Un viaggio sensoriale tra Langhe e cucine del mondo: l'esperienza immersiva di Michelangelo Mammoliti a La Rei Natura

TheAnimismusgio 19 set 2024

La Rei Natura

c/o Il Boscareto Resort & Spa

Via Roddino, 21, 12050 Serralunga d'Alba CN

+39 0173 613036  |   info@ilboscaretoresort.it

www.ilboscaretoresort.it

Il viaggio al La Rei Natura by Michelangelo Mammoliti inizia ancor prima di varcare la soglia. La maestosità delle colline delle Langhe, immerse in una luce dorata che si riflette sulle viti, anticipa qualcosa di straordinario. Attraverso le ampie vetrate, il paesaggio sembra fondersi con l’interno del ristorante, come se la natura volesse abbracciare ogni ospite. La sala, accogliente e raffinata, è arricchita da pavimenti in cotto posati a mosaico, soffitti a cassettoni e pareti in terra cruda che emanano calore e autenticità. Ogni dettaglio dell’arredo è pensato per creare un ambiente armonioso e rilassante, in sintonia con il paesaggio circostante.

Seduto al tavolo in rovere della Collection Particulière, osservo gli oggetti esposti in eleganti teche di vetro: piccoli pezzi di mondo che raccontano storie di viaggi lontani. Ogni angolo della sala è curato nei minimi dettagli, e si respira un’armonia tra l’artigianato locale e l’estetica contemporanea, come se il ristorante fosse una finestra aperta sul mondo, ma con le radici ben salde nel territorio delle Langhe.

La filosofia di Michelangelo Mammoliti è palpabile in ogni aspetto del ristorante. Nato a Giaveno nel 1985, Michelangelo cresce in una famiglia che ha sempre avuto un legame profondo con la cucina e la natura. Questa connessione con la terra, i suoi cicli stagionali e la cultura contadina si riflette nella sua cucina, che unisce tecnica, memoria e istinto. Il suo approccio culinario si basa su un rispetto profondo per la materia prima e su un’idea di cucina che è allo stesso tempo naturale e sorprendente. Michelangelo ama dire che il suo buongiorno inizia nel giardino del ristorante, dove coltiva le erbe e le piante che utilizza nei suoi piatti. Questo legame con la natura è evidente in ogni piatto che serve.

Scelgo di intraprendere il menu degustazione Voyage, un percorso gastronomico che riflette i viaggi, le esperienze e le ispirazioni che hanno plasmato la visione dello chef.

Una serie di piatti che incarnano le tappe creative e ispirazionali dello chef Mammoliti, ognuno dei quali racconta una storia unica, radicata in tradizioni lontane ma con una visione contemporanea.

Il primo piatto che mi viene servito è la PISSALADIÈRE. Si tratta di una cipolla di Tropea arrostita, che evoca la tradizionale pissaladière provenzale. La dolcezza naturale della cipolla, esaltata dalla cottura lenta, viene bilanciata da un filo di olio extravergine d’oliva e da un tocco di erbe aromatiche, che richiamano le coste soleggiate della Provenza. Ogni boccone è un'esperienza che porta con sé il profumo del Mediterraneo, con la sapidità delle acciughe e il tocco dolce e caramellato della cipolla che si fondono armoniosamente.

Segue DETROIT, un piatto intrigante dove la barbabietola, cotta in papillotte, mantiene tutta la sua intensità e profondità di sapore. Il caramello di ciliegia, il latte vegetale e i condimenti aciduli completano la dolcezza naturale del tubero, creando un equilibrio di sapori che sorprende e soddisfa. L’acidità ben calibrata e la cremosità del latte vegetale trasformano questo semplice ingrediente in un piatto raffinato, in cui la barbabietola diventa protagonista indiscussa.

Il LEVANTE introduce un’interpretazione del falafel che rivisita la cucina mediorientale in chiave gourmet. I ravioli di falafel, leggeri e aromatici, sono accompagnati da uno yogurt al cumino, la cui acidità taglia con precisione la ricchezza dei legumi. Lo jus profumato alla menta marocchina aggiunge freschezza e una nota erbacea che trasporta direttamente nei souk marocchini. Questo piatto combina con maestria la tradizione culinaria del Levante con l’eleganza di una cucina moderna e raffinata.

Il viaggio continua con TANNICO, un risotto straordinario cotto in estrazione di uva fragola, una scelta audace che conferisce al piatto una leggera dolcezza fruttata. La nota tannica dell’uva fragola viene bilanciata da una spolverata di garum, una salsa fermentata che dona profondità e una sapidità intensa. Ogni forchettata rivela un equilibrio perfetto tra acidità, dolcezza e umami, con un finale che ricorda la freschezza del vino novello.

TITA è un piatto che celebra l'essenza della cucina italiana in chiave contemporanea. Gli spaghetti, protagonisti della portata, vengono cotti in un'estrazione di foglie di pomodoro, un processo che esalta i sapori naturali di questo ingrediente simbolo della tradizione mediterranea.

La cottura degli spaghetti nell’estrazione delle foglie di pomodoro conferisce alla pasta una nota erbacea e delicata, ma al contempo intensa, che richiama il profumo delle piante appena raccolte. Il piatto mantiene un perfetto equilibrio tra la freschezza vegetale delle foglie e la profondità del pomodoro, offrendo al palato un’esperienza gustativa unica e sorprendente, con un sapore puro e ben definito.

Il piatto diventa un momento ludico, durante il quale il cliente deve "pucciare" gli spaghetti nel pomodoro. La presentazione è semplice ma curata nei minimi dettagli, i colori esaltano la materia prima rendendola quasi una componente di un quadro, riflettendo l’eleganza della tradizione culinaria italiana.

Poi arriva CADIZ, un omaggio alle coste andaluse, dove il filetto di triglia viene esaltato da una salsa Roteña, tradizionalmente preparata con peperoni e pomodori. La triglia, cucinata alla perfezione, è abbinata a un tocco di chorizo che aggiunge un’impronta affumicata e speziata al piatto. La salsa, ricca e profumata, avvolge il pesce in un abbraccio di sapori mediterranei che celebrano la cucina marinara spagnola, con un tocco contemporaneo che sorprende e delizia.

Un altro piatto che cattura l’attenzione è TAMALES, dove la quaglia viene cotta in tamales con un miso di mais dolce, una fusione tra tradizioni culinarie mesoamericane e tecniche di alta cucina. Il risotto di mais, cremoso e dolce, si fonde perfettamente con lo jus profumato all’epazote, un’erba aromatica tipica della cucina messicana. Il piatto è un trionfo di consistenze e sapori, dove la delicatezza della quaglia si sposa alla dolcezza del mais, mentre il profumo dell’epazote aggiunge una dimensione inaspettata e avvolgente.

Per il dolce, vengo sorpreso da ZUCCARELLA, un piatto che celebra la freschezza delle fragole marinate, presentate con un coulis vivace e un gelato alla ricotta, che aggiunge una cremosità delicata e una nota leggermente acidula. Il contrasto tra la dolcezza delle fragole e la ricotta crea un equilibrio perfetto, evocando l’essenza dell’estate in un dessert che è al contempo semplice e sofisticato.

A chiudere il percorso, ci spostiamo in una sala dedicata al mondo dolce, dove tutto sembra ricominciare dal principio, a partire dalla cura della mise en place. Cambia la prospettiva, ma non la sostanza: ogni dettaglio è pensato per esaltare l'esperienza, senza mai tradire l'essenza della cucina.

È sorprendente la considerazione e l’importanza che viene dato a questo momento.

E mentre i pasticceri e cuochi, a vista, prepareranno come in una danza simultanea e sincronizzata i dessert e la piccola pasticceria, arriva VICTORIA, un dolce che unisce l’esotismo dell’ananas Victoria con la tradizione del sorbetto. L’ananas viene trattata alla maniera di un “salume”, affumicato e servito con un sorbetto alla brace, è accompagnato dalla vaniglia di Tahiti, che aggiunge una dolcezza vellutata e avvolgente. Questo dessert rappresenta una vera e propria esplosione di sapori tropicali, dove il fuoco e il fumo si incontrano con la dolcezza naturale dell’ananas e la cremosità della vaniglia, chiudendo il pasto con una nota affascinante e seducente.

Ogni piatto è accompagnato da vini che esaltano i sapori con eleganza, in un percorso che non solo celebra la cucina del mondo, ma lo fa con una maestria tecnica e una sensibilità che riesce a legare culture lontane con il territorio delle Langhe.

Quando lascio il ristorante, mi rendo conto che il viaggio gastronomico che ho vissuto non è solo un percorso tra sapori diversi, ma un’esperienza profonda che coinvolge tutti i sensi e lascia un segno indelebile. La Rei Natura è molto più di un ristorante: è un omaggio alla natura, alla memoria e alle radici, dove ogni piatto racconta una storia, e ogni storia porta con sé un’emozione.

(Ph credits: Marco Varoli)

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