Sapori autentici di Ischia alla Taverna a Santa Chiara: i formaggi di capra Corbaro Park, i mieli Oro d’Ischia, i vini di Cantine Antonio Mazzella e i rosoli dei Fratelli Santangelo.
La Taverna a Santa Chiara
Via Santa Chiara, 6, 80134 Napoli
Tel: 081 048 4908
Email: tavernaasantachiara@gmail.com
Aperto dal lunedì al sabato a pranzo ed a cena. Chiuso la domenica.
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Taverna a Santa Chiara è il regno cuciniero e un po’ folle di Nives Monda,
l’ostessa che nel cuore del centro storico di Napoli ama prendere per la gola i sui ospiti e, allo stesso tempo, fare cultura di questa città antichissima. Potremmo dire che la Taverna sia un baluardo di quella resistenza che non cede ai format modaioli, ma si alimenta di spirito di quartiere, solidarietà e atti di buon vicinato, in un centro storico che sta cambiando pelle, adattandosi sempre più al grande flusso turistico. Questo indirizzo di cucina napoletana si trova proprio a ridosso del bellissimo monastero di Santa Chiara, sul quale offre una vista esclusiva dalla sala al primo piano. Ai fornelli troviamo Potito Izzo, socio e cuoco che con un perenne sorriso racconta la sua Napoli ricercando meticolosamente prodotti autentici, buoni, puliti e giusti, essendo cuoco dell’Alleanza Slow Food.
Diciamo pure che alla Taverna si respira l’urgenza di dare spazio a quelli come loro, piccoli, anacronistici, fedeli ai propri principi fino all’autolesionismo.
“ IU nostri non sono ingredienti qualunque. Facciamo nomi e cognomi per restituire la cifra umana di un luogo piccolo, ma ricco di contenuti”.
Eretici, folli e santi, si definiscono tra una parmigiana di melanzane e una genovese, sono laici nelle scelte nette, al punto da risultare anti imprenditoriali, folli a resistere in un centro storico sempre più trascurato, e santi per quella vocazione a voler fare le cose giuste per il bene comune.
Li abbiamo incontrati nuovamente in occasione di una cena dedicata ad alcuni artigiani del gusto dell’isola d’Ischia, organizzata insieme alla giornalista Nadia Taglialatela, di origini ischitane.
Un modo per raccontare intorno al buon cibo, con entusiasmo e passione, quattro piccole realtà entrate nella dispensa della Taverna a Santa Chiara.
In primis i formaggi di capra di Corbaro Park, prodotti dai titolari di questo progetto che prende origini dal piccolo ristorante, per allargarsi all’esperienza di vivere il parco in collina, che sa di antichi sentieri e ritmi lenti cadenzati dai tempi dell’agricoltura e della pastorizia. Corbaro è il cratere posto in quest’area naturale di 18.000 mq, a ridosso del monte Epomeo, adornato dall’antico giardino con più di 500 varietà di piante rare e alcune in via di estinzione. Si possono effettuare escursioni, passeggiate tra la natura incontaminata, godere della piscina e del solarium, e della cucina del piccolo ristoro. In questa meraviglia, nel cuore agreste dell’isola, Nino Catuogno fa pascolare il proprio gregge di 200 capre, produce latte, ricotta e formaggi dal sapore unico, a sua volta un po’ folle, che possiamo trovare anche a Napoli, alla Taverna di Nives.
Oro d’ischia sulla baia della Pelara alleva invece le api che godono della natura selvaggia di questa zona dell’isola, e della sua ricchissima biodiversità che respira ossigeno marino. Il modo migliore per generare un miele dai profumi e sapori unici. Qui c’è il più giovane apicultore dell’isola, Alessandro Iacono, appassionatissimo, cura le sue api in un contesto incontaminato, dove le api saltellano felici su fioriture selvatiche. Anche questi mieli dorati sono alla Taverna.
Si definisce viticoltura eroica quella di Antonio Mazzella, tra ripidi e stretti sentieri assolati. Le sue vigne, con pendenze fino al 50% ,si inerpicano sui costoni rocciosi a picco sul mare, raggiungibili solo a piedi e armati di buona volontà. Le uve biancolella, forastera, piedirosso, dopo la vendemmia vengono trasportate via mare dalla baia di San Pancrazio ad ischia Ponte, da dove poi raggiungono la cantina nel piccolo borgo di Campagnano, ai piedi del Monte Vezzi. Si stappano con generosità i vini Mazzella nell’osteria napoletana.
I Fratelli Santangelo amano ricercare le vecchie ricette napoletane dei rosoli, quelli che mai mancavano nelle dispense con vetrina, pronti ad essere serviti agli ospiti o nelle festività. Lavorazione artigianale dei prodotti raccolti sull’isola d’ischia. Malvarosa, nocino, cedrina, menta, mandarino, e tanti altri sono in carta alla taverna.
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