Sicignano. Da Cicchetto: anche negli Alburni la pizza si venera come San Gennaro
Via Mario Pagano, 36 - 84029 Sicignano Degli Alburni (SA)
Tel. 371 154 3686
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aperto a cena dal mercoledì alla domenica
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Evocano alla mente tanto gli Alburni, tranne che la pizza.
Eppure c'è un luogo, a più di cento chilometri, in cui la si venera come una reliquia di San Gennaro, da contemplare dopo un'ascesa un po' impervia, ma tutto sommato breve, dallo svincolo autostradale di Sicignano degli Alburni fino al centro storico della cittadina.
Cicchetto, nome d'arte per Francesco Di Rosa, ha fatto dell'arte bianca la sua ragione di vita dopo uno switch radicale nella sua carriera. Che, finora, gli ha fruttato tanti successi.
Inizia a lavorare giovanissimo in Poste Italiane: corona il sogno comune a molti molti, quello del posto fisso, ma sa.. di non essere uno di loro.
Complice la passione per gli impasti e la disponibilità di orti di famiglia decide di mettersi in gioco prima in un piccolissimo locale tra i vicoletti del suo borgo di origine, poi spostandosi in una nuova, poco distante e più confortevole sede dopo la pandemia.
A lui va sicuramente il merito di aver portato, primo nel borgo ai piedi dei Monti Alburni e negli immediati paraggi, la pizza contemporanea: e oggi in tanti, anche da Salerno, decidono di inerpicarsi dal bivio autostradale di Sicignano, a metà strada con Potenza, per una tappa sicuramente insolita.
Il suo riferimento - commenta - sono le più note pizzerie casertane, eppure l'influenza del canotto salernitano sdoganato e reso popolare da Capece alla "Locanda dei Feudi" si avverte, sebbene sempre più smussata rispetto a qualche anno fa.
Il risultato è quello di una pizza con un cornicione piuttosto pronunciato, altamente digeribile, piacevole da gustare, che ben si coniuga con i prodotti del paniere valdianese e cilentano e che, sicuramente, è il non plus ultra nel contesto locale e può competere ad armi pari con altri ben più noti indirizzi: un buon crocchè o una buona frittatina e, senza dubbio, non si sbaglia.
A far da compagnia alla pizza c'è anche una piccola ma completa proposta di fritti incredibilmente leggeri e puliti, ma molto ispirati alla tradizione napoletana, senza troppe concessioni alle tendenze dominanti.
Abbastanza ampia la carta: senz'altro può essere utile scegliere di addentrarsi nel territorio cilentano non tanto distante, magari scendendo fino al mare, con le alici cilentane, volgere lo sguardo alle spalle, nella Piana del Sele, con la crema di datterini e poi volare con la mente fino alle Eolie con i cucunci di Salina: ben centrato l'abbinamento, in equilibrio la sapidità più decisa delle alici (ma senza eccessi) e la consistenza cremosa ed agrodolce del datterino.
Tra le altre creazioni sicuramente interessanti e piuttosto territoriali, la porcini e fior di latte, completata in uscita con un topping a base di fonduta di caciocavallo e tartufo fresco, fondo di sedano, carote, cipolle e patate in crema, speck d'anatra e un mix di spezie.
La saletta raccolta e l'atmosfera calda a smorzare le temperature vicine allo zero, che sugli Alburni si raggiungono, nella sostanza, ogni notte nonostante il global warming - è caduta anche la prima neve, sanno fare il resto.
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