Sentaku: il primo izakaya in centro a Bologna
Via Marchesana, 6 - 40124 Bologna
Tel: 051 485 6974
Mail: sentakuhr@gmail.com
Costo dai 30 ai 50 euro
Chiuso il lunedì.
Izakaya: letteralmente "locale dove si beve seduti", tecnicamente la versione giapponese dei nostri pub e taverne; storicamente il tipico appuntamento del dopo lavoro giapponese.
La sala
A dicembre ha aperto, in centro a Bologna, il primo izakaya della città.
A capo del progetto Alessandro Musiani, già proprietario e chef di uno dei ramen bar più apprezzati del territorio, e Nicolò Ribuffo, proprietario del primo rooftop di Bologna e con una partecipazione col vicinissimo e ottimo Nu lounge bar).
Un'apertura che vuole valorizzare la cultura giapponese e la sua tradizione, non solo attraverso il cibo ma anche con la mixologia affidata a Valentino, ex Paradiso a Barcellona, che, per celebrare l'Oriente, mette con precisione ed eleganza, in ogni preparato, almeno un ingrediente del Sol Levante. Certamente una novità per Bologna, ma l'attenzione alla scelta della materia prima (per gran parte proveniente direttamente dal Giappone), oltre che l'atmosfera informale fanno capire come ci siano tutte le carte in tavola per riuscire a farsi notare anche in una posizione inedita.
Il locale è diviso in due parti:
passati i tavoli esterni subito dopo l'ingresso, non particolarmente caratteristico essendo sguarnito delle classiche tendine e lanterne proprie della tradizione giapponese, ci si trova davanti all'elegante cocktail bar ben fornito con un raffinato bancone ad onda che - seppur non strettamente tipico - è stato fortemente voluto dalla proprietà. Sulla destra invece si apre la sala, quasi interamente in legno, dall'atmosfera intima e accogliente. Si può optare per i tavolini più appartati o per un più ampio social table.
Il bancone bar
Le portate escono rapide e precise e, nei sapori semplici, si può apprezzare la qualità della materia prima.
I piatti vengono accompagnati da cocktail specificamente pensati che riescono a variare senza tentennamenti dalle note più dolci del magnifico il twist sul whisky sour, servito con il Karifurawa, portata a base di cavolfiore di cui si apprezza la consistenza e il sapore verace esaltato dalle salse, a quelle affumicate del mezcal apple soda fino a quelle più secche e amare con perfette esecuzioni di martini e negroni.
Karifurawa
Mezcal apple soda
Ottimi gli handroll dalla pregiata la materia prima e dal giusto equilibrio fra il pesce e gli altri elementi
come anche i katsusando sia di uova di carne, anche se il pane poteva essere un po' più croccante.
Gustoso il bao di maiale dalla carne tenera e ben marezzata, soprattutto nella porzione alla carta. e estremamente golose le ali di pollo marinate con salsa homemade, da assaporare rigorosamente con le mani.
Katsusando
Bao di maiale
Ovviamente come ogni apertura non mancano alcune imperfezioni,
soprattutto per i piatti che prevedono la panatura come nel caso del tonkatsu o katsukare o ancora il korokke (la polpetta vegetale) non perfettamente legata, accortezze che sicuramente verranno sistemate velocemente.
Piccoli appunti a parte come si suole dire chi ben comincia è a metà dell'opera e qui sembra già di essere ben oltre
non solo per la pregressa conoscenza dello chef e il grande studio che vi è dietro, ma anche per l'attenta selezione della materia prima e per il format che, pur con la presenza di influenze occidentali, restituisce sapori genuini accompagnati da una drinking list di primo livello che non potrà che convincere anche i più tradizionalisti creando un luogo dove trascorrere le serate e il tempo libero in tranquillità con ottimi cocktail cibo ed un servizio molto accogliente.
Tebasachi marinate
Jaiquiri
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