Villa Feltrinelli: la perfezione si paga!
Via Rimembranza 38-40, 25084 Gargnano BS
Tel: +39 0365 79 80 00
Email: ristorante@villafeltrinelli.com
Chiuso il martedì a cena.
Le prenotazioni si effettuano esclusivamente online.
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A volte si rimane senza parole. In questi casi la soluzione migliore è il silenzio. Non si può che rimanere attoniti davanti al panorama che si apre davanti a questa magnifica villa.
Costruita nel 1892 in stile neogotico per essere la dimora della famiglia Feltrinelli, dopo una storia affascinante e ricca, a seguito della caduta del fascismo, si sono succeduti anni di incuria ma nel 1997 é stata recuperata e finemente ristrutturata e,
dal diamante grezzo di allora ne è uscito uno splendido brillante che, grazie alle due stelle conquistate dallo chef Baiocco, brilla ancora più forte.
Impressionante il curriculum di cui fare un riassunto é difficile, ma spiccano sicuramente le esperienze da Ducasse, Gagnaire, Feolde, Adria e tanti altri.
Tuttavia quello che più stupisce, oltre al contesto bucolico, è la perfezione di ogni particolare.
Dal momento in cui si mette piede a Villa Feltrinelli ogni singolo dettaglio è curato in ogni suo aspetto.
Villa Feltrinelli
Tutto emana eleganza e perfezione. Ma la cosa più straordinaria è la naturalezza e la nonchalance che si respira. Nonostante la maniacalità della cura, nulla è mai opprimente o eccessivo, sembra quasi che la perfezione sia una normalità che qui si raggiunge senza il minimo sforzo e soprattutto senza mai sembrare artificiale o eccessiva.
Lo stesso vale per il menù. Niente ostentazione, niente ostriche e champagne, ma solo una sobria eleganza che emerge da ogni preparazione. Nessun eccesso, nulla è sfoggiato con esibizionismo, ma il lusso e la raffinatezza sono presenti in maniera silenziosa, in ogni portata grazie a materie prime rare e di grandissima finezza, usate solo perché essenziali ad aggiungere la nota finale al piatto e non per semplice vanto o voyerismo.
Solo tanta attenzione, studio e gusto.
Da questa atmosfera ovattata, che permea tutto il locale si è subito rapiti,
tanto da sviluppare una grave sindrome di Stoccolma già con gli amuse bouche.
Villa Feltrinelli, parte del giardino
Benvenuto che si lega perfettamente alla magnificenza del luogo, probabilmente una delle location più belle d'Europa, e che allo stesso tempo riesce a farti dimenticare dove ti trovi grazie allo stile pulito e preciso facendoti immergere nella cucina dello chef fin all'aperitivo a bordo lago.
Villa Feltrinelli, la vista
LA DEGUSTAZIONE
Un benvenuto entusiasmante che si conclude al tavolo in cui spiccano la crema di pistacchi con pomodoro e pesche accompagnato da un pane sfogliato di grande golosità e la foglia di shiso con carpaccio di wagyu scottato in cui sentori acidi, grassi e amari creano un tripudio di gusti.
Benvenuto
Si inizia con un'anguria con buccia fermentata per proseguire con uno dei signature: tutto pomodoro, disponibile solo a fine agosto e inizio settembre composto da 53 pomodori diversi, dai sentori complessi e variegati dati da un vegetale estremamente versatile presentato in numerose lavorazioni ed accompagnato da un budino di mozzarella e una granita di panzanella, una portata unica.
Tuttopomodoro
Eccellenti gli spaghetti con riccio e cacao,
un piatto arrogante e spigoloso a primo impatto, ma infinito e sempre più elegante ad ogni forchettata.
Magnifica la minestra sporca,
dal continuo alternarsi di note decise e ferrose date delle interiora e la pulizia acida donata dal limone.
Ottimo anche il branzino,
esaltato nella sua veracità da una salsa di vino rosso tirata alla perfezione che si lega senza tentennamenti alla proteina, in cui nonostante la delicatezza del pesce numerosi sentori si rincorrono al palato, anche se non rimane ben comprensibile la scelta di servirlo con la pelle morbida difficilmente porzionabile e mangiabile.
Spaghetti, ricci e cacao
Minestra sporca anzi .... sporchissima
Branzino e salsa al vino rosso
Di gran livello anche la parte dolce anticipata da un predessert di rara piacevolezza
a base di gelato di pane accompagnato da ceci fermentati e budino melanzane dove consistenze e sapori spiazzati riescono ad esaltarsi con grande naturalezza, seguito da un dolce più tradizionale a base di french toast, albicocca e zabaione deciso, variegato e ben strutturato.
5 e 5 gelato al pane, budino di melanzane e ceci fermentati
French toast zabaione, liquirizia e albicocca
Una menzione a parte la merita il pane, in più servizi,
che inizia con dei grissini con del buonissimo paté di pomodorini e di olive, prosegue con un pan brioches di grandissima golosità con una quenelle di foglie d'aglio, parmigiano e mandorle e si conclude con una fantastica baguette accompagnata da un burro di nocciole e sardine e salsa torchy's. Impossibile non fare la scarpetta.
Pan brioches
Un percorso sempre più complesso che trova i suoi apici nei primi
dalle note acide e amare, piatti non per tutti, ma allo stesso tempo di rara raffinatezza e profondità che riescono a spaziare dal vegetale, al pesce alla carne senza esitazioni nè cali.
I nei principali sono, nonostante gli ottimi cocktail, una carta dei vini limitata alla penisola,
ad eccezione degli champagne, non all'altezza della cucina per varietà e selezione e con rincari eccessivi anche per una location di questo prestigio e, soprattutto, l'assenza di un piatto indimenticabile seppur il livello della degustazione sia indiscutibile.
Bisogna ammetterlo: tutto questo godere con gli occhi, con il palato e con l'anima... si paga!
Si potrebbe dire che a Villa Feltrinelli si piange ben più di due volte: alla fine di ogni piatto, tanto perché superbo quanto perché finisce, ma anche all'arrivo del conto (sicuramente impegnativo, a cui si aggiunge il 10% sul totale come mancia al servizio) più costoso anche di diversi 3 stelle.
Attenzione! Non ho detto caro!
Perché la richiesta, seppur molto elevata, vale il viaggio. Un viaggio emozionante fra i sapori del mediterraneo con erbe e fiori usati mai come semplice guarnizione, ma per spingere e armonizzare al meglio i sapori in quella che è
senza dubbio una delle cucine migliori d'Italia che invoglia ogni appassionato a tornare per scoprire quali nuove vette lo chef Baiocco é riuscito a raggiungere, grazie ad un estro creativo sempre meno trattenuto dalla posizione e dalla clientela internazionale.
"La cucina ha senso soltanto quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni"
LA CENA IN FOTO
Zucchine alla scapece
Kimchi di radicchio
Pancake di lago con coregone e topinambur
Pane al vapore e trota: qui devo aggiungere consistenza un po' gommosa
Pane al carbone e caviale di tartufo
Tartelletta di carote
Anguria e buccia fermentata
Insalata di mare
Lasagnetta di fitoplancton
Piccione, curry e prugne
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