da giovincello è venuto a fare il pizzaiolo sotto il manto della Madonnina.
Perché c'è tutta l'atmosfera della costiera, con i colori e i decori vietresi, dalle piastrelle, alle pareti, alla mise en place.
Locanda Carmelina la sala
Locanda Carmelina la mise en place
Perché, quasi tutti gli ingredienti, dai pomodori, alla mozzarella di bufala, al fiordilatte, all'olio, alla pasta, alle freselle provengono dalla Campania .
E perché, infine, i piatti sono veramente quelli della tradizione partenopea fedelmente riproposti da Pasquale Balbi, il cuoco, pure lui napoletano del quartiere San Carlo all'Arena vicino Piazza Ottocalli, con le ricette di mammà alla mano.
Locanda Carmelina Pasquale Balbi il cuoco
Intanto, ecco una piccola carrellata di quello che si può trovare, oltre una pizza strutturata un po' diversamente da quella di Pizzium, in carta ogni giorno, ma con qualche variante concessa alla stagionalità.
Locanda Carmelina gamberi di Mazara
Gamberi di Mazara (eh sì un po' di Sicilia ci sta bene, stesso regno che fu no?) crudi aromatizzati agli agrumi per introdurre la golosa cremosità della ricotta con pepe e salame che farcisce il fiore di zucca fritto, 'o sciurillo.
Locanda Carmelina fiore di zucca ripieno 'o sciurillo
Locanda Carmelina polipetti alla luciana
I polipetti alla luciana piccantini quanto basta e serve. Una ricetta replicabilissima in ogni casa. Basta procurarsi,però, i moscardini giusti, i pomodorini del Piennolo del Vesuvio, le olive nere di Gaeta e i capperi di Pantelleria. Semplice.
Locanda Carmelina Rraù e braciola
La braciola nel Rraù. Anche questa molto facile a dirsi. A farsi necessita di colardella di annecchia, cosiddetta scottona fuori sede, uva passa, pinoli, pepe, cacio pecorino. Se ne fa un involtino e la si lascia rosolare in attesa di essere sommersa dalla passata di pomodoro San Marzano, lentamente abbandonati a peppeijare, cioè sobbollire, per sette otto ore. Questo è 'o Rraù. E poi mangerete la vera braciola.
Locanda Carmelina la parmigiana di melanzane
Per compagnia una parmigiana che a Napoli si scrive con due g: parmiggiana, tanto che è buona. Ma è prima fritta due volte, cioè indorata e fritta. E poi ha bisogno pure lei d'o Rraù, mi raccomando.
Locanda Carmelina la calamarata
Una calamarata, il formato di pasta speciale di Gragnano Igp, con i totani. Procuratevi i totanetti, appunto. E preparate nu zuchillo, un sughetto, con i pomodorini. Del Piennolo? Macché, quelli di Corbara.
Locanda Carmelina spaghetti alla Nerano
E che dite? Ce lo facciamo un piatto di spaghetti alla Nerano? Massì, però no la ricetta non ve la do, anche se è facile. Perché qui ci vuole l'arte davanti alla padella. Quella di Pasquale il cuoco, appunto. Ah,e poi gli spaghetti. Se non sono di Gragnano, desistete. La cremina non riesce.
Locanda Carmelina il babà
Per finire, il babà. Famoso dolce di origine polacca che ha avuto fortuna, tantissima, chissà perché, a Napoli.
What else?
Ah, la fortuna di ritrovarvi Nanni vicino che vi racconta, direttamente lui, le ricette di Carmelina.
Locanda Carmelina con Nanni Arbellini